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Sachs MadAss


Avatar Redazionale , il 10/03/04

20 anni fa -

MadAss, basta la parola. Per chi mastica un po' d'inglese la traduzione è scontata, agli altri consigliamo un buon dizionario, ma questo due ruote assolutamente fuori dagli schemi merita attenzione se non altro perché ha il coraggio di proporre qualcosa di nuovo. L'evoluzione del tubone? Una ultranaked? O cos'altro? Ditecelo voi. Lo vedrete presto in televisione, ancora prima in vetrina. Chi vuol essere diverso ad ogni costo ha trovato pane per i suoi denti.

IN MINIERA! Quando studiavo di malavoglia mio padre me lo ha sempre detto. Dovresti andare in miniera! Detto fatto, almeno per un giorno l’ho accontentato. Infatti, i signori della Sachs hanno pensato bene di ambientare la presentazione di un mezzo assurdo, in un posto altrettanto assurdo: una miniera di sale a 700 metri sotto terra nei pressi di Lipsia, trasformata in "parco di divertimenti". Tralascio la descrizione di quel posto incredibile (c’è un sito ufficiale molto esplicativo, e vi raccomando i 600 metri di ascensore nel buio totale), in compenso vi dico che chi fosse abituato a pensare ai tedeschi come popolo serioso e rigoroso dovrebbe conoscere il managment Sachs, a partire dal suo presidente.

TEDESCHI ATIPICI

Gente un po’ fuori di testa, ottimista, piena di inventiva e che vuole prendere le distanze dai "soliti" noiosi mezzi di trasporto. Lo dimostra la concept bike Beast, di cui abbiamo già parlato in occasione di un paio di saloni. E lo dimostra anche questo 50 cc (ma arriverà anche il 125), il cui nome è già una garanzia: MadAss, letteralmente culo pazzo e scusate la volgarità. In ogni caso non c’era bisogno di specificarlo nel nome; che questo "coso" non meglio identificato fosse qualcosa di un po’ pazzo, di un po’ diverso dal solito lo si capiva solo guardandolo. Una moto minimal che più minimal non si può.

ESSENZIALE, ANZI DI PIÙ

Un paio di tubi, un paio di ruote, una sella, un motore appeso poco o nulla di più. Il MadAss pare l’evoluzione del classico tubone, con però anche richiami al mondo delle naked o delle special come testimoniano il manubrione larghissimo, il doppio faretto sovrapposto con lenti poliellissoidali o le frecce nel manubrio che credo faranno la felicità di qualche costruttore di special anche da noi. Il primo termine che mi viene in mente è inusuale.

ARRIVA DAVVERO

Pareva un esercizio di stile, roba da salone insomma. Invece questi tedeschi la moto l’hanno fatta davvero, arriverà anche in Italia per merito dell’importatore, che la distribuirà nei 70 concessionari nazionali.

INCUBO?

Esteticamente pare uscito da un incubo del progettista. Due grossi tubi ellittici a fungere da telaio (il principale anche da serbatoio, capacità 5 litri), la sella che pare appesa nel vuoto, una forcella lunga che pare rubata ad una moto da cross e un forcellone posteriore a banana che muove un compatto ammortizzatore con schema cantilever. Niente, o meglio, poco di più. Il MadAss è il distillato dell’essenzialità. Il motore è costruito dalla stessa Sachs: 50 cc, quattro tempi due valvole con raffreddamento ad aria a quattro marce.

SCARICO ALTO

Anche qui niente fronzoli, ma solo quello che serve. Il catalizzatore lo fa rientrare nell’Euro2 e poi quel lunghissimo tubo nero porta al silenziatore posto maliziosamente sotto la sella, manco fosse una Ducati. Pare che il MadAss abbia attirato molta attenzione ai due saloni cui è stato esposto, la prima volta all’Intermot due anni fa, la seconda a Milano lo scorso settembre.

ANCHE IN TV

Interesse dei giovani soprattutto, cui questo mezzo "politicamente scorretto" si rivolge principalmente. Non è un caso che il suo nome si sia legato addirittura a MTV, con uno spot e addirittura un brano rock dedicato a lui che martellerà a ripetizione la testa degli adolescenti.

PISTA SOTTERRANEA

Lo abbiamo anche provato, nella miniera appunto. Su un percorso che si dipanava tra le gallerie, a metà tra la gimkana e l’enduro, ci siamo divertiti.

URBAN ASS Il MadAss è un mezzo che ispira subito a fare gli stupidini, il classico giocattolino con cui fare i numeri. Già me lo vedo in città a saltare su e giù dai marciapiedi per evitare le code. La leggerezza è assoluta, la posizione del tutto inusuale con sella alta, manubrio largo e tendenzialmente basso, pedane molto larghe. Si sta come in moto insomma, ma con una sensazione di nulla assoluto in mezzo alle gambe (non fraintendete eh?).

BMX CON MOTORE

Maneggevole all’estremo, leggerissimo, con un forcella assorbitutto ma un ammortizzatore troppo rimbalzante il MadAss fa del divertimento la sua vocazione: con lui ci giochi nel vero senso della parola. È un po’ come traslare il concetto della BMX (la bicicletta che i ragazzi usano per fare i "numeri") sulle moto.

FRENO LUNGO

Il disco anteriore è a comando idraulico, quello posteriore sempre a disco ha il comando meccanico, usati entrambi frenano bene, anche se la corsa d’entrambi i comandi è troppo lunga.
Ispira il MadAss, ed è quasi un peccato che il motore sia solo un cinquanta 4 tempi. Lui con i suoi 3 cavalli fa quello che può, ma i limiti legali sono quelli, e certo le prestazioni ne risentono. Non che i due tempi legali vadano molto più forte, anzi direi che visto il peso ridotto questo 4T non delude. Certo per quello che ispira a fare il MadAss è un po’ pochino.

110 PER CHI NON S’ACCONTENTA

Siccome non siamo mai contenti gli uomini Sachs ci hanno fatto provare anche il 110 (non sarà però importato, perché arriverà un 125) che ovviamente è molto più divertente (ma vibra parecchio di più) in quanto ha un motore più consistente. Volendo esagerare, i tecnici Sachs hanno preparato (ma solo per l’occasione) un 125 quattrovalvole da 22 cavalli. Esagerato davvero, pensate ad una BMX da 140 all’ora e non siete troppo lontani dalla realtà. Il MadAss 50 arriverà in aprile presso la rete di vendita ad un prezzo che dovrebbe aggirarsi attorno ai 1980 €.
Pubblicato da Stefano Cordara, 10/03/2004
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