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Prova su strada

Honda SCV 100 Lead


Avatar Redazionale , il 18/03/03

21 anni fa -

Mercato in crisi. I cinquanta non li si vende più, i maxi scooter da 500 cc in su costano troppo. Allora che fare? Puntare verso la fascia bassa del mercato, dove con un prezzo appetitoso ed un marchio conosciuto si può sperare di attirare maggior clientela. La Honda l'ha pensata bene, così ecco il nuovo Lead 100, scooter prodotto in India che, oltre a costar poco, fa dell'economia d'esercizio e dell'ecologia le sue armi vincenti.

COM’E’ Prodotto in India, esteticamente non è di certo il più riuscito degli scooter Honda: nonostante gli sforzi compiuti per il frontale (faro e frecce in perfetto "V-Style"), il Lead 100 sprizza "asiaticità" da tutte le plastiche.

RESPIRA PULITO Eppure, sotto forme non certo accattivanti plastiche, la Honda ci ha messo del suo celando un propulsore all’avanguardia in fatto di rispetto ambientale. Con i suoi 102 cm³ di cilindrata raffreddati ad aria, grazie al sistema d'immissione d'aria secondaria e al catalizzatore, il Lead 100 potrebbe tranquillamente rientrare nei limiti della futura normativa Euro-3, ma visto che per questa ultima se ne parlerà non prima del 2006, si accontenta di rispettare abbondantemente la vigente Euro-1.

A TUTTO CAMPO Per il Lead 100, la Honda ha puntato tutto sulla praticità del mezzo e su di un suo uso a tutto campo. Questo "hondino" non ha, infatti, un target ben definito: si rivolge a uomini e donne di qualsiasi fascia di età, molto attenti al "value for money", e che da un due ruote cercano praticità innazitutto e costi ridotti di gestione. Il Lead nasce apposta per accontentarli, il suo utilizzo spazia dal semplice commuting urbano a comodo e robusto mezzo di fatica.

BENTORNATO PEDALE Un mezzo di sostanza, dunque, e lo si nota anche da certe attenzioni che pensavamo scomparse. Dopo che già ne avevamo pianto la scomparsa pressoché definitiva ritorna, infatti, su uno scooter l’avviamento a pedale (affiancato a quello elettrico ovviamente) a garantirne l’accensione in ogni condizione, anche nel caso la batteria faccia cilecca. Una lieta sorpresa, soprattutto per chi trascura un po' la manutenzione.

PRATICO Ma il Lead nasconde altre piccole sorprese e tutte studiate per rendere la vita più semplice possibile. Addirittura, il Lead dispone di un innovativo sistema di sollevamento del posteriore a mo’ di ponte meccanico. Denominato CLIC (Convenient Lift-up Independent Cover), questo sistema permette di sollevare in un blocco unico tutto il posteriore, creando un accesso diretto al motore, facilitandone quindi la manutenzione ordinaria. La cura costruttiva e la qualità delle plastiche è, comunque, di buon livello, tipica di Honda.

C’È TUTTO Incastonata nel manubrio v’è la strumentazione a forma di gemma (simile a quella dell’Honda Dylan) semplice, ma ben visibile, con tachimetro, contaKm totale, indicatore del livello carburante e le spie più importanti. Sotto la leva sinistra, invece, prende posto la levetta del freno di stazionamento (che invece sul più pesante e "nobile" Pantheon manca), utilissimo nei parcheggi su piani inclinati. Sotto la sella cela un vano sufficiente a contenere un casco jet, dietro lo scudo non vi sono vani portaoggetti, ma c’è il comodo gancio estraibile alla base della sella (utile per la borsa della spesa) ed un robusto portapacchi tubolare in acciaio che incorpora le maniglie per il passeggero.

DIMENSIONI DA BICI

Le dimensioni del Lead sono decisamente contenute: lungo 1.825 mm e largo solo 710 mm, la sella è posta ad una altezza di 765 mm, bassa, quindi, davvero per chiunque, mentre i soli 102 Kg di peso evitano sforzi nell’azionare il cavalletto centrale (manca il laterale). Le ruote in acciaio ComCast da 10" montano pneumatici esili da 90 all’anteriore e 100 al posteriore, mentre entrambi i freni sono a tamburo da 130 mm. E qui avremmo qualcosa da ridire, perchè ok l'economia ma un disco anteriore non ci sarebbe dispiaciuto, magari a scapito del prezzo.

NEANCHE DA GIGI SABANI Prezzo che, va detto, è in grado di far arrossire anche i supereconomici scooter da televendita. L’Honda Lead 100 sarà commercializzato in Italia dal prossimo mese di Aprile a soli 1.499 Euro (franco concessionario) cifra praticamente imbattibile,  considerato anche il marchio che porta.

COME VA

Il Lead è un "cento", ma con le dimensioni di un cinquantino. Chi ha le gambe lunghe soffre per la limitata abitabilità dietro lo scudo e le gambe assumono una posizione forzatamente raccolta, a meno di spostarsi molto indietro sulla sella, a discapito del comfort di possibili passeggeri. Nonostante la fisiologica mancanza di spazio dietro lo scudo, le distanze di sella, pedane e manubrio sono ben rapportate tra loro, le braccia rimangono piuttosto vicine al corpo senza infastidire nella guida, idem per le gambe, mentre la sella ben imbottita offre un appoggio confortevole.

PARTE SUBITO

Un semplice tocco sul pulsante d’avvio e il piccolo "cento" prende subito vita senza disturbare troppo. Lo scatto da fermo non è entusiasmante, ma il monocilindrico Honda spinge in modo regolare e lineare, rispondendo abbastanza prontamente ai comandi del gas, anche se con meno verve una volta in movimento.

SENTE IL PESO Durante il test con i colleghi si è provato a vedere quanto "tira" il Lead e, a parte gli apprezzabili 85 Km/h indicati dal tachimetro, ci siamo resi conto di come le prestazioni accusino in modo piuttosto marcato il maggior o minor peso del conducente. Come era lecito attendersi, l’Honda in coppia diviene ancora più lento nel prender giri sia nelle partenze da fermo sia in ripresa, ma con strada sgombra, la velocità di punta non scende di molto.

DRIBBLA IL TRAFFICO Cosa più importante è il fatto che con il Lead non c’è coda che tenga. E' corto e leggero come una bicicletta e districarsi tra le auto in colonna è un gioco da bambini. Le mini ruote da 10", (retaggio dei primi scooterini orientali arrivati sul nostro mercato) unitamente all’angolo di sterzo molto ampio e ad un ciclistica ovviamente molto svelta, fanno del Lead una scheggia in fatto di reattività.

MORBIDONE Le sospensioni (entrambe con una corsa corta) sono tarate sul morbido per meglio assorbire ciottolato e pavé tipico delle nostre strade cittadine, ma quando si va "forte", il mono posteriore tende a schiacciarsi e lo scooter inizia ad ondeggiare, specie se in sella si è in due. La forcella "Bottom-link" (di tipo "a biscotto") ha la particolarità di non affondare, ma di alzare l’anteriore durante la frenata, così da contrastare il trasferimento di peso sull’anteriore e di mantenere neutro lo scooter.


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 18/03/2003
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