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Prova su strada

Aprilia RSV Mille R Haga


Avatar Redazionale , il 09/06/02

21 anni fa - Sognando il mondiale

Si allarga la famiglia delle Superbike Aprilia con una versione Speciale della RSV R. Speciale perché prodotta in serie limitata a 300 unità, e speciale perché (ovviamente) è dedicata al campione Giapponese che la sta portando in gara nel mondiale SBK 2002. Estetica "da gara", stessa (eccellente) base tecnica della RSV-R con quel qualcosa in più che si apprezza anche in pista.

COM’È 20.000 moto vendute in tutto il mondo, una pioggia di riconoscimenti dalle riviste specializzate. Non si può certo dire che sia una vita difficile quella dell’Aprilia RSV. Una moto che fin dal suo arrivo si è fatta apprezzare per le ineccepibili qualità ciclistiche oltre che per l’invidiabile rapporto prestazioni-qualità-prezzo. Nessuna moto, infatti, offre tanta raffinata componentistica allo stesso prezzo della RSV.

GAMBE BUONE, PREZZO BASSO Quando le "gambe" della moto sono quelle Öhlins che tutti i piloti vorrebbero sulla propria moto si sa che, quasi inevitabilmente, il prezzo è destinato a lievitare. Invece in Aprilia devono aver scoperto qualche segreto perché la RSV-R costa "solo" 15.467 €, ovvero meno di 3.000 € in più della versione base e molto, molto meno delle concorrenti dirette. Proprio da una costola della R nasce la versione speciale protagonista di questa prova.

REPLICA D’AUTORE

La Haga replica prende, infatti, tutto quanto c’è di buono sulla R. Stesso telaio a doppio trave in alluminio, stesso forcellone (bellissimo) stesse prestigiose sopensioni Öhlins regolabili in ogni dove (la forcella ha gli steli trattati al TIN, e il retrotreno si può regolare anche in altezza), stessi leggerissimi cerchi forgiati in alluminio; un brevetto della OZ che consente di ottenere cerchi d’alluminio leggeri quanto quelli in magnesio.

MOTORE PREGIATO

Anche il motore è lo stesso; il bicilindrico a V di 60° con distribuzione quattro valvole e iniezione elettronica ostenta particolarità tecniche uniche, come il doppio contralbero antivibrazioni (brevetto AVDC) e la frizione a dischi multipli con sistema antisaltellamento (brevetto PPC). Fin qui, la Haga rispecchia fedelmente la R, in più questa versione speciale ci mette la grafica (assolutamente identica a quella della moto di "NitroNori" numero 41 compreso) ma, soprattutto, un sostanzioso kit tecnico che farà la felicità dei più pistaioli.

UN PO’ PIÙ RACING

Difficile fare meglio nel comparto ciclistico e nemmeno in quello frenante, dominato dalle eccellenti pinze a quattro pastiglie della Brembo, perciò gli ingegneri Aprilia si sono concentrati sul motore cercando di offrire quel qualcosa in più che tanto piace agli amanti del genere. Ecco spuntare quindi un bell’impianto di scarico Akrapovic racing 2 in 2 che fa fare la voce grossa al bicilindrico di Noale (oltre che essere molto più bello della ciminiera originale). Ha collettori in acciaio, terminali in titanio e supporti in carbonio. Assieme allo scarico è fornita una nuova eprom (il cervello della centralina elettronica che gestisce iniezione e accensione) perfettamente accordata ai nuovi "polmoni" e un pignone da 16 denti (l’originale è da 17) che consente di meglio sfruttare il rinnovato vigore del bicilindrico della RSV.

PIÙ CV MENO KG

Così equipaggiata, la Haga guadagna, infatti, 3 cavalli di potenza massima e perde 3 kg di peso. Tutto qui? No perché il dato più rilevante è quello dei medi regimi (quelli che servono per uscire dalle curve) per cui a 6000 giri Aprilia dichiara un aumento netto di 10 cv.

KIT A PARTE

Un vero peccato che Aprilia non sia riuscita ad omologare i due terminali per un uso stradale (ci è andata vicinissima mancando solo le nuove e severissime prove in movimento) perché, in effetti, la voce che questo bicilindrico fa sentire attraverso le sue nuove bocche da fuoco è profonda, piacevole e tutt’altro che fastidiosa. Dovrete quindi "accontentarvi" di ricevere la Haga replica con singolo terminale omologato e pedane per il passeggero. Il Kit pista sarà consegnato a parte compreso nel prezzo.

VALE LA PENA

Già, il prezzo. Di nuovo Aprilia non si smentisce proponendo la Haga Replica a 16.800 Euro (kit compreso ovviamente). Una cifra di poco superiore alla R e comunque inferiore di oltre 1000 € a quello che verrebbero a costare una "R" e uno scarico Akrapovic acquistati separatamente.

NUMERATA E CERTIFICATA

Senza contare che la Haga ha il vezzo dell’esclusività, sottolineato, oltre che dalla livrea particolare, anche dalla piastra di sterzo in Ergal anodizzato blu con tanto d’autografo di Noriuki inciso e targhetta numerata con il numero progressivo di produzione (da 1 a 300). Piccoli plus che possono far morire d’invidia gli amici troppo "omologati". Va da sè che quasi tutte le Haga replica sono già state vendute…

COME VA Autodromo di Monza, una pioggia insistente ha allagato l’asfalto per tutta la notte. Sarebbe un vero peccato far saltare tutto per colpa di questo giugno bizzarro. Invece il signor Giove Pluvio decide che almeno per un po’ è tempo di smettere, per cui la prova si farà. Sei Aprilia Haga Replica e sei meccanici a disposizione. Brava Aprilia, sei riuscita a farci sentire dei piloti veri! Le RSV sono in versione kit, ovvero con silenziatori ed eprom installati. Sono proprio curioso di verificare se quei dati sciorinati sulla cartella stampa rispondono a verità.

FACILE DA SUBITO

Bastano due curve per capire che è tutto vero. Un paio di turni con l’asfalto ancora bagnaticcio permettono di prendere le misure alla "R". Queste situazioni sono le più pericolose perché l’asfalto un po’ asciutto e un po’ bagnato può rappresentare una trappola micidiale. In un punto si è portati ad osare, in quello immediatamente successivo occorre stare abbottonati altrimenti è il patatrac. Tutto ancora più difficile a Monza dove le velocità sono molto elevate. Per fortuna l’Aprilia non si smentisce: il kit fortunatamente non ha diminuito la proverbiale gestibilità della superbike di Noale. È sempre stato questo uno dei punti di forza della RSV: la facilità con cui ti mette in condizione di andare forte da subito. Con altre moto (anche bicilindriche) occorre sempre qualche turno d’apprendistato, con la RSV bastano un paio di giri e ti senti la moto in mano.

COMODA

Anche perché la posizione di guida è tutt’altro che scomoda. La sella è altina ma i manubri sono aperti, le pedane al posto giusto, alte e arretrate ma non troppo, la protezione aerodinamica non è disprezzabile. Insomma, tutto sulla RSV concorre a far sentire il pilota a proprio agio fin dai primi metri.

SPORTIVA CON IL PEDEGREE La Haga non fa differenza, rapida, precisa, sfruttabile fino all’ultimo cavallo, con una trazione da lacrime agli occhi. Difficile pretendere di più da una moto stradale. Bene ha fatto Aprilia a scegliere Monza come test track: presentare un moto qui significa essere sicuri dei propri mezzi. Il tracciato brianzolo è, infatti, un banco di prova severo per la ciclistica (ma anche per freni e motore). Velocissime curve per saggiare la stabilità, lente varianti per evidenziare la maneggevolezza e la trazione in uscita, staccate assassine per mettere sotto stress freni e sospensioni.

FRENATA DA FAVOLA Situazioni che la RSV affronta senza fare un piega. Impeccabile in frenata, grazie a quella favola di pinze Brembo a quattro pastiglie (che sulla Haga parevano "attaccare" il disco con meno grinta del solito e questo su un asfalto difficile come quello che abbiamo trovato era solo un bene), si acquatta sulla forcella senza muoversi di un millimetro.

GRAZIE NON BALLO

Il sistema antisaltellamento svolge egregiamente il proprio compito anche alla prima variante dove in poco più di 150 metri si passa dai 265 ai 60 all’ora e dalla sesta alla seconda. Buttar giù quattro marce una dietro l’altra e sapere che la ruota dietro non giocherà brutti scherzi rappresenta una bella dose di sicurezza psicologica in più per il pilota. Ovvio, anche il PPC non può fare i miracoli ma per sentire qualche saltellamento occorre davvero esagerare di proposito.

RASOIO BIRUOTA Se la RSV standard conquista per la sua neutralità d’assetto, la "R" sposta il limite ciclistico ancora più avanti. Mai nervosa, s’inserisce rapidissima, omogenea in curva e percorre la traiettoria come su un binario. La sensazione che ne ricava il pilota è quella di poter mettere le ruote esattamente dove vuole. Anche anticipando di parecchio l’apertura del gas, la trazione non viene mai meno (merito anche delle eccellenti Pirelli Supercorsa) e soprattutto non si manifesta alcuna tendenza al sottosterzo, il che significa minor impegno psicologico nella gestione della moto.

HAGA CHE GRINTA!

La Haga, poi, ci mette una bella dose di "birra" in più. Bastano un paio di giri per capire che i dati dichiarati molto molto vicini alla realtà. Non sono tanto i 3 cv di potenza massima in più a fare la differenza quanto quei 10 cv in più a 6000 giri, che in uscita di curva si fanno davvero sentire. Non so se sono proprio 10, ma di sicuro la spinta ai medi del V2 Aprilia si è fatta ben più sostanziosa. Chiaramente avvertibile ogni volta che si va a riprendere il gas a centro curva e questo nonostante i tecnici Aprilia non abbiano montato il pignone da 16 fornito nel kit, ma abbiano mantenuto i rapporti di serie (più lunghi quindi) che diluiscono un po’ la grinta del propulsore.

SPINGE SEMPRE

Poi, in alto, tutto come prima, nel senso che tutto è come sulla R normale. Pensavo che la nuova Eprom avesse spostato un pelo anche il limitatore che, invece, è rimasto a 10.500 giri come sulla versione "stradale". Il motore ci arriva in fretta (al limitatore intendo) senza accusare un calo di potenza troppo evidente. I giri si possono quindi tirare tutti, senza dover cambiare in anticipo perché il motore si siede troppo. In ogni caso l’erogazione ai medi è talmente vigorosa che si ha la sensazione che questo motore sia poco cattivo agli alti regimi. Sensazione che si ha sempre quando si ha a che fare con erogazioni come quelle di questo bicilindrico. Talmente piatte da dare la sensazione di andare piano. Il tempo sul giro però dà ragione alla RSV… In questo servizio:Casco:Dainese Ergon Evo 2Tuta:Dainese MotodromGuanti:Arlen NessStivali:Dainese Age Out
Pubblicato da Stefano Cordara, 09/06/2002
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