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Aprilia Atlantic 500 Sprint


Avatar Redazionale , il 04/08/05

18 anni fa - Il fascino della funzionalità

Prestazioni ok, prezzo giusto, comodità a mille. Un mezzo dall'infinita praticità che piace anche a chi gli scooter li ha sempre visti di buon'occhio. L'Atlantic Sprint è il classico uovo di Colombo perché è snello come un duemmezzo ma viaggia e frena come un 500, se solo avesse il vano un po' più grosso, sarebbe davvero perfetto.


A DENTI STRETTI Uno di quegli scooteroni che ti fanno dire a denti stretti: mannaggia che comodità, altro che moto. Scccht, si legga a bassa voce, non sia mai. I motociclisti potrebbero averne a male. Ma è così: comodo, servizievole, veloce, funzionale. Piove non ti bagni, non piove non ti rovini la scarpetta con il cambio. Arrivi all'aperitivo in un attimo, molli tutto sotto la sella, dai uno strappo all'amica di turno che non fa la faccia appena ci si avvicina al mezzo, dopo aver temuto sedilini grandi come una bandana, posture appollaiate sopra lo scarico, unghiette laccate a graffiare maniglie mignon, con il cuore in gola ad ogni verde.


IL FASCINO DEL FUNZIONALE

Il fascino di una moto è altra cosa, ma tolto il primo acchito, resta la sacrosanta semplicità nel fare. Accendi - peccato non si possa fare con il cavalletto laterale giù, ma solo con quello centrale un filo più scomodo da mettere - mentre apri il cancello di casa, salti su e in un attimo ti ritrovi di fronte a un trionfo di differenti posizioni possibili: piedi in avanti tu indietro, piedi indietro tu in avanti, il giusto mezzo, altre, varie ed eventuali. Il tutto su una sella che è la poltronciona della finale Mundial '82: quella preferita, quella guai a chi la tocca.

SPRINT PER DAVVERO La ripresa è il compromesso migliore potesse uscire da Noale.

Non un 500 che ti fa sbandierare attaccato al manubrio (non sarebbe proprio il caso), non un pronti via che lascia perplessi facendo sentire la mancanza di qualche cavallo in più. Il giusto. Frrrr e lo scooterone con la faccia da tripode (questa la capisce solo chi ha visto l'ultima fatica di mister Cruise) ti prende e ti porta via, potente e fluido, il parabrezza che para, la strumentazione che occhieggia dal cruscotto colorata e gonfia di dati, gli specchietti a sventola che preferiscono puntare sulla funzionalità piuttosto che sull'apparenza. Bravi.

FRENA BENE

Alla faccia di tutti quelli che criticano perché vedono un solo disco, l'impianto dello Sprint da il fatto suo, come e meglio di molti altri. Si, insomma, c'è un impianto frenante che sa di essere attaccato a 500 cc e pinza se c'è da pinzare, limitandosi a farsi modulare per bene in caso di normale necessità di rallentare in vista di uno stop. Per il resto c'è un guscio con le ruote sotto, che culla in tangenziale anche a velocità sostenute, avvisando magari che alla fine è meglio non esagerare: e allora via con la ruota anteriore che si muove un po' se si esagera con il gas e le traiettorie pseudovalentiniane. Reazione: mollare l'acceleratore e ricordarsi di avere tra le gambe uno scooter: sufficiente.

SOTTOSELLA AD INCASTRO

Il sottosella, ecco, non è enorme come ci si aspetterebbe, con gobbe e gobbette che richiedono una laurea in tetris per riuscire a incastrare le masserizie. La sella, poi, fa tirare qualche moccolo quando non rimane alzata e cade sul gomito, pem, mentre si fa un po' d'ordine nell'antrino gibboso. Succede. Dettagliucoli in una marea di comodità, in un comportamento molto vicino a quello di una moto, in una mentalità non da scooter nelle forme di uno scooter. Che prendi e vai a farti i giretti al lago aprendo la bocchetta della benzina lì sotto non più di una volta perché consuma davvero poco (attorno ai 20 senza esagerare) senza sacramentare più di tanto in caso di pioggerella di stagione: lo studio nel tunnel del vento ha infiocchettato una protezione in grado di rendere superflue le dritte del colonnello Giuliacci.

BILANCIATO

Non è leggerissimo ma la cosa passa di mente appena si raggiungono i 5 km all'ora: bilanciamento pesi e baricentro basso permettono di gimcanare nelle code infinite da semaforo cittadino in tutta scioltezza, sculettando tutt'al più sulla sella per non inciampare nella fisica. Stessa maneggevolezza con un passeggero sciallato dietro: staccato per bene da chi guida, arpionato ai maniglioni, felice della maggior altezza da terra rispetto a che ha davanti. Insomma: preoccupante ma drammaticamente condivisibile il continuo crescere del popolo di scooteroni.

PROVATE E GIUDICATE

I motociclisti nudi e puri si ribellano, ci provano, indicano ancora con superiorità quei mezzi sgraziati e deformi che si ritrovano in carreggiata, ma fatevi qualche settimana con l'Atlantic 500 e arriverete a storcere il naso se in redazione si ventila l'ipotesi di cambiare mezzo, magari con una sana moto-pedaline-e-cambio-e-frizione-duretta-e-zero-vani. Non se ne abbiano a male gli incarenati stabili: il quieto vivere, anche su due ruote, ha spesso la meglio sulle emozioni forti.
Pubblicato da Andrea Sperelli, 04/08/2005
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