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Prova

KTM Super Duke R


Avatar Redazionale , il 02/05/07

16 anni fa - La più racing delle Duke

Non bastasse la gasante versione di serie ecco cotta e servita la Super Duke R, modello "extreme" della naked di Mattighofen. Motore invariato ma ciclistica evoluta per essere ancora più super, anche nel prezzo.


LA VOGLIA MATTA
Proprio non riescono a farne a meno. A Mattighofen hanno talmente tanta passione per le moto super aggressive da non riuscire a starne lontani. Così, appena hanno reso più "morbida" la Super Duke, hanno anche subito pensato a realizzare una versione più spinta, praticamente una moto pronto pista per chi volesse usare la Duke anche (o solo) tra i cordoli. La seconda delle "R", anch'essa riconoscibile per la livrea completamente nera (comprese le parti in alluminio anodizzate) a far da contrasto con il telaio arancio, rappresenta attualmente la KTM stradale più sportiva in assoluto.

SOLO PER SINGLE A sottolineare la destinazione ancor più sportiva della 990 R è la nuova sella monoposto, quasi una sella racing con un'imbottitura risicata e un codino che sinceramente mi piace di più di quello della versione standard. Spariscono anche le pedane del passeggero, anche se volendo l'operazione R è del tutto reversibile.

REVERSIBILE La moto è, infatti, omologata per due persone e il proprietario può acquistare sella e pedane della versione standard, così come chi ha una versione standard può realizzarsi la propria R (a parte il telaio arancio ovviamente) visto che tutte le componenti sono reperibili sul fornito catalogo power parts di KTM.


UN DUCA SPECIALE
Insomma, in soldoni, la "R" è una Super Duke con sospensioni speciali, e qualche particolare in carbonio, la ricetta è la stessa usata dai costruttori italiani (Aprilia e Ducati in primis) per le loro versioni "Factory" o "S" che porta naturalmente ad un prezzo non meno esclusivo. 14.100 € chiavi in mano sono, infatti, una bella cifretta per una naked, anche se allineata a quella della Tuono Factory (e inferiore a quella della Ducati Monster S4Rs le altre due supernaked bicilindriche attualmente sul mercato.

POWER PARTS Per realizzarla, a Mattighofen hanno attinto a piene mani al catalogo di pezzi speciali, così la Super Duke R monta una nuova forcella WP racing da 48 con steli trattati al DLC e un monoammortizzatore sempre WP più lungo di 6 mm. Entrambe le sospensioni hanno una idraulica differente da quelle standard ma soprattutto utilizzano molle più dure, ancor più votate all'utilizzo pistaiolo. La maggiore lunghezza dell'ammortizzatore, poi, fa sì che anche le quote ciclistiche cambino diventando più radicali con un angolo di sterzo ridotto da 23°,9 a 22°,7 e una avancorsa da 101 a 93,9 mm.


AGILE AL MASSIMO
Misure che rendono la KTM ancora più svelta di avantreno. Proprio per questo fa la sua comparsa un ammortizzatore di sterzo WP regolabile piazzato sotto la piastra inferiore.

MOTORE CONFERMATO Il motore, invece, non è stato toccato. Il 990 conferma i suoi 120 cv a 9.000 giri e la coppia di 100 Nm a 7.000 giri con la schiena prodigiosa che da sempre appartiene a questo motore. Fossi stato nei tecnici KTM, però, già che c'ero una pompatina al motore gliela avrei anche data, non perché il V2 KTM ne abbia realmente bisogno, anzi, ma per avere qualcosa di davvero extra e soprattutto per mettere ancor più fiato sul collo alle concorrenti. Ma se andiamo a guardare il rapporto peso/potenza, la Super Duke R non teme rivali, la sua leggerezza è evidente e si sa che i chili in meno valgono almeno quanto i cavalli in più.


IN PISTA
Vista la sportività della moto KTM ha deciso di farcela provare solo in pista. Sull'autodromo di Pannonia Ring (spettacolare per il tracciato e anche per il fatto che è l'unico al mondo dove si può girare in entrambi i sensi) la KTM ha messo in mostra le sue doti migliori. L'agilità innanzitutto, da sempre la caratteristica in cui questa moto eccelle, che in questa versione è ulteriormente aumentata. La Super Duke si butta in piega come un fulmine è iperreattiva nel rispondere ai comandi del pilota, al punto che sulle prime occorre farci un po' la mano per non trovarsi spiazzati. E i freni sono quelli di sempre, eccellenti per potenza in ogni situazione.

UN V2 A TUTTA COPPIA Anche il motore è prontissimo e in quest'ultima versione ha anche quel pizzico di allungo in più che in pista non guasta, anche se non mi dispiacerebbe avere ancora qualche centinaio di giri utili a disposizione. Meglio quindi non insistere troppo con i giri ma inserire il rapporto superiore sfruttando la grande schiena del V2. In questo modo la KTM riesce ad essere efficacissima e a spiccare tempi impressionati sul giro, se è vero che Andreas Mekalu, il pilota austriaco re di Pannonia, è riuscito a girare con una Super Duke R a soli 8 secondi dal suo record della pista ottenuto con una GSX-R 1000 superbike. Su un tempo di oltre 2 minuti al giro non è certo un gran distacco.


PIÙ CARICATA
L'ammortizzatore più lungo provoca anche un leggero innalzamento della sella che però essendo meno imbottita compensa parzialmente la maggiore altezza così che la distanza da terra è pressappoco quella di prima.Inoltre il fatto di essere cosi poco imbottita rende la sella stessa molto più comunicativa così che il pilota percepisce molto meglio quello che accade sotto le ruote, proprio come sulle moto da corsa. Piuttosto è la sua conformazione un po' troppo orizzontale a non piacermi molto, dovessi farmi una Super Duke R metterei un piccolo gradino per "puntarsi" maggiormente in accelerazione ed evitare così di tirare troppo il già sensibile manubrio.

A QUALCUNO PIACE DURA Aggiungo anche che gli assetti "Sport" studiati da KTM sono sempre un po' troppo rigidi per i miei gusti, con una piccola aggiustatina alla forcella (resa più scorrevole togliendo freno in compressione e in estensione) e all'ammortizzatore, (un po' più precaricato per evitare che la moto si sedesse troppo in accelerazione) sono subito sceso di 2 secondi al giro, segno che da vera sportiva qual è la R è anche sensibile alle regolazioni.


Pubblicato da Stefano Cordara, 02/05/2007
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