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Prova

Kawasaki KLX 450 R


Avatar Redazionale , il 29/08/07

16 anni fa - La verdona col bottone

Dal Giappone col bottone. La KLX 450 R rilancia le enduro di Kawasaki, portando in dote il primo avviamento elettrico per le off road di Akashi. Prestante come una enduro professionale è però facile da guidare e alla portata di tutti.


COM'È
Dopo qualche anno d'assenza in casa Kawasaki torna la sigla KLX-R. Questa volta non più abbinata ad una motona da 650 cc (anche se negli anni novanta esisteva anche la piccola 300) ma ad una classica enduro racing da 450 cc. Questa, per Kawasaki è una moto importante. Lo è perché per la prima volta dopo parecchio tempo ad Akashi abbandonano la strada percorsa fino ad oggi che vedeva le moto da enduro derivate strettamente dalle cross. Kawasaki, invece, questa volta non si è limitata ad "endurizzare" la sua prepotente KX, ma ha creato una moto specifica.

NATA ENDURO La KLX 450 R nasce proprio per questo, è una enduro "nativa", ovviamente la base di partenza è stata sì il modello cross ma motore e telaio sono stati praticamente riprogettati per ottenere un'enduro senza sbavature.


MOTORE SOFT
Tutta la moto è stata progettata in modo specifico per l'enduro. Il motore parte dalla base della KX 450 ma riceve tantissimi aggiornamenti: dalla distribuzione (diversi alberi a camme e valvole di scarico più piccole e in acciaio invece che in titanio); dal cambio a cinque marce con rapportatura specifica al volano con massa doppia rispetto a quello della moto da cross. La frizione, poi, sfrutta un passaggio con cavo interno al carter per essere più dolce al comando ma soprattutto per lasciare spazio al minuscolo motorino d'avviamento che ha richiesto anche una modifica al carter motore. Tanto lavoro, dunque, è stato fatto attorno al monocilindrico, la KLX-R in questo si distanzia nettamente dalle moto derivate dalle cross.

SERBATOIO GROSSO Anche l'allestimento è completamente differente, il serbatoio è in grado di contenere 9,2 litri (nelle precedenti enduro Kawa era un paio di litri in meno), i radiatori sono più grandi per migliorare il raffreddamento nei passaggi lenti e c'è un vero e proprio vaso d'espansione per il liquido che migliora sicuramente l'affidabilità. Kayaba firma forcella da 48 e ammortizzatore con tarature specifiche per l'enduro e regolazione alte e basse velocità.


FARO INTEGRATO
Bellissima l'idea del microfaro a led annegato nel parafango posteriore, purtroppo questa soluzione non è omologabile in Europa (è l'omologazione americana) pertanto le moto che arriveranno da noi saranno dotate di portatarga asportabile con faro e frecce incorporate, certo meno estetico di sicuro destinato a sparire appena la moto uscirà dal concessionario che per questa KLX-R potrà essere anche un normale concessionario Kawasaki. La nuova enduro di Akashi sarà, infatti, distribuita parallelamente sia dalla KL (tradizionale importatore delle off road verde lime), sia dai concessionari ufficiali.


COME VA
La prima cosa a sorprendere della KLX è il rumore... che non c'è. La meccanica è, infatti, silenziosissima, e il silenziatore della Kawa talmente efficiente al punto da far sembrare la quattroemmezzo fin troppo spenta di motore. Invece il motore c'è eccome, ad occhio non arriva alla cattiveria di un KTM ma cavalli ne ha e quello che piace di questo nuovo monocilindrico è la morbidezza dell'erogazione. Risposta soft all'acceleratore, ottimo controllo sul gas, la KLX-R viene incontro al pilota che ha la gestione della potenza "in punta di polso", con una erogazione che aiuta molto la trazione su tutti i terreni, la KLX, in effetti, sembra scavare molto poco e fare molta strada.


Forse era il caso
di avvisare
il proprietario
del poligono...
RAVENNA, USA La prova si è svolta nel poligono militare di Ravenna, un'area sterminata che faceva molto USA, ma il cui fondo sabbioso non è certo nato per facilitare la vita al fuoristradista. Bene, anche su questo terreno infido la Kawasaki si è dimostrata sempre facilmente gestibile e prevedibile, anche con l'assetto standard che certo non è studiato per la sabbia. Il suo frullare fin troppo silenzioso mortifica un po' le sensazioni ma alla fine con questa Kawa si viaggia forte senza nemmeno troppo impegno.







ELETTRICA MA...
Il motorino di avviamento è di sicuro un toccasana, ma anche a pedale la moto parte senza problemi, una prassi a cui è comunque meglio essere allenati visto che l'avviamento elettrico (che ha una batteria di capacità non certo smisurata) si concede senza problemi per qualche avviamento ma se il pilota continua a spegnerla... Nell'ottica della gestibilità totale della moto rientrano anche i freni piuttosto pastosi nel loro intervento e comunque sempre modulabili anche questa una cosa che aiuta chi dall'enduro vuole soprattutto divertimento e non problemi.


Pubblicato da Stefano Cordara, 29/08/2007
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