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Prova

Suzuki GSX-R 750


Avatar Redazionale , il 26/05/06

17 anni fa - A Monza con la settemmezzo più amata.

Un comune mortale chiamato ad esibirsi davanti a 60.000 persone sfidando talenti del manubrio. Storia di un week end speciale nella Suzuki GSX-R European Cup.


QUESTIONE DI FORTUNA
Il fatto che Cordara sia impegnato nel Mondiale Endurance e non voglia altre distrazioni "competitive" è per me una autentica fortuna. Capita così che all'invito da parte di Suzuki di disputare la gara di Monza della Suzuki GSX-R 750 European cup spunti il mio nome; è inutile dire l'esultanza che in quel momento mi ha pervaso. Come avrete inteso solo all'idea di calarmi in una veste da vero pilota e sentire il profumo delle competizioni mi ha scatenato subito quel misto di adrenalina e terrore che non sempre è facile da gestire. Anche perché questa esperienza mi ha fatto entrare anche se solo per un paio di giorni nel mondo dorato dei piloti professionisti. La gara si svolge, infatti, sul velocissimo circuito di Monza, in occasione del Mondiale Superbike, con tutto quello che ne consegue: pubblico delle grandi occasioni, e ambiente di altissimo livello.


LA PISTA DI CASA
Oltretutto sono anche fortunato, Monza è la pista che ho avuto modo di frequentare di più, la conosco bene, almeno credo. Arrivato in autodromo il venerdì è bastato dare un occhiata all'enorme hospitality che mi si apriva davanti per rendermi conto di quanto sia ben organizzato questo trofeo. Trovo la mia moto... La gixxer 750 in configurazione gara è di una bellezza pazzesca. La preparazione è quella classica delle moto da trofeo: motore originale, scarico racing ammortizzatore Ohlins e cartucce forcella Andreani. In più ogni pilota ha a disposizione attrezzature di primo ordine, a partire da un mega carrello Beta utensili a cerchi di scorta, termo coperte ecc... insomma tutto quello che serve in un box per correre senza problemi. La cosa che mi fa più impressione, comunque, e vedere scritto il mio nome all'ingresso del box come capita ai veri piloti!!


UN MAX PER TUTTI
Anche per il meccanico abbiamo scelto bene. Max Tresoldi,lo stesso Max che prepara la moto di Stefano de dei due Ivo per il Mondiale Endurance non si è fatto certo pregare per venirmi ad assistere. La sua passione per le moto è smisurata e oltre ad essere una persona competente nel suo lavoro è anche un grande appassionato delle due ruote. Inoltre ho la conferma di quanto mi dice Stefano Max non è solo un eccellente meccanico ma anche un bravo psicologo, mi consiglia e mi coccola facendomi sentire sempre più un vero pilota..

PROVE SUL BAGNATO Il maltempo purtroppo mi perseguita! Mi ritrovo a fare i primi 45 minuti di prove libere sotto un temporale pazzesco, l'uso delle rain è d'obbligo, e la mia totale inesperienza sul bagnato mi provoca una tensione pazzesca portando ad un unico risultato, un tempo pessimo sul giro (ma per fortuna c'è chi fa peggio di me) e nessuna confidenza con la moto di cui non capisco assolutamente niente. L'indomani, il giorno delle qualifiche, mi alzo presto e come prima cosa guardo le condizioni meteo: nulla di buono, tutto grigio ma fortuna vuole, non piove.

CHE STRESS L'attesa della prova cronometrata è molto stressante, il nostro turno a causa di problemi in pista viene spostato alle 19:00 un orario in cui la "freschezza mentale" del mattino se n'è completamente andata. Per fortuna ci pensa l'adrenalina a dare tutto quello che serve per una buona prestazione.


CHE BELLO IL SETTEMMEZZO
Entro in pista e inizio a tirare come una bestia; la moto risponde in maniera perfetta ad ogni manata sul gas, non si scompone mai, affrontando le varianti con una precisione millimetrica. Se ce ne fosse stato ancora bisogno la GSX-R 750 conferma una volta di più come l'equilibrio dinamico tra potenza e leggerezza di questa moto sia talmente elevato da renderla estremamente competitiva anche nei confronti di un mille. Dimensioni e pesi sono quelli di un 600 tanto che la moto va un po' corta al mio metro e ottantasette, ma a beneficiarne è la maneggevolezza che per la 750 è strepitosa. Rapida e precisa come non mai ha un motore sulle prime non ti sorprende, non è prepotente come un mille, e ti ritrovi a dare badilate di gas senza troppa paura; ma la sua fluidità inganna, perché l'erogazione della 750 di Hamamatsu fa si che la moto sembri quasi poco cattiva, invece si fa un sacco di strada e anche in una pista come Monza i tempi spiccati con la GSX-R 750 sono impressionanti. A parte l'1.54 staccato da Pirovano fanno impressione tutti gli altri piloti che sono stati ampiamente sotto il minuto e 58. Con i rapporti giusti per Monza alla speed trap (il punto dove si rileva la velocità massima) il radar legge quasi 270 km/h effettivi, il che considerando che, scarico a parte, il motore è di serie non è certo male, anche perché da li alla staccata mancano parecchi metri dove la velocità cresce ulteriormente. La staccata è un altro dei suoi punti forti, come tutte le Suzuki la settemmezzo ha freni imbattibili e grazie ad una frizione antisaltellamento molto a punto in frenata si osa quello che non si pensa possibile.


NE MANCA DI STRADA
Finito il turno di soli 30 minuti, rientro ai box contento della mia prestazione ma quando arrivano i risultati mi rendo conto che di pappa ne devo mangiare ancora tanta. Il livello dei partecipanti è altissimo e pur in una pista selettiva come Monza in soli tre secondi ci sono 15 piloti con una griglia composta da 27 unità. D'altro canto è inevitabile stiamo parlando di un trofeo di livello europeo dove vengono scelti da Suzuki i migliori piloti "giovani" provenienti da tutta Europa, con un curriculum di esperienze di gare ad alto livello. Tanti e infiammati, quindi, anche se Pirovano a Monza non lo batte proprio nessuno. Il Piro dà ancora una lezione di guida a tutti, sia sul bagnato, sia sull'asciutto dove rifila distacchi importanti anche al secondo. Resta il fatto che per questa vetrina dà quindi la possibilità di mettersi in mostra per poi crearsi una carriera ben definita.


SULLE NUVOLE
La domenica è il giorno della gara ancora non mi rendo ben conto di quello che sta accadendo tant'è che non mi sembra reale questa situazione. Mi ritrovo nel contesto del mondiale Superbike e a gareggiare con un pubblico pazzesco che applaude tutti indistintamente. La favola continua... Entro in pista per l'allineamento in griglia di partenza vengo travolto da un emozione fortissima: ci sono le tribune gremite di tifosi pronti ad esultare per i propri beniamini. Il cuore batte a mille e nell'attesa della partenza mi guardo intorno e vedo fotografi e telecamere insomma sembro un vero pilota, al mio fianco c'è Max che mi rassicura e la mia ragazza che mi fa da donna ombrello... che bello!




BUONA PARTENZA
Semaforo verde, si parte. Riesco subito a recuperare alcune posizioni ma poco dopo, quasi finisco in terra, davanti a me si sdraia un pilota e per evitarlo finisco largo. Sembra di essere sulla play station, un minimo errore ti passano tutti; certo che poi recuperare e riprendere il trenino è veramente difficile almeno per me. La gara è durissima ma come tutte le cose belle finisce sempre troppo in fretta. 9 giri volano letteralmente una corsa in apnea dove alla fine arrivo 19°, grazie anche a qualche caduta. La davanti volano su tempi pazzeschi, tutti vanno fortissimo anche se con un professionista come Pirovano non non ce n'è proprio. E' lui, infatti a vincere a mani basse. Dopo la battaglia vengo travolto dall'emozione e nel rientrare nei box non ho mai visto un tifo cosi caloroso da parte dei commissari e di tutte quelle persone che si riversavano sul tracciato per applaudire noi piloti, una cosa che mi commuove. CONSIGLIO Concludo con un consiglio agli aspiranti piloti: non abbiate paura di affrontare un trofeo del genere, è un'esperienza altamente gratificante e ricca di emozioni potrebbe far scoprire in voi un campione.


Pubblicato da Andrea Cassano, 26/05/2006
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