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Superbike 2009:

Gran Premio di Imola


Avatar Redazionale , il 27/09/09

14 anni fa - Ducati non lascia e, anzi, a Imola raddoppia, dominando le due gare con Fabrizio e Haga che si riprende la leadership approfittando del passo falso di Spies. Ma il GP corso sui saliscendi del Santerno sarà ricordato per molte altre cose.

Ducati non lascia e, anzi, a Imola raddoppia, dominando le due gare con Fabrizio e Haga che si riprende la leadership approfittando del passo falso di Spies. Ma il GP corso sui saliscendi del Santerno sarà ricordato per molte altre cose.


PISTA VERA, GARA VERA Sarà casuale, ma è un fatto che quando i gran premi si corrono su circuiti vecchio stampo, molto tecnici, assistiamo a gare di livello assoluto e dalla spettacolarità incredibile. Così è stata Imola ieri, che certo non è partita con il piede giusto (venerdì non si stava in piedi), che sicuramente non è sicura come tutti vorrebbero (basti guardare la pochezza della via di fuga dopo la nuova variante bassa), che di certo ha un asfalto pietoso (le crepe e le buche si vedevano dalla TV!); ma ha un tracciato davvero entusiasmante disegnato apposta per esaltare i piloti.

BEN? NO, MAL E, va detto, tutti si attendevano Ben Spies, uno che piste come questa se le mangia. Visto il suo ruolino di marcia ci si aspettava un'altra gara alla Spies e un allungo in campionato. Invece l'asso americano, che dopo una lunghissima rincorsa era riuscito ad arrivare in testa al mondiale, ha sofferto in entrambe le gare e ha dovuto abdicare subito per ridare la leadership a un grande Haga. Che succede Ben? Ti è per caso venuto il "braccino"? È noto che inseguire è meglio che essere inseguiti ma non credo sinceramente che il Texano si sia messo ad amministrare o abbia avuto le gambe molli a causa della leadership.

GIORNATA NO La verità è che anche i talenti del manubrio possono avere una pista indigesta e incappare in una giornata no. A Imola Spies è apparso davvero molto in difficoltà e vederlo alle prese con Byrne (senza offesa) non è da lui. Però è evidente che Imola e la R1 non vanno molto d'accordo. In più, in Gara 2, per citare le parole usate da Massimo Meregalli, Team manager Yamaha, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, proprio mentre stava andando fortissimo. Il posto sbagliato era la variante bassa, il momento era quello in cui Marco Simoncelli ha deciso di passare Biaggi, che è andato lungo e rientrando in pista lo ha evitato per un capello mandandolo però nella ghiaia. Adesso Spies è 3 punti dietro Haga, il Campionato è più aperto che mai e per la rivincita non dovrà aspettare nemmeno molto. La settimana prossima si corre a Magny Cours.


DOMINIO ITALIANO Ma lasciatemi anche un pizzico di orgoglio patriottico: il GP di Imola è una festa per l'Italia. Sul podio sono salite solo moto italiane (Ducati e Aprilia) e, Haga a parte, solo piloti italiani. Una dimostrazione di superiorità esaltante data da Aprilia e Ducati e dai suoi piloti in una giornata in cui le moto giapponesi hanno dovuto inchinarsi. Ma della Ducati si sapeva (voglio vedere se Tardozzi ha ancora il coraggio di dire che sono inferiori quanto a prestazioni…), Fabrizio qui era stato velocissimo fin dai test e con la sua prima superpole e la vittoria in Gara 2 ha suggellato un bellissimo week end.

5 PUNTI PESANTI Haga forse non sarà contento, perché con la sua vittoria Michel gli ha sottratto 5 punti che possono essere preziosissimi ai fini del Campionato (ma Ducati giustamente non ha mai fatto giochi di squadra, perché qui si sta facendo sport). Si potrà consolare però con una bella vittoria in Gara 1 e la ritrovata leadership in classifica.

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APRILIA VS APRILIA E a proposito di duelli in famiglia, entrerà nella storia di sicuro quello tra Biaggi e Simoncelli che come prima cosa ha avuto un impatto mediatico incredibile. Un duello iniziato fin dai test al Mugello con lo strascico polemico sui tempi dei test (prima era più veloce, poi una errata corrige ed era più veloce Biaggi…). La verità è che avere accanto nel box uno che, oltre ad essere un "clone" di Valentino Rossi, appena arrivato e conoscendo poco o niente la moto, gira sui tuoi tempi o anche va più forte (è successo in prova e anche nel warm up) ti fa girare i cosiddetti e non poco.

RABBIA DE ROMA Max è un campione e da campione ha reagito e la sua condotta in gara uno è lo specchio della motivazione incredibile che la presenza di Simoncelli gli ha dato. È partito a razzo e pur non avendo il passo dei primi, ha lottato in modo impressionante staccando come un matto e chiudendo tutti i buchi. Per passarlo Haga ha dovuto giocare un paio di Jolly e l'attacco a Fabrizio all'ultima curva (la stessa dove poi in gara 2 lo passerà Simoncelli…) è li a dimostrare quanta rabbia agonistica avesse oggi il romano.


SIMONCELLI ROOKIE D'ORO Quanto a Supersic ha dimostrato di essere super per davvero, ha avuto un bel coraggio a buttarsi nella mischia della Superbike con così poca esperienza sulla moto e soprattutto sulle gomme. Poteva anche fare una figuraccia e invece è andato forte anche in prova e dopo aver preso le misure alle "legnate" che si danno e ricevono al via in Sbk e soprattutto alla anteriore Pirelli (caduto in qualifica e in Gara 1 sempre perdendo l'anteriore) Marco ha guidato la RSV4 alla grande giungendo meritatamente a podio proprio davanti a colui che non avrebbe mai dovuto battere… (chissà che gli avrà detto il suo amico Valentino…). Un altro esempio che nelle moto il pilota conta, eccome…

SARA' L'UNICO? Solo che adesso con questa "migrazione" temporanea, Simoncelli ha creato un pericoloso precedente. E se venisse voglia a qualcun altro di fare una passeggiata da questa parte del mondo? Prepariamoci a vederne delle belle.


Pubblicato da Stefano Cordara, 27/09/2009
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