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Raduni

Grande Giro Lamborghini: la prima tappa


Avatar Redazionale , il 09/05/13

10 anni fa - Da Milano a Forte dei Marmi: tripudio di motori e di colori per il 50° di Lamborghini

Il breve resoconto della prima tappa del più grande raduno di Lamborghini, per festeggiare i cinquant'anni del Marchio di Sant'Agata

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TRA DUE ALI DI FOLLA Chiamano la numero 87, è il nostro momento. Usciamo tra due ali di folla, che ci scortano da piazza Castello a piazzale Cadorna. L’emozione è alle stelle, il rombo della nostra Lamborghini Gallardo Spyder arancione, appena si superano i 4.000 giri è da brivido, quasi quanto le manovre che il poliziotto in moto fa per scortare noi e le altre Lamborghini. Attraversiamo la mia Milano senza doverci preoccupare di nulla, tutto il traffico del mattino è paralizzato per far passare le 350 Lamborghini: non esistono semafori, non ci sono precedenze, noi siamo scortati e dobbiamo passare e, soprattutto, non passare inosservati.

PROFUMO DI RICINATO Raggiunta l’autostrada del Sole ci accodiamo a una Countach rossa, che a ogni accelerata ci delizia con il rombo del suo dodici cilindri inebriandoci di un discreto ma pungente odore d’olio combusto. Gli anni hanno forse lasciato qualche segno sulle fasce raschiaolio, ma la qualità del lubrificante è eccellente, tanto da rilasciare una punta acre che ricorda il ricinato, un tempo l’essenza olfattiva delle competizioni. Ma le emozioni più forti arrivano quando rilascia il gas: una sequenza di scoppi, scoppiettii e qualche boato sordo e al contempo metallico. Un vero motore da corsa, prima che l’elettronica facesse capolino nei cofani delle automobili.

VERSO BOBBIO Raggiunta anzitempo l’uscita di Piacenza Sud, ritroviamo, certamente non il lume della ragione, perso sin dalla partenza, ma i nostri poliziotti in moto che ci scortano diligentemente verso Bobbio che, superfluo persino dirlo, raggiungiamo in men che non si dica. Il fascino di queste Lamborghini, almeno quelle più moderne, è che ti consentono di andare fortissimo, senza che realmente si percepisca l’effettiva velocità.

L’EMOZIONE DEL PUBBLICO Più ci avviciniamo al paese e più troviamo persone lungo il percorso che ci salutano. È un continuo sventolare di bandiere bianche e nere, ma certo non inneggiano all’ennesimo scudetto juventino. Troneggia infatti un toro dorato in un scudo nero sulle loro bandierine. Ma l’emozione più forte la trasmettono i tantissimi bambini che ci accolgono all’ingresso del paese. A Milano non erano così tanti i ragazzi, gli allievi e gli studenti con le loro maestre e i loro insegnanti, dietro le staccionate dei cortili delle scuole, o direttamente sul marciapiede. Tutti con la loro bandierina e un sorriso autentico ed entusiasta insieme, i più grandi col telefonino o con la fotocamera a immortalare l’evento storico.

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LA PREFERITA Le 350 Lamborghini invadono piacevolmente il paese, meticolosamente distribuite in diverse piazze, qualcuno ha rischiato che il motore della Miura andasse a fuoco, qualcuno ha stallonato una gomma, ma in generale tutti sono arrivati al lunch, con grande soddisfazione. Ho così l’occasione per vedere ancor meglio le altre vetture, ciascuna quasi un esemplare unico, anche se su tutte spicca la bellissima Miura SVJ (con targa IOTA) rossa, condotta da due giovani e simpatici londinesi, forse persino più giovani della rarissima vettura.

SI RIPARTE! La carovana si rimette in marcia, meno maestosamente rispetto a Milano, ma con maggior appagamento di guida, perché da Bobbio a Lavagna è tripudio di curva e controcurve. È una Miura a precederci, ed è sempre un tripudio di rumori da brivido in rilascio, solo quando ci allontaniamo per una sosta riusciamo ad ascoltare anche il rombo del nostro motore.

ANCORA FOLLA, ANCORA BAMBINI Dopo l’ultima digressione autostradale, con inevitabile sosta all’autogrill per dare giustamente da bere alle belve col Toro, arriviamo alla fine della prima tappa, entusiasti e ancora raggianti ci accolgono i bambini, che tollerano volentieri anche la pioggia, che ha deciso di brindare all’arrivo di qualche vettura. Ma sono brevi scrosci. Dissipati, come il calore emanato dalle Lambo, in differenti alberghi ci si prepara per la serata alla Capannina, ma la mente di quasi tutti, se non di tutti è già alla prossima tappa, verso la capitale.


Pubblicato da Roberto Tagliabue, 09/05/2013
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