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Dinastia Civic


Avatar Redazionale , il 25/07/02

21 anni fa -

Estate 1972. Suzuka, Giappone: esterno giorno. Dagli stabilimenti Honda esce, fatta e finita, un'inedita due porte marchiata con il numero di serie "1", realizzazione dell'archetipo di veicolo compatto, per gli uomini di Giappone. Nome Civic. Destino: raggiungere cifre che in Casa avrebbero stappato per molto meno. Estate 2002. Trenta candeline sulla torta, sette generazioni alle spalle, numeri da star. La saga continua.

Era piccola, bruttarella, con un quattro cilindri SOCH di 1200 cc sotto il cofano, 54 cavalli di potenza e trazione anteriore. Tirò a campare dal 1972 al 1979, dopo aver raggiunto il milione di unità prodotte già nel ’76. Poi ci fu il primo restyling: "Super Civic". Con la prima innovazione, la versione cinque porte hatchback, che si aggiunge alla tre porte e alla station. Cambia molto, su tutto il motore: è un quattro cilindri di 1500 cc di cilindrata con una potenza massima di 70 cavalli a 5500 giri al minuto. Il cambio è manuale a cinque rapporti o automatico a tre (Hondamatic).

Dal 1983 all’87 è tempo di "Wonder Civic", con le sue tre fisionomie: tre porte, Shuttle (prozia degli attuali MPV) e CRX. Si europeizza non poco la nippo, nelle forme, nello spirito, tanto che riceverà il "Car-Design-Award 1984" dalla città di Torino. Sotto il cofano un dodici valvole in alluminio che spaziava dal base di 1.2 litri (55 cv) al 1300 cc (71 cv), fino al 1500 cc (85 o 100 cv). Nel 1985 si aggiungerà il propulsore catalizzato di 1.5 litri: 90 cv a 5800 giri al minuto. Quindi il via alla trazione integrale permanente Real Time 4WD sulla Shuttle: siamo nel 1985.

La "Grand Civic", generazione quattro, si presenta nel corso dell’87. La news in questo caso si chiama quattro valvole per cilindro, caratteristica che accomunerà tutti i motori della compatta. La tre porte fa la voce grossa a tira fuori un bel 125 cv dal 1600 SOCH-VTEC: aumentano prestazioni e carisma, si abbassa l’età media della clientela. Largo ai giovani.

Il quinto step della famigliola si chiama "Sports Civic". Introdurrà due importanti novità per quanto riguarda la sicurezza: ABS da una parte e Euro-Airbag (SRS 2) dall’altra. Durante un test di prova lungo le strade europee, una Sports Civic raggiunge livelli di consumi medi da vanto: meno di cinque litri per cento chilometri. Cresce la voglia di roadster: la CRX sfodera la versione con tettuccio asportabile e roll bar: i cavalli di potenza sono 160 a 7600 giri al minuto.

Giorni nostri. Il modello in vendita fino all’anno scorso (dal 1995) è la "Miracle Civic". Tre porte, "saloon", coupé e CRX. Aumentano le dimensioni, sia pur di pochi centimetri, la 1.6i ES presenta per la prima volta il cambio CVT a gestione elettronica. Nell’98 arriva la "Aero Deck" station wagon, mentre appare in Giappone la prima Type-R: 1600 DOCH VTEC da 185 cv a 8200 giri.

L’ultima generazione, la settima, l’attuale, è sotto gli occhi di tutti: naso corto, di rottura, altezza da terra maggiore, due, tre, quattro, cinque porte e Type-R. Merito suo il rash finale per raggiungere quota 2 milioni di unità vendute in Europa. Mentre le vendite globali hanno raggiunto i 14 milioni, grazie agli oltre cento mercati in cui appare a listino.

Eccole, riassumendo, le principali innovazioni tecniche che hanno seguito i primi trent’anni: motore CVCC (1973), motore VTEC (1989), Real Time 4WD (Civic Shuttle, 1984), trasmissione CVT (1996), fino alla versione spinta da gas naturale (Civic GX, 1997) e quella a alimentazione ibrida (Civic Hybrid, 2002).


Pubblicato da Ronny Mengo, 25/07/2002
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