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Codice della Strada

Decreto Autovelox: in attesa che diventi legge, ecco cosa cambia


Avatar di Lorenzo Centenari , il 25/03/24

1 mese fa - Dove possono operare i dispositivi fissi e mobili e le altre modifiche

Decreto Autovelox 2024: novità, limiti, le regole in città e fuori
Dove possono operare i dispositivi fissi e mobili, quale distanza dal segnale, i limiti minimi di velocità e le altre modifiche

Conto alla rovescia per una misura attesa addirittura da 14 anni, cioè dai tempi in cui venne citata in una legge per la prima volta (si intende la riforma del Codice della Strada contenuta nella legge 120/2010 del 29 luglio 2010), e che ora entra in vigore a pieno titolo. Come annunciato i giorni scorsi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Conferenza Stato - Città ha approvato la bozza del considdetto decreto Autovelox, quel testo che ri-disciplina ''le modalità di collocazione e uso dei dispositivi di rilevamento a distanza dei limiti di velocità di cui all'articolo 142 del Codice della strada''. Scopo principale del nuovo regolamento, quello essenziamente di uniformare le modalità su tutto il territorio nazionale, neutralizzando iniziative da parte degli Enti locali talvolta... ambigue. Il niovo quadro normativo si applica alle postazioni fisse, mobili o a bordo di veicoli in movimento. Interessa inoltre tutte quelle circostanze in cui non è possibile effettuare la contestazione immediata delle violazioni. In attesa della pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale e riproponendoci di sviscerare successivamente, in modo dettagliato, ciascun aspetto, nel frattempo elenchiamo in modo schematico le novità principali.

Decreto Autovelox in dirittura d'arrivo Decreto Autovelox in dirittura d'arrivo

DOVE Una volta che la misura entrasse in vigore, i dispositivi autovelox potranno essere posizionati esclusivamente ''in aree ad elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali''.

A TUTTO C'È UN LIMITE Il decreto disciplina anche il rapporto tra l'uso di autovelox e limiti in vigore in un determinato tratto di strada. I dispositivi potranno essere sistemati solo in aree dove il limite di velocità individuato sia non inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato, salvo specifiche e motivate deroghe. Ad esempio, sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori. In ambito urbano, non è possibile sanzionare per limiti di velocità inferiori a 50 km/h, essendo necessaria in tali casi la contestazione immediata.

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MANTIENI LE DISTANZE Per arginare l’eccessiva proliferazione di sanzioni, spesso anche oggetto di contenzioso, si prevedono distanze minime per i tratti stradali su cui sono collocati i dispositivi, oltre che distanze minime tra gli stessi autovelox. Per le strade extraurbane, ad esempio, tra il segnale che impone il limite di velocità e il dispositivo deve intercorrere una distanza di almeno 1 km.

Giro di vite sulla contestazione immediata di infrazioni Giro di vite sulla contestazione immediata di infrazioni

CONTESTAZIONE IMMEDIATA Infine, il decreto precisa che i dispositivi a bordo di un veicolo in movimento possono essere utilizzati senza contestazione immediata dell’infrazione ''solo nei casi in cui non sia possibile collocare postazioni fisse o mobili''. Anche questi dispositivi, peraltro, devono essere resi visibili al cittadino. A breve, l'approfondimento. 


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 25/03/2024
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