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Toyota FTX


Avatar Redazionale , il 12/01/04

20 anni fa -

Alla teoria evoluzionistica di Darwin si aggiunge un nuovo inatteso contributo. Con la presentazione di questa nuova concetp della Toyota si capisce infatti finalmente quale sia l'anello di congiunzione tra il pick up e il bisonte.

BALLA COI LUPI Mai la locuzione “bisonte della strada” aveva calzato tanto bene a un veicolo come all’FTX, lo studio di pick up full size portato dalla Toyota al Salone di Detroit. Le foto riescono solo in parte a dare un’idea delle mastodontiche dimensioni di questo mezzo. Lungo quasi 5 metri e 80 centimetri, largo 2 metri e 10 e alto 1 e 96, appoggiato su pneumatici da 355/55 x 22”, l’FTX incute davvero soggezione.

FORZA BRUTA La linea della fiancata e dei passaruota pare studiata apposta per far risaltare i suoi muscoli e trasmettere una sensazione di forza bruta. Un chiaro esempio viene anche dal cofano, che si ingobbisce in prossimità della cromatissima mascherina e dà all’FTX l’aria di essere pronto a caricare da un momento all’altro. Manca giusto un po’ di folto pelo bruno per rendere il travestimento perfetto…

PADELLE LUMINOSE Al di là dei tratti generali, dell’FTX colpiscono anche molti dettagli. In barba alle logiche di risparmio, i paraurti sono in metallo massiccio e trasmettono un impareggiabile sensazione di solidità. Il loro look è ripreso pari pari dagli specchi retrovisori, che sono grandi come padelle e ospitano piccoli proiettori supplementari.

FAI DA TE Dotato di un cassone sconfinato come una prateria, al quale si può accedere anche tramite uno scivolo che fuoriesce dalla sponda a ribaltina, questo pick up dispone anche di un’attrezzatura capace di fare la felicità del più intraprendente bricoleur. Su tutto meritano una citazione il compressore, il generatore elettrico e la cassetta per gli attrezzi metallica che all’occorrenza si smonta per scomparire nel piano di carico. Chissà se tra gli accessori ci sono anche il tornio e la fresa?!

FREE CLIMBING Salire a bordo è una piccola impresa alpinistica, visto che bisogna issarsi utilizzando le altissime pedane sottoporta, le maniglie poste sui sedili e quelle lunghe come dei corrimano che si trovano sull’interno delle portiere. Queste sono doppie e si aprono simili alle ante di un armadio per favorire l’accesso anche alla zona posteriore. L’abitacolo è grande come una piazza d’armi e ha una conformazione originalissima.

SEPARATI IN CASA L’elemento di maggior spicco è la console centrale, che per ampiezza e conformazione ricorda un’asse da stiro arcuata e che con la sua presenza separa nettamente il pilota dal resto dell’ambiente. Niente di più facile che sull’FTX viga anche il divieto parlare al conducente… Tutti i comandi secondari sono ospitati su questa struttura, il cui disegno continua nella strumentazione, integrata da un display multifunzione che rappresenta un gadget ormai immancabile su ogni concept car che si rispetti.

MOLLEGGIATI Assolutamente originali sono invece i sedili: quelli anteriori dispongono di molleggio per assicurare il necessario comfort anche quando si abbandonano i nastri asfaltati, mentre quelli posteriori sono sospesi dal pavimento per offrire una possibilità di stivare bagagli anche al riparo dalle intemperie.

DUE CUORI A mettere in movimento questo po’ po’ di pick up provvede un sistema di propulsione ibrido che abbina un V8 a benzina a un motore elettrico: un accoppiata che a detta della Toyota dovrebbe garantire coppia a volontà con un impatto ambientale pari a quello di un semplice V6. Il che non garantisce certo la tessera onoraria di Greenpeace ma per gli standard USA è pur sempre un bel gesto…
 

PROMESSE Per il momento non si ha alcuna informazione circa i tempi necessari perché sulle strade si possa veder circolare qualcosa di simile all’FTX. Visto l’atteggiamento fiero e orgoglioso tenuto dalla Toyota verso questa concept car e i toni dei relativi comunicati, l’impressione è comunque che il futuro sbarco sul mercato non sia una minaccia, bensì una promessa…


Pubblicato da Paolo Sardi, 12/01/2004
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