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Rolls-Royce 100EX, la Regina di Ginevra


Avatar Redazionale , il 05/03/04

20 anni fa -

Dura e altera come poche, porta lo styling severo della Phantom alle estreme conseguenze. Ecco a voi la 100EX, splendida scoperta che la Casa della doppia R ha deciso di confezionare per il centesimo compleanno. Con tutti, ma proprio tutti i cromosomi di famiglia. E qualche tocco di gran classe per gli intenditori.

SPERIMENTALE Ostenta fascino e distacco come una vera signora, vestita di blu e alluminio e aperta come uno scrigno. Nel nome c'è EX, abbreviazione di EXperimental, mentre il numero si riferisce alle candeline che il marchio spegnerà il prossimo maggio. È la scoperta nata dalla berlina che rappresenta l'essenza inglese del lusso - non solo nel settore automotive - lontana secoli-luce dalle Jaguar involgarite e wagonizzate.

PIROGA La convertibile ha mantenuto una silhouette straordinariamente slanciata, il cofano lungo stile piroga e le fiancate orizzontali come gradinate del Partenone. È appena più corta (- 17 cm) della regina madre, ma partendo da quasi sei metri non c'è rischio di accorgersene; anche perché, a capote chiusa, il tetto è leggermente più basso.

SCHIZZO Di fianco spicca il fregio cromato schizzato sulla portiera, che ad un primo sguardo potrebbe sembrare una cerniera in stile rétro, invece è ancora più peculiare e ancora più old style. È una maniglia, necessariamente lì per aprire la porta controvento, come una volta. Un elemento forte, che attrae per originalità ma soprattutto cita le sportive anni Trenta, di cui la 100EX è più che nostalgica.

ECSTASY Sarà lavoro di brand image, saranno operazioni di marketing ma alla Rolls-Royce vogliono evocare lo spirito dei Thirties, del proibizionismo, dei saloni sfarzosi in cui quei pochi che potevano permetterselo davano feste alla Grande Gatsby. Nella cabriolet si vuole concretizzare quello Spirit of Ecstasy che da sempre campeggia sul cofano. Vengono ripresi stilemi del passato e riproposta un'immagine (curata dai designer BMW californiani) di opulenza senza sensi di colpa.

RACCORDO ANULARE L'abitacolo è inanellato in un contorno di legno teak, un copri-capote normale sarebbe stato troppo scontato con duplice effetto: calamitare gli sguardi dei fashion-victim, che a quella vista penseranno di essere al Salone del Mobile anziché dell'Auto, capendo quanto sia difficile lavorare così il legno. E poi suggerire agli appassionati delle belle barche un sapore da yatch. Da simbolo dei taycoon, tanto per cambiare.

SUPER YACHT I designer l'hanno fatto apposta: «L'impressione complessiva dovrebbe ricordare un elegante panfilo in velocità» spiega Marek Djordjevic, uno dei designer del Centro Stile Rolls-Royce, diretto da Ian Cameron. La conferma è il cofano in alluminio che si allarga come una scia chiara sul blu profondo (chiamato Dark Curzon). E non si tratta di vernice grigio metallizzato a contrasto: la superficie è in alluminio a vista, spazzolato, per esaltare la bellezza e la perfezione ingegneristica dell'unico, gigantesco pezzo che copre il motore.

GRANITICO Sul frontale il cofano scivola in una calandra che riprende il classico tempio Rolls, ma ne smussa i contorni e lo incassa per accentuare la cattiveria. Ai lati la 100EX stringe gli occhi, sempre incorniciati dalle profonde rughe squadrate, mentre i proiettori circolari sono di dimensioni maggiori. E proprio al centro del capolavoro di durezza e alterigia spicca un cambiamento epocale: la doppia R rossa.

RED PASSION Torna il rosso sulla doppia R. Era dagli anni Trenta che nessuna Rolls-Royce portava un marchio di quel colore: la leggenda vuole che sia diventato nero in segno di lutto dopo la morte di sir Henry Royce; in realtà sembra che, molto più banalmente, il nero fosse più elegante. Sta di fatto che per la prima volta da allora le due Erre si tingono di nuovo del colore della passione. Il badge nero è rimasto solo sui cerchi da 21 pollici di diametro.

CASHMERE All'interno continua il gioco cromatico blu/teak, con tanto di rivestimenti lignei sul pianale: altro che velluto, i patiti del parquet potrebbero avere un collasso. La cabrio è pensata per quattro. Quattro fortunati naturalmente, che siedono sulla migliore pelle e calpestano tappetini di lana e cashmere: rivestimento applicato anche alla ribaltina del vano bagagli, giusto nel caso ci si ricordasse di aprirlo. Non mancano poi particolari tratteggiati con il mogano, a partire dalla gigantesca plancia tipo mobile rubato al salotto buono.

FRAME Volendo incrementare la sensazione Old England c'è anche la capote non ovattata come quella di una Mercedes, ma capace di far filtrare (in parte) i rumori esterni. E per evitare il roll-bar, un altro volo progettuale: il montante parabrezza "triangolato", ovvero con la sede del finestrino integrata. Potrebbe sembrare una scelta stilistica (anche un po' discutibile con quell'aria da monovolume) ma i motivi sono tecnici, si crea una struttura di allumino antiribaltamento. Perché sottopelle la Rolls-Royce 100 EX ha un telaio space-frame in lega: gli stilisti hanno praticamente estratto un pezzo di struttura, trasformandolo in un elemento formale.

ESERCITO Per il massimo del lusso e della souplesse i tecnici hanno rinunciato a compressori e sofisticazioni eccessive: basta un bel sedici cilindri aspirato, cubatura nove litri, reggimento di 64 valvole e potenza non dichiarata. Non si capisce se per non impressionare i lord inglesi o non esaltare troppo gli autisti. Il cambio è automatico a sei marce.

SUGGERIMENTI E mentre la Casa giura che la 100EX rimarrà un prototipo, complici le porte che si aprono controvento e contro Codice (della Strada) Motorbox ha provato a immaginare come potrebbe diventare la Cabrio definitiva. Certo, se avessimo saputo in anticipo di questo prototipo non ci saremmo impegnati in un'impresa così irriverente, ma la Rolls-Royce ha beffato tutti anticipando la sua versione della Cabrio.

C'E' ANCHE LA COUPE' In verità ci aspettavamo una novità della Casa per Ginevra, ma si pensava alla versione lunga della Phantom. A questo punto restava da capire quanto fosse opportuno proporre la nostra versione. Come potete notare ha prevalso l'idea di metterla in mostra. Anche perché non è poi così male. Per rispetto nei confronti dei designer anglo-tedeschi della Rolls-Royce la proponiamo a parte. E già che c'eravamo abbiamo fatto di più, ci siamo permessi di interpretare anche la futura Rolls-Royce Phantom Coupé.  

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Pubblicato da Silvio jr. Suppa, 05/03/2004
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