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Renault Ellypse


Avatar Redazionale , il 19/09/02

21 anni fa -

Stupire sì, ma in modo intelligente. Pensando all'ambiente, ad esempio. Renault infiocchetta l'ultima concept, un po' giocattolo un po' mobilità di domani, con quel "Touch design" già visto sulla recente Talisman. Un diesel super pulito, abbinato a un propulsore elettrico, sotto il cofano, materiali riciclati come carrozzeria.

Meno di quattro metri (3,9m per i precisi) che non passano inosservati, come del resto in Casa sono ormai abituati, con quella faccetta lì allegra, gruppi ottici e radiatore che tratteggiano le nuove linee del brand francese, e profili smussati e poco aggressivi. Un gioco, ma intelligente, per crescere bene: il tettuccio trasparente è carino infatti, ma in più nasconde le celle solari, che provvedono al funzionamento del climatizzatore.

Uno dei principali obiettivi dei padri del progetto, era quello di semplificare al massimo la struttura della Ellypse, in modo da non aver noie di demolizione al termine della vita dell’auto. Ecco perché le singole parti sono limitate nel numero, un tutt’uno sono il cofano, il parafango e la griglia del radiatore, mentre l’imbottitura dei sedili può essere facilmente rimossa e nei materiali utilizzati la fanno da padroni alluminio e acciaio riciclato.

Il cuore non poteva essere normale: si tratta del 1200 cc, sedici valvole, turbodiesel da 100 cavalli di potenza (72 kW) e 200 Nm di coppia, a iniezione diretta common-rail che usa specifici iniettori "piezoelectric" a dieci buchi, garanzia di pressioni di 2000 bar. Il controllo delle emissioni diagnostica costantemente il livello di "pulizia" delle stesse, avvisando il conducente in caso di eccessi.

C’è poi la parte elettrica, 12 kW la potenza, che produce elettricità in fase di frenata, e può farsi carico della mobilità tutta, per brevi distanze e a velocità limitate. Tradotto, consumi che non si scherza: 3,2 litri ogni cento chilometri, grazie anche al peso complessivo di soli 980 kg.

Minimalismo ed eleganza per l’abitacolo avveniristico.

Display e linee da tesi in architettura, come si confà ad una vettura da salone, ma anche inedite stranezze: ci sono gli "Ingenious seats", i sedili furbi, che passano dalla posizione normale di marcia a quella di massimo relax – praticamente stesi – in pochi secondi, basta schiacciare l’apposito pulsante sul pannello della portiera. Per riposarsi dopo un lungo tragitto o socializzare sotto le stelle. Sti francesi.
Pubblicato da Ronny Mengo, 19/09/2002
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