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Prova su strada

Citroën Pluriel


Avatar Redazionale , il 19/05/03

20 anni fa -

Pluriel, l'auto al plurale: pochi tocchi e da berlina si trasforma in panoramica, cabriolet, spider o pick-up. Cinque versioni con una sola vettura. Mai visto niente di simile. Fino ad oggi.

COM’E’

Ecco il primo problema: come la classifichiamo? E’ una berlina che si può trasformare in cabrio come dice il marketing Citroën o l’esatto contrario, come siamo portati a considerarla noi dopo averla guidata e trasformata? A voi l’ardua sentenza. Di fatto nel mirino ci sono Mini, Peugeot 206 CC, New Beetle Cabrio, Smart Roadster/Coupé.

MOLTI I DISTINGUO Rispetto alla progenitrice, la C3 presenta: altezza cresciuta di 4 cm (156cm in totale), 9cm in più in lunghezza (3,93 m) e tre in più il larghezza (170cm). Il frontale è più arrotondato e ampio, con due baffi sui paraurti, proiettori nella parte più alta dei parafanghi con frecce integrate "a goccia di luce", profilo laterale a semicerchio e, a chiudere, la linea di cintura alta e convessa. Idem per il posteriore: luci color alluminio e scritta cromata che attraversa in orizzontale tutto il lunotto a dare personalità a una coda subito riconoscibile. Non c'è scritto da nessuna parte, ma lo sviluppo del prototipo porta la firma di Giugiaro, anche se l'idea originale è 100% Citroën. 

ARCHI-TETTO

Nel tetto la grande novità: due archi in alluminio rinforzato a fare da struttura portante che all’occorrenza possono essere staccati (in pochi secondi) e trasformare la Pluriel in cabrio o in spider pick-up. Operazione semplicissima quest'ultima. Ma con un handicap, ovvero l’impossibilità di trasportarli in auto una volta tolti. D’obbligo quindi decidere prima di partire quale configurazione dare alla Pluriel. Eccole in dettaglio.

BERLINA

Indica la posizione con il tetto che chiude l’abitacolo. E’ una forzatura del termine in quanto il tetto è in tela come su una comune cabriolet. Verò però che i due archi in alluminio avvicinano la Pluriel all’idea di berlina più di ogni altra cabrio.

PANORAMICA

La capote si ripiega elettricamente fino al bordo superiore del lunotto scoprendo il tetto fin sulla testa dei passeggeri posteriori. Contribuiscono a dare visibilità all’esterno anche l’ampio parabrezza, le vetrature laterali prive di montante centrale e i finestrini a scomparsa totale.

CABRIOLET

 La capote scorre fino a sovrapporsi al lunotto e il tutto (a scelta) può essere riposto o meno nell’apposito vano ricavato nel bagagliaio. Risultato: il tetto scompare completamente con una semplicissima operazione. In questa configurazione restano disponibili nel bagagliaio 137 litri, che possono eventualmente aumentare ripiegando i sedili posteriori.

SPIDER 4 POSTI

 Ovvero tutto aperto, senza archi in alluminio e… senza la possibilità di montare il tetto. In caso di pioggia o si ricovera la vettura in un garage o anche la Pluriel si bagna. Unico rimedio una copertura in tela studiata per questa evenienza.

SPIDER PICK-UP

E’ l’auto in più, grazie allo sportello del bagagliaio che si apre verso il basso. Il piano d’appoggio è allo stesso livello del pavimento del bagagliaio. Ribaltando i sedili posteriori il piano di carico aumenta fino a una lunghezza di 175 cm, utile nel caso di emergenze ma non per circolare su strada visto che la targa non è più visibile. Richiudendo lo sportello la Pluriel è a tutti gli effetti una spider pick-up, adatta a trasportare oggetti più alti che lunghi.

QUATTRO POSTI

comodi all'interno, sedili con schienale a scocca incava per migliorare l’abitabilità interna e allestimenti vivaci parlano di auto per giovani, per il tempo libero. Vani e alloggiamenti vari aiutano la vita a bordo, mentre due contenitori di bottiglie da 1.5 litri sono la giusta riserva nei viaggi lunghi e nelle code degli esodi vacanzieri...

DI PIU’

Chiusura centralizzata automatica del bagagliaio (266 litri) durante la marcia, regolazione del volume radio in funzione della velocità e accensione automatica delle luci di emergenza e tergicristalli indicano attenzione per comfort e sicurezza. Completano la dotazione gli airbag lato guida e passeggero, airbag laterali per chi siede davanti, scocca irrigidita, pneumatici di taglia large 185/65/R15, rinforzi alla base del parabrezza.

DUE MOTORI

Un 1.4 da 75 cv (54kW) a 5.400 giri, con coppia massima di 118 Nm a 3.300 giri, e un 1.6i 16v 110 cv (80 kW) a 5.750 giri con 147 Nm a 4.000 giri di coppia. In arrivo per l'inizio del 2004 anche un motore diesel HDi da 70 cv. Tre le versioni, così distribuite: 1.4 i (14.500 euro); 1.4i Pack (15.500 euro) con interni Pack, clima manuale e autoradio mono CD; 1.6 16v Pack (17.500 euro) con in più interni Pack, clima automatico e autoradio mono CD). Anche la Pluriel, come già la C3, avrà il cambio SensoDrive (di serie sulla 1.6i 16V).

COME VA

Naso all’insu appena svegli, uno sguardo al giornale tanto per avere una conferma e, meglio ancora, una visitina ai numerosi siti meteo sul web: sono le piccole precauzioni che deve prendere chi vuole godersi la Pluriel nel migliore dei modi possibili, cioè scoperta. Se fa freddo o se piove non ci sono problemi: si viaggia chiusi. I dubbi iniziano con il cielo mezzo nuvoloso, e aumentano con il sole splendente. Perché con la Pluriel è così, bisogna decidere subito quale versione scegliere per la giornata: tutta aperta per godersi il panorama e farsi accarezzare dalla brezza come una qualsiasi cabrio (del resto se non si sfrutta questa opportunità perché comprarla?), oppure non rischiare e scoprirla quel che basta perché "non si sa mai".

IL DUBBIO AMLETICO

è giustificato: per viaggiare senza tetto, cioè in versione "spider 4 posti", si devono togliere gli archi di sostegno. E senza archi la Pluriel non si può più coprire. Passi con il sole che dopo tre ore che ti batte in testa rischia di cuocere anche il lucertolone che ti viaggia a fianco; passi per il puzzo che una coda in autostrada ti costringe a respirare senza alternative, ma se il temporale estivo che nessun colonnello dell’aeronautica aveva previsto vi sorprende mentre siete lontani da casa, come fate?

SENZATETTO

La prendete sportivamente e vi adattate alla sfiga continuando imperterriti il vostro viaggio, oppure vi rassegnate a passare la notte sotto il primo ponte come un vero senzatetto? Potete essere stoici quanto volete, ma c’è un problema: se la Pluriel non è al riparo, si bagna. Ma si bagna dentro, i sedili si impregnano e l’impermeabile che vi siete portati nel baule dovrete decidere se usarlo per voi o per riparare dalla pioggia i sedili. Sono sì trattati con una sostanza idrorepellente, ma giusto per resistere a una breve pioggerellina, non a una doccia fredda.

PRENDERE O LASCIARE

Stiamo esagerando, vero, e non è questo lo spirito giusto per giudicare questa vettura. La Pluriel è così e basta, prendere o lasciare, con tutte le contraddizioni e con tutti i pregi che la caratterizzano. E poi, per l’acqua arriverà presto un telo di protezione per l’abitacolo (quando è ferma). Sembra inoltre che in Citroën stiano studiando un soft top da montare per queste evenienze. Un consiglio tuttavia ci viene spontaneo: se si devono affrontare lunghe trasferte meglio farlo con gli archi montati.

SENZA ARCHI

Una volta tolti, gli archi vanno lasciati da qualche parte: nel box (per chi ce l’ha) oppure in casa. Tra gli accessori c’è un porta-archi pensato ad hoc. L’operazione di smontaggio può sembrare macchinosa, ma tutto sommato si apprende subito. Si tratta di sganciare i due fermi che fissano ogni arco alla struttura della Pluriel, sollevare gli archi e appoggiarli dove si vuole. Facile da fare per un ometto; un po’ più impegnativo per una femminuccia non palestrata. Ogni arco pesa 12 chili (dentro sono attraversati da un’anima di acciaio che funge da roll-bar) e sollevarlo dall’altezza delle spalle verso l’alto, oltretutto a braccia aperte, non è così agevole come dirlo.

PROTETTIVA

Così spogliata la Pluriel è nella sua versione più affascinante e piacevole. La protezione in meno che avrebbero garantito gli archi è compensata dai poggiatesta, molto alti e attraversati anch’essi da un’anima d’acciaio, dai sedili con lo schienale rinforzato e dai due enormi montanti anteriori, alti e avvolgenti. Protettivi anche nei confronti del vento. Chi siede davanti è perfettamente protetto, con il parabrezza che garantisce una bolla di benessere che nei giorni più caldi può essere opportunamente completata con il getto d’aria fredda del condizionatore.

IL COMFORT

è quello già apprezzato sulla C3, con i sedili ampi, ben strutturati, regolabili sia in altezza sia in profondità, ideali per trovare la posizione di guida più adatta, grazie anche alla regolazione in altezza e profondità del volante. Lo spazio a bordo è sufficiente a trasportare comodamente quattro persone di statura medio alta, e chi viaggia dietro può a sua volta contare su una strategica rientranza dello schienale del sedile anteriore.

ARIA FRESCA

Si possono affrontare anche viaggi più impegnativi, ovviamente consci che chi sta dietro si prende molta più aria, ma non così intensa da dare fastidio. Nel caso, aiutano molto i finestrini laterali che possono scomparire completamente nelle portiere oppure lasciati alzati. L’altezza a cui arrivano è consistente, vuoi perché la Pluriel è già alta di suo, vuoi perché anche la linea di cintura è alta. Dentro ci si sente molto protetti, e con il sedile in posizione alzata, si riesce a guidare con una visibilità maggiore.

PER VOI GIOVANI

Tutta questa altezza si sconta però quando i passeggeri posteriori devono scendere. Lo spazio tra sedile e bordo dalla portiera non è molto ampio, e infilare un piede per scendere può risultare faticoso se il passeggero è una persona over 60. Secondo consiglio: il sedile della suocera è quello davanti.

LA PROVA DEL NOVE

Con gli archi montati l’effetto cabrio si riduce, ma non al punto da deludere. Tutt’altro, il tetto scorre all’indietro elettricamente secondo nove posizioni prestabilite, comandabili con una manopola sistemata sopra lo specchietto retrovisore. La scelta della posizione può essere effettuata anche in movimento. L’ultima tacca corrisponde a un tetto quasi completamente aperto, con un solo problema: in questa posizione il lunotto è coperto da una parte del tettuccio. In questo caso, meglio fermarsi e riporre il tettuccio manualmente nel bagagliaio. Restano montati i due grossi archi, che tolgono un po’ il piacere dell’open air, ma si viaggia con una maggiore sensazione di sicurezza.

PIGRONI

Chi invece vuole evitare di fermarsi, aprire il portellone, rimuovere la base del bagagliaio, spingere il tetto nel vano, richiudere il portello, montare la cappelliera (la stessa procedura andrà eseguita per rimontare il tetto) potrà scoprire l’abitacolo fino alla penultima posizione. Fino all’altezza del lunotto per capirci. La musica diffusa dall’impianto stereo sarà un po’ disturbata dai cigolii del tetto, per via del vento e del fondo stradale connesso, ma potrà aprire e chiudere a piacere.

BERLINA

Tutta chiusa, la Pluriel si trasforma quindi in una (quasi) vera berlina. L’abitacolo resta ben insonorizzato, i fruscii sono né più né meno che quelli della C3, e la sensazione di avere sopra la testa qualcosa che assomigli di più a un tetto rigido che a una capote in tela, si concretizza in un attimo. La tela c’è, ma è del tipo multistrato, resistente e isolante, rinforzata da traversine metalliche che rendono il tutto più rigido. A vantaggio della sicurezza, ma anche della "tenuta" del tetto, che così resta anche più teso. L’esterno in PVC saldato su una trama tessile dà un effetto soft-top che si trasforma in maggior resistenza nel tempo e possibilità di attraversare indenni anche i rotoloni dei car-wash.

1.4i

La scelta dei motori per ora si limita ai due benzina da 1.4i litri e 1.6i 16v. Il primo è per chi usa la Pluriel come tender per i tragitti casa ufficio o casa spiaggia, senza altre ambizioni, ma di scivolare con facilità nel traffico cittadino o durante le "vasche" sul lungomare, godendosi la Pluriel per quello che offre: simpatia, praticità, originalità. All’occorrenza è anche brillante, anche se non è questa la sua peculiarità. Per godersela va comunque guidata su di giri altrimenti si incappa in un fastidioso vuoto di erogazione nei cambi di marcia, in particolare tra 1^ e 2^, che provoca un evidente effetto ripartenza. Il problema si pone soprattutto su strade tortuose, dove l’uso del cambio è più frequente e mantenere elevato il numero di giri non è sempre facile.

1.6i 16v

Se nella Pluriel si cerca anche il piacere di guida (nei limiti della vettura) meglio puntare sul più potente 1.6i 16 valvole. Così motorizzata diventa più sportiva, scattante, e nel misto il divertimento assicurato. Il 16 valvole è sufficientemente elastico, con progressioni che possono sorprendere i più scettici. Gli 11,6 secondi dichiarati nell’accelerazione da 0 a 100 km/h sono un buon motivo per osare. Al resto pensano un retrotreno munito di una grossa barra antirollio per una migliore stabilità, una scocca più rigida (pesa 130 kg in più della normale C3) dovuta ai rinforzi adottati per compensare la mancanza del tetto, e pneumatici leggermente più larghi (185/65).

SENSODRIVE

Un aiuto al piacere di guida viene in particolare dal cambio automatico robotizzato SensoDrive, una genialata Citroën montata di serie sulla 1.6. Non un automatico vero, ma un cambio meccanico a cinque rapporti che consente di scegliere tra modalità manuale e modalità automatica autoadattiva. In pratica, non c’è il pedale della frizione e si può scegliere se lasciare la decisione al cambio o fare da soli.

LEVETTE

Nel secondo caso, le marce possono essere inserite spostando in avanti (o indietro per le scalate) la leva del cambio oppure utilizzando le due levette dietro il volante, quella di sinistra per scalare, quella di destra per inserire la marcia superiore. Se invece si vuole che il cambio funzioni come un normale automatico è sufficiente premere il pulsante alla base della leva del cambio e lasciar fare a lui. Passare da una modalità all’altra è semplicissimo: basta premere il pulsante se si è in posizione manuale; agire sulla leva se si è in posizione automatica.

FUORIGIRI

Il cambio adatta i rapporti automaticamente in funzione del vostro tipo di guida: se la guida è sportiva le cambiate automatiche avvengono al limite del fuorigiri, in caso contrario i cambi marcia avvengono in modo più morbido. Anche con il 1.6 si avverte un calo di giri (circa 700 giri) nel passaggio da una marcia a quella superiore. E l’uso del cambio in modalità automatica (quindi con quel leggero ritardo nell’inserimento tipico di queste trasmissioni) non fa che evidenziarlo ancora di più. Il problema si risolve intervenendo manualmente: un colpetto alle levette dietro il volante e la risposta diventa subito più pronta.
Pubblicato da Gilberto Milano, 19/05/2003
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