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Vespa GT 200 L


Avatar Redazionale , il 08/07/04

19 anni fa -

Granturismo di nome, vespone di fatto. La Vespa 200 riporta ai fasti delle vespe "serie grossa" del tempo che fu. Tutto rivisto in chiave moderna. Finiture superiori, prestazioni oneste e la solita classe innata di sempre. Come dire, è una Vespa.

È più Vespa della Vespa più smilza. Più vicina ai sapienti tratti originali di quanto non fosse la versione che affianca, snella e inscooterita pure troppo. Questa, invece, è lei: quantomeno la ricorda. Insomma: le linee, qualche dettaglio, il profilo. Un Vespone caduto dentro la macchina del tempo, che non convincerà mai gli irriducibili, figurarsi, ma piace a molti. IRRIDUCIBILI Loro, gli irriducibili, si avvicinano già diffidenti. Scoppiano in una gioia da "ecco, lo sapevo" alla vista del fanalone posteriore. Oggettivamente forzato, comunque lontano anni luce da ciò che era o, semplicemente, dal concetto di armonia. Loro, però, accennano un sorriso guardando le righe di gomma sulla pedana "sembrano quelle originali", si commuovono agli specchietti retrovisori tondi, uguali uguali. UOMINI AL BIVIO E qui scatta il bivio. Da una parte quelli che il resto e poi la Vespa, dall'altra quelli che la Vespa e poi tutto il resto. Che senza gli indolenzimenti al polso sinistro - peraltro mai ammessi, nemmeno sotto tortura - non si gustano la scampagnata su due ruote, che vantano ritualità da accensione a pedale, scavallettamenti con un colpetto di frizione, scarpe destre segnate nelle suole. Che pretendono di suonare il clacson e sentire la pernacchietta con raucedine, tipicamente Vespa.

CONVINCENTE

Ecco gli altri, invece, senza eccessiva fatica arriveranno ad ammettere che, sì, ci siamo, l'operazione è quasi perfettamente riuscita. Seguendo l'esempio dei Mini-amanti, tutto sommato felici per l'interpretazione da terzo millennio della creatura di Mr. Cooper, e alla fine redenti. E' così che si sarebbe potuta immaginare, quarant'anni fa, la versione futuribile dell'insettone Piaggio, garanzia di dolce vita. BRANCHIE Nonostante le branchie laterali che raffreddano radiatore ed esteti, la strumentazione che sbroda un po' rispetto alla vecchia corona: una e stop. Nonostante un farazzo anteriore da MV Brutale o manopole da scooter qualunque, nel senso di non ricercato: beh, la sensazione generale è assolutamente piacevole. Tatto e vista trasmettono concretezza, non plasticume, non taroccamenti buttati lì, puntando tutto sul richiamo del nome. E la qualità costruttiva (che comunque si paga) appare da subito lontana anni luce da quella dei cugini Piaggio/Gilera. Un altro pianeta, quello Vespa.CAVALLETTO A SCATTO Non c'è il flash per gli abbaglianti, vero, c'è il cavallettino laterale modello patema - con la molla che lo fa tornare al suo posto appena sali in sella (buono) ma ti dà sempre l'idea di appoggiarla, girarti ad aprire il cancello e sentire il botto - ma il resto è comodità totale. Strumentazione old style piena di quel che serve (ma manca il sempre comodo contakm parziale). Cresce il diametro dei cerchi, cresce la sezione dei pneumatici, che non si infilano più nei binari del tram, cresce la superficie pellata della sella. I 200 cc poi non arriceranno l'asfalto ai semafori ma salgono graduali, non fanno sentire la mancanza di cavalli extra nei sorpassi in tangenziale o nei giretti in coppia. UNA PIAZZA E MEZZO Se mai, i giretti in coppia tirano fuori altre questioni. Il sellone non è poi così sellone, ad esempio, mentre sono comode e fashion le pedane cromate che sbucano dai fianchi. Gli ammortizzatori poi, con il doppio del peso a bordo, non guardano di buon occhio tombini o asfalto sconnesso, mentre i freni fanno ciò che devono, senza sconti, anche se dietro sale l'amico ciccio. Rivedibile - e molto - il fatto che nel sottosella (comodo il tastino per aprire, di fianco al blocchetto d'accensione) non ci stia il classico jet con visiera (per l'integrale, ovviamente, non se ne parla neanche), ma solo la classica scodellina. Tralasciando poi la temperaturina da microonde che rende piacevolmente caldo il maglioncino per il rientro a casa la sera tardi: neanche male.

MEGLIO LA PASSEGGIATA Sguiscia un po' in tangenziale, nel senso dell'anteriore che serpeggia leggermente alla massima velocità (circa 125 indicati) ma l'aerodinamica non è un opinione e tra parafango alla moda, gommina, scudo e pilota completamente esposto non si può pretendere troppo. Ma la Granturismo non nasce per gli ovali e in caso di interferenze nella linea retta è sufficiente mollare un filo il gas. Che altro? E' una Vespa.


Pubblicato da Andrea Sperelli, 08/07/2004
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