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Prova su strada

Peugeot SV 250


Avatar Redazionale , il 24/07/02

21 anni fa - Oui je suis Japanese

Ha il passaporto francese ma gli occhi a mandorla. L'SV punta forte sul prezzo e guadagna l'invidiabile oscar di scooterone più economico della categoria. Uno scooter di qualità, che si lascia ben guidare e ha tutte le cosine al posto giusto. Sconta solo una linea non più modernissima, ma a quel prezzo

COM’È Questa volta più che dire com’è sarebbe e lecito chiedere quanto costa? Sì perché se l’SV ha una carta importantissima da giocare, quella del prezzo. 3.949 €: basso, bassissimo. Non per nulla l’SV 250 è lo scooterone 250 più economico sul mercato. E già… costa poco, varrà anche poco. Sembra di sentirli gli scettici, quelli sempre sul chi va là per evitare fregature. Sbagliato. L’SV costa poco e non impone rinunce se non quella del look ormai non più modernissimo e soprattutto irrimediabilmente déjà-vu.

HONDA ALLO SPECCHIO

Non c’è dubbio, infatti, che il maxi d’Oltralpe abbia un qualcosa di… "familiare". Certo, gli scooteroni ormai si assomigliano tutti ma questo, di Peugeot, ha ben poco. Infatti, l’SV250 è il risultato di una collaborazione franco-nipponica, cioè tra la Peugeot Motorcycle, che mette in bella mostra il Leone, e la Honda, che ci mette tutto il resto, ovvero il suo Foresight.

MEGLIO COLLABORARE Bisogna ammettere che il connubio, a nostro parere, è ben riuscito. La scelta di prendere in prestito uno scooter da un’altra Casa ha molteplici motivi, che vanno ben oltre a quelli puramente economici: innanzitutto per Peugeot c’era la necessità colmare in tempi rapidi la lacuna che la vede assente da un segmento così importante come quello dei maxi scooter. Ovviamente bisogna ben abbinare l’esigenza economica, con la necessità di mantenere una coerenza d’immagine di fronte alla potenziale clientela.
Operazione ben riuscita, perché l’SV250 ha, dalla sua, una linea degna di indossare il blasone leonino, nell’insieme raffinata e piacevolmente aggressiva nel frontale, con il suo grosso gruppo ottico a "freccia", che la fa da padrone sullo scudo.

BOMBATO Il retro, piuttosto bombato e squadrato, risente un po’ il peso degli anni, ma non è del tutto superato, dato che due grandi marchi italiani, ognuno a suo modo, lo hanno riproposto sui propri (stra)maxi scooteroni di punta. Bella e funzionale, invece, la disposizione ad "U" del gruppo ottico posteriore, con l’aggiunta del terzo stop.

C’È TUTTO

Il ponte di comando è compatto, razionale e ben leggibile anche col sole allo Zenit, grazie alla palpebra superiore. Completo come quello di una berlina, offre tutte le indicazioni necessarie. Non mancano, l’orologio digitale, i contakm totali e parziali, l’indicatore del livello di carburante (con relativa spia di riserva), della temperatura del liquido di raffreddamento e la spia di richiamo per il tagliando.

PIATTO RICCO

L’equipaggiamento di serie non è da meno: parabrezza a "mezza altezza", cavalletto centrale e laterale (con tanto di sistema di sicurezza), vano sotto sella da 40 litri (più due vani portaoggetti nel retro scudo), freno di stazionamento, asola per lucchetto (cementata al telaio d’acciaio), bloccasterzo rinforzato, e due maniglie laterali d’appiglio per il passeggero.

CBS

L’SV250 può contare su un impianto frenante a doppio disco, con 240 mm di diametro all’anteriore e, 220mm al posteriore. A conferma del fatto che è uno scooter tutt'altro che scarno, il Peugeot si fregia anche della frenata integrale, il sistema frenante combinato CBS, in cui, agendo solo sulla leva sinistra, si azionano contemporaneamente sia il disco posteriore sia il pistoncino centrale di quello davanti.

COME VA

Ergonomicamente perfetto, l’abitacolo dell’SV250 sembra studiato intorno al pilota. Una volta in sella, ci si trova ben inseriti all’interno dello scooter e tutto è a portata di mano: manubrio e pedane sono posti alla giusta distanza, così da rendere confortevoli gli spostamenti.
Le pedane, nello specifico, permettono libertà di movimento ma, nella parte alta, il tunnel centrale disturba un po’ chi è di gamba lunga, "costringendo" a tenerle distese. Nessun problema, invece, per chi è meno alto: la sella, alta da terra solo 745 mm, permette a chiunque di poggiare entrambi i piedi a terra, nonostante sia piuttosto "cicciotta".

BEN PROTETTI

Punto di forza del maxi d’Oltralpe è la protezione offerta da scudo e parabrezza. Il primo protegge piuttosto bene gli arti inferiori, anche se non è esente da "perdite", specie ad altezza ginocchia, dove qualche ricircolo d’aria si fa sentire alle velocità elevate. Il parabrezza, invece, non è gigantesco, ma riesce lo stesso a riparare tutto il busto, parte delle spalle e quasi completamente il casco, lasciandone in balia delle correnti solo la parte più alta. Non vi sarà difficile viaggiare a tutta "birra" (120 km/h indicati) con la visiera del casco alzata, senza rischiare di tornare con occhi gonfi per l’aria. Di sicuro, qualche fastidio visivo ve lo darà il bordo superiore del parabrezza, posto proprio all’altezza degli occhi, "ingarbugliandovi" la vista nel momento del bisogno.

RILASSATEVI

Il gran comfort ben si accompagna con la dolce erogazione del motore Honda. Nelle partenze da fermo si resta forse un po’ delusi dalla tranquillità con cui il monocilindrico sale di giri. La frizione attacca bene in partenza, ma subito dopo, si evidenzia il fisiologico calo di potenza tra i 4-5.000 giri, tipico di questo motore, per poi riprendere senza neanche troppo vigore. Ok viversela con tranquillità, senza farsi coinvolgere dalla frenesia che ci circonda, ma troppa calma snerva, soprattutto chi vive in città, che ha sempre fretta di andare.

A PROVA DI NEOFITA Anche in ripresa, il maxi Peugeot non eccelle rispetto alla concorrenza (un po’ più spigliata); il motore sale tranquillo, evidenziando una progressione, molto lineare ma poco grintosa, facendo quindi la felicità dei neofiti, che dalla guida di un mezzo tutt’altro che nervoso hanno solo da guadagnare. Tutto ciò richiede in autostrada una maggiore attenzione in caso i debbano effettuare dei sorpassi (soprattutto di camion) data la lentezza nel riprendere giri, che rende l’incedere dell’SV un po’ lento.

SEMPRE STABILE

Il propulsore, piuttosto sornione, si accompagna in compenso con un’ottima ciclistica. Sul dritto non si avvertono strane oscillazioni mentre, in curva, l’SV mantiene perfettamente la traiettoria prescelta. I 2 metri di lunghezza non si avvertono affatto, il duemmezzo Peugeot scende in piega veloce, senza perdere la "linea" e mantenendosi piuttosto stabile sulle "gambe". Le sospensioni sono ben tarate: morbide sì, per meglio assorbire le asperità del manto stradale, ma non "mollaccione". Nelle frenate (anche più brusche) assorbono bene i trasferimenti di carico, senza far scomporre oltre la norma lo scooter.

COMBINAZIONE SICURA

Questa stabilità, consente spazi di frenata di tutto rispetto, grazie anche all’impianto di frenata con sistema combinato CBS che, nel caso dei neofiti, né facilità l’approccio nelle situazioni più critiche. Con la leva di sinistra, si azionano entrambi i freni, ottenendo una frenata equilibrata ed efficace anche in caso di poca sensibilità con i comandi, tipica dei meno esperti. Il CBS raggiunge pienamente il suo scopo, anche se avremmo preferito una maggiore morsa sul disco anteriore da parte dei restanti due pistoncini (azionabili con la sola leva destra) ed una minore spugnosità dello stesso comando.

MEGLIO DUE Non avrebbe guastato anche un secondo ammortizzatore al posteriore, per dare quel po’ di solidità in più che, a mezzi così voluminosi, fa sempre comodo. Negli spostamenti in due, infatti, si avverte questa mancanza "strutturale", specie nei curvoni veloci percorsi a tutta velocità, dove ci scappa qualche oscillazione di troppo. Ma, mica si può avere tutto, a questo prezzo un ammortizzatore solo ci può anche stare.

In questo servizio:Casco:AirohGiacca:Dainese ManhattanGuanti:Spidi V-Race
Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 24/07/2002
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