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Prova su strada

Honda X-11


Avatar Redazionale , il 22/10/99

24 anni fa -

X-11: potrebbe benissimo essere la sigla di qualche misterioso progetto militare, magari uno di quegli aerei tutti neri invisibili ai radar e chissà cos'altro. Invece X-11 è semplicemente il nome dell'ultima nata in casa Honda. Anche lei è tutta nera, almeno quella della nostra prova, anche lei spera di essere invisibile, magari ai radar della polizia che ostinatamente cercheranno di scattarle qualche foto di sfuggita.

COM’È La nuova super naked Honda entrerà sicuramente negli annali come la più potente del mercato. E non è stato certo difficile realizzarla. Quando in casa si ha una delle moto più potenti e veloci al mondo basta togliergli la carena e il gioco è fatto. Naturalmente non è proprio così semplice ma le parti che questa X-11 ha in comune con la Super Blackbird sono davvero molte.

BELLA? Sicuramente personale, la X-11 (pronunciatela ex-ileven o sarete fuori moda) da impressione di possenza già da ferma. g: la parte anteriore con il grosso convogliatore d’aria non è certo un esempio di snellezza, il serbatoio da 22 litri è tutt’altro che piccolo, i silenziatori sono due tubi da stufa. Tutto è un po’ massiccio, solo il codino è piuttosto snello anche se non propriamente slanciato. Se l’effetto estetico voluto era quello di un bisonte indiavolato, beh è perfettamente riuscito.

AERODINAMICA Pur essendo priva di carenatura questa X–11 è stata oggetto di un attento studio aerodinamico. Il già citato convogliatore dovrebbe servire anche a creare una deportanza utile a evitare l’alleggerimento dell’avantreno alle alte velocità. Il guscio che copre la strumentazione, invece, serve a deviare l’aria con un efficacia quasi pari a quella di un cupolino.

BOTERIANA Però, nonostante il nero faccia di tutto per snellirla questa è, e resta, una moto importante per peso e dimensioni. I 222 chili a secco dichiarati sono davvero un po’ ottimistici, messa alla bilancia la X-11 supera i 240, un po’ troppi per una naked che vuole muoversi agilmente anche in città. Una nota stonata viene dalla strumentazione che, per grafica e colorazioni, non rende affatto giustizia al resto della componentistica. Qualità degli strumenti e completezza di informazioni non sono in discussione, piuttosto dubitiamo sul color vinaccia utilizzato come sfondo per i due “orologi”

XX NUDA La tecnica riprende in tutto e per tutto la CBR 1100 XX da cui deriva. Detto in parole semplici è “praticamente” una CBR spogliata di carena e un po’ depotenziata. Cambia il telaio, con due grosse travi laterali in alluminio che si uniscono a un massiccio blocco centrale. La sensazione visiva è quella di un forcellone infulcrato direttamente sul carter motore, come vogliono gli ultimi dettami in casa Honda, ma in realtà la ciclistica è ben più tradizionale.

MOTORE DA TIRO Quello che è cambiato di meno è senz’altro il motore. Passare da 164 cavalli a 140 non è cosa difficile. Una nuova distribuzione, condotti un po’ più piccoli e il gioco è fatto, la potenza cala, il tiro diventa bestiale. È rimasta l’alimentazione ad iniezione elettronica PGM-F1 mancano invece un contralbero antivibrazioni, la frizione a comando idraulico e la sesta marcia. Tanto a che serve… con tutta quella coppia le marce potrebbero essere ancora di meno e nessuno si lamenterebbe.

SOSPENSIONI POVERE Ereditato dalla super Blackbird anche l’impianto frenante a tre dischi con l’ormai noto sistema di frenata integrale Dual CBS, molto efficace ma che non tutti riescono a digerire.Per nulla rivoluzionario il reparto sospensioni. Una forcella tradizionale (e non regolabile) da 43 mm fa il paio con un monoammortizzatore sprovvisto persino di leveraggio progressivo, una mancanza comunque per nulla avvertibile nella guida.

COME VA Dimenticate peso e dimensioni e aprite il gas. Il succo del divertimento sta tutto qui. In effetti i chilogrammi di questa Honda si sentono soprattutto alle basse velocità. In città, insomma, occorre lavorare un po’ più di muscoli rispetto ad altre naked e il raggio di sterzo elevato non aiuta di certo quando magari bisogna invertire la marcia. Per fortuna la sella è bassa e i piedi toccano bene a terra altrimenti sarebbero dolori. La posizione di guida è azzeccata e va bene un po’ per tutte le taglie, caricata in avanti ma non troppo, con manubri larghi e rialzati ma non troppo: insomma quello che ci vuole per avere il miglior controllo nella guida.

VAI DI MANETTA La goduria comunque sta tutta nella manetta dell’acceleratore, la sensazione è che ci sia un collegamento diretto tra polso destro e ruota motrice tanto il motore è veloce nel reagire ad ogni sollecitazione. La spinta del motore arriva subito, ma la ciclistica non è altrettanto reattiva. Non è una moto “svelta” questa X-11 (e i 1500 mm di interasse lo dimostrano) ma di sicuro quello che non le manca è l’equilibrio ciclistico. Sullo strettissimo soffre ma se il ritmo aumenta si guida bene, si inserisce precisa in curva per uscirne con una spinta esuberante.

FORZA BRUTA I 140 cavalli sono tutti li, pronti da sfruttare, senza un picco, senza un calo di erogazione, una forza esagerata disponibile a qualsiasi regime. Basta aprire il gas. Attenzione solo a non aprirlo troppo per non ritrovarsi con la ruota anteriore costantemente staccata da terra e non solo in prima. Tutta questa esuberanza per fortuna non mette mai in crisi la ciclistica, rigida quanto basta per gestire tutta la cavalleria della X-11 soprattutto nella guida veloce, dove nessuna naked attualmente sul mercato riesce ad avvicinarla in quanto a rigore.

MASSIMA DA HULK In autostrada, poi, abbiamo avuto la conferma dell’efficacia del “cupolino” che almeno finché non si passano i 160 indicati riesce ad alleviare la spinta del vento dal busto del pilota. La velocità massima resta un dato accademico perché dubitiamo sinceramente che qualcuno riesca a tenerla per più di un minuto. Comunque gli amanti delle cifre sappiano che la lancetta del tachimetro arriva ad accarezzare i 270 e che a quella velocità il cupolino non serve assolutamente a nulla. Una vera macho bike dunque, con prestazioni degne di una sportiva, un motorone entusiasmante, ottima ciclistica e grandi freni anche se, lo ripetiamo, non tutti riescono a trovare il feeling con il Dual CBS, il sistema di frenata integrale.

MOTO TRASVERSALE Qual’era lo scopo di Honda? Costruire una moto di impatto (per la potenza), confortevole e utilizzabile in qualsiasi situazione dal turismo allo spostamento quotidiano mantenendo sempre un alto tasso di divertimento. Il traguardo è stato raggiunto. La X-11 non è solo una super naked, è una moto “trasversale” che può sicuramente ammaliare l’esibizionista da semaforo amante delle “penne”, ma anche piacere al turista che ne apprezzerà il motore sempre pieno e vigoroso o allo sportivo attratto dalle prestazioni e dal rigore ciclistico. Il prezzo poi non è inaccessibile 19.950.000 lire chiavi in mano bastano per portarsi a casa la naked più potente e veloce sul mercato, almeno per ora.


Pubblicato da Stefano Cordara, 22/10/1999