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Prova su strada

Toyota Yaris 2003


Avatar di Mario Cornicchia , il 19/03/03

21 anni fa -

E' nuova, anche se si vede poco. Colpa (o merito) della filosofia del Kaizen, quella dei piccoli passi, del miglioramento continuo, tipica dell'industria giapponese. Il "piccolo genio" migliora finiture e dotazione, passa alla seconda serie, e mantiene lo stesso prezzo. Geniale...

COM'E' Detto così, con qualche assonanza sospetta, una filosofia del Kaizen non sembra una gran cosa. In realtà, per un giapponese, essere considerato un giapponese del Kaizen non è una offesa ma sta a significare una persona che tende a un miglioramento continuo.

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È la filosofia che sposa Toyota, anche per la fase due Yaris. Auto che richiede modificazioni per la dura legge del marketing ma che tecnologicamente è ancora in pole position. Così, i miglioramenti sono sottili, qualche ritocco estetico e una dotazione più ricca.

FACCIA NUOVA

L’estetica tocca soprattutto i paraurti, ora in un unico pezzo, e i fari, che si allungano verso il basso a fianco della calandra. All’interno, la plancia è ora monocolore e nuovi sono i tessuti e i rivestimenti.

IN SALOTTO Di nuovo disegno anche il volante

con i comandi per la radio sulle razze,  il pomello del cambio e le bocchette di climatizzazione. Cambia la leggibilità del contagiri, la visibilità della spia della riserva carburante e compaiono rivestimenti in gomma all’interno di vani e tasche portaoggetti e una luce di lettura spot. Il divano ora scorre anche comandato dal vano bagagli (ora illuminato) e il sedile del passeggero della versione a tre porte non si dimentica della posizione originaria quando si sposta in avanti per lasciar salire gli ospiti.

SICUREZZA

La teoria del Kaizen ha portato a rinforzare la scocca per aumentare l’integrità dell’abitacolo in caso di urti, a rinforzare i paraurti, a posizionare il pedale del freno in modo da prevenire traumi nel caso di scontro frontale, ad adottare un sistema che evita alle ruote anteriori di penetrare nell’abitacolo sempre nell’eventualità di urto. In più nella nuova Yaris sono arrivati gli airbag laterali di serie e le cinture a tre punti di attacco, sia davanti che dietro.

SOTTO CONTROLLO

Novità anche nella dotazione di sistemi elettronici di sicurezza che vigilano sul sistema frenante (ABS) e sulla distribuzione regolare della forza frenante tra le ruote anteriori e quelle posteriori (EBD). Di serie, ma solo sulla TS il controllo di stabilità (VSC) e il controllo di trazione (TRC).

STESSO PREZZO

Tutto queste novità allo stesso prezzo della attuale Yaris, dichiara Toyota, radio con lettore Cd inclusa. Quindi, prezzi a partire da 10.000 Euro e tre versioni Yaris, Yaris Sol e Yaris TS.

COME VA

Non cambia il prezzo e non cambiano le prestazioni. Niente di negativo comunque, solo che i motori (tranne uno) sono gli stessi: i miglioramenti del Kaizen hanno privilegiato qualità e comfort, lasciando intatte le già brillanti doti di maneggevolezza e affidabilità della “vecchia” Yaris. Si guida sempre un po’ seduti in alto, nel rispetto di quel concetto di auto “corta e alta” che ha portato tanto spazio all’interno della Yaris e che sembra piacere alla clientela di questo segmento.

PSICOLOGICA

All’interno la sensazione che ci sia stato un salto di qualità è palpabile. E’ un valore aggiunto più psicologico che concreto, più inconscio che manifesto, fatto di toni del grigio scuro che richiamano eleganza, di plastiche levigate e piacevoli al tatto, di inserti di metallo lucido sulle maniglie delle portiere e sul pomello del cambio. Del nuovo che avanza ci si accorge un po’ alla volta, toccando qua e là, spostando, aprendo e chiudendo cassetti e cassettini.

CON MEMORIA Ci si accorge così che i sedili sono rivestiti di materiale più pregiato, che hanno una seduta più avvolgente, che i sedili anteriori sono ora dotati di una memoria che riporta il sedile stesso nella posizione iniziale una volta ripiegato per far salire i passeggeri nella parte posteriore. Nelle versioni Sol e TS di serie c’è anche la regolazione in altezza. Novità anche per il sedile posteriore, ora scorrevole longitudinalmente e dotato di maniglia posteriore per le manovre dal vano bagagli.

DOV’E’ IL QUADRO? Un po’ più di assuefazione richiede la disposizione del quadro strumenti: l’effetto, per chi siede per la prima volta su una Yaris è sconsolante, con il nulla davanti agli occhi. Per conoscere a quale velocità si viaggia, a quale temperatura è arrivato il motore, quanto carburante c’è ancora nel serbatoio, si deve guardare verso destra, in una piccola cavità sistemata al centro del cruscotto dove è annegata la strumentazione in 3-D (tranne che nella versione TS, con strumenti circolari a fondo bianco). In questo nuovo modello la leggibilità è stata affinata, ma non è ancora così comoda e pratica da leggere come quella classica, fatta di strumenti circolari e di lancetta delle altre versioni.

BRUFOLI Sul piano pratico l’effetto Kaizen si sente nella guida su strada. Il lavoro di affinamento su molle e ammortizzatori si sente soprattutto quando ci si allontana dalle strade levigate della città per affrontare manti stradali più ruvidi e brufolosi come quelli in genere delle strade di campagna. Qui si apprezzano le doti di maneggevolezza e stabilità e, non ultimo, il comfort interno che accompagna i passeggeri. La Yaris non è auto da gare in salita o sfide da casello a casello, ma anche a velocità più sostenute il rumore interno è ora contenuto, e pur con la scocca irrigidita, sbalzi e asperità varie sono ben assorbiti. Fruscii aerodinamici vari e rombosità di motori compresi. Lo sterzo è leggero, sensibile, e anche nel traffico la Yaris è sempre docile ed educata. Pavè e buche varie sono digerite con facilità lasciando una giusta dose di relax ai suoi ospiti.

AUTOMATICA

Lo è ancora di più con il cambio automatico, una scelta consigliabile per chi non ha fretta. I passaggi di marcia sono fluidi, senza strappi, e quando c’è bisogno di risposte più pronte (leggi sorpassi) c’è sempre il pulsantino sulla leva del cambio a far salire di giri il motore. Soprattutto nel misto stretto, dove è quasi obbligatorio tenerlo inserito costantemente.

BENZINA

Per i più nervosetti i motori a benzina sono i più adatti, vuoi per le prestazioni più brillanti, vuoi per la dotazione della fasatura variabile intelligente delle valvole VVT-i, che assicura coppia e accelerazioni più pronte anche ai medi regimi. Le cilindrate variano dai 998cc (65cv a 6000 giri; 155 km/h) della Yaris base, al 1.3 litri (87cv/6000 giri; 175 km/h) della versione di mezzo, ai 1.5 litri (105cv/6000 giri; 190 km/h) della più potente. Per quest’ultima è di rilievo anche il dato di accelerazione: 9,0 secondi nel 0-100km/h. Per tutte, consumi medi contenuti tra i 5,6 e i 6,8 litri per 100 chilometri di percorrenza ed emissioni nocive in regola con le normative Euro IV.

DIESEL

Se i consumi sono invece il primo argomento di scelta, la Yaris su cui puntare è la 1.4 diesel, dotata del D-4D, il più sobrio dei motori Toyota: solo 4,2 litri di gasolio consumati ogni 100 chilometri. Ovvero: quasi 25 km con un litro. E questo senza rinunciare alle prestazioni. Il quattro cilindri in linea dispone di turbo e intercooler che spingono la Yaris fino a 170 km/h, con un tempo di 12,6 secondi per raggiungere i 100km/h partendo da ferma, in grado di sprigionare una potenza di 75cv e una coppia di 170Nm tra i 2000 e i 2800 giri. In pratica, è sempre pronta a scattare.
Pubblicato da M.A. Corniche, 19/03/2003
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