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Le pagelle dei Centri Stile


Avatar Redazionale , il 17/11/10

13 anni fa - Land Rover promossa, Toyota bocciata: Car and Driver dà i voti allo stile delle Case auto

Land Rover promossa, Toyota bocciata: Car and Driver dà i voti allo stile delle Case auto. Ma quanto sono condivisibili? Ecco l'elenco di promossi e bocciati. E il nostro parere.

RITORNO A SCUOLA La scuola è ormai per loro un lontano ricordo, ma i car designer dei maggiori centri stile sono tornati a confrontarsi con la tanto temuta pagella. Il mensile Usa Car and driver ha infatti pubblicato un'interessante graduatoria stilata da Phil Patton, giornalista automobilistico per il New York Times ed insegnante alla School of Visual Arts di New York. Vediamo come è andata, tra i promossi e i bocciati più illustri. Tenendo presente che si parla di Usa e che mancano quindi i giudizi sui marchi non presenti sul mercato americano. I voti vanno da A (ottimo) a D (insufficiente), con le varianti "+" o "-" per cercare di rendere più ampio il ventaglio dei giudizi. Ai quali aggiungiamo, senza falsa modestia, anche il nostro, sperando di sollevare un dibattito tra voi che leggete. Sono graditi commenti in merito.

JAGUAR/LAND ROVER: A
Promossa a pieni voti la coppia inglese Jaguar-Land Rover. La Casa del Giaguaro è stata giustamente premiata per il suo coraggio, con il nuovo stile di Ian Callum che ha stravolto le linee tradizionaliste dei precedenti modelli. Nonostante il giusto addio all'ostentato classicismo, bisognerebbe però considerare anche alcune scelte non altrettanto felici, a partire dalla verniciatura nera, sulla XJ, dei montanti posteriori. Meritano pienamente la valutazione positiva di Patton, invece, i designer di Land Rover, non altrettanto rivoluzionari ma abilissimi nel portare avanti l'anima aristocratica della Range Rover, sapendola rinnovare al punto giusto e riportandola egregiamente anche su modelli più accessibili, come nella piccola Evoque di Gerry McGovern.

FERRARI: A-
L'unico Marchio italiano
considerato da Patton e il primo a sfoggiare una bella A (seppur non piena), è la Casa di Maranello. Nonostante lo svantaggio dovuto alla criticata California, che sembra non seguire nel complesso il tema Ferrari, la 458 Italia è infatti riuscita a placare il giornalista. Stando alle sue parole, "il Marchio del Cavallino sembra ora salvo nelle mani di Lowie Vermeersch, design director di Pininfarina, e di Flavio Manzoni, passato recentemente alla Ferrari dopo l'esperienza in Volkswagen". Un voto che senza la 458 sarebbe dunque stato inadeguato, e che va letto come un incoraggiamento per un futuro degno del Nome. L'enorme potenziale del Cavallino potrebbe infatti dar vita ad auto ben più affascinanti ed ardite rispetto ai recenti modelli, e si spera che l'ultima berlinetta sia solo il primo passo in questa direzione.

KIA: A-
Porta a casa una bella pagella anche la Kia, che ringrazia Peter Schreyer (ex Audi) e Tom Kearns (ex Cadillac). Il lavoro dei due designer ha infatti dato grande spolvero all'immagine della Casa coreana, i cui ultimi modelli hanno suscitato forti apprezzamenti in tutto il pubblico. Non si può quindi che approvare il giudizio di Phil Patton soprattutto dopo aver dato un'occhiata alla Soul, alla nuova Optima e alla recentissima Sportage.

AUDI / VOLKSWAGEN: B+
Il binomio Volkswagen-Audi guadagna un rispettabile B+. Se la Casa dei Quattro Anelli ha rappresentato per più di un decennio il punto di riferimento per il design di interni ed esterni, ora che Walter de' Silva (passato a capo dell'intero design del gruppo VW) ha lasciato il timone a Stefan Sielaff, il futuro sembra più incerto. Discorso simile anche per Volkswagen che, con il nuovo codice stilistico basato sulla semplicità delle linee e sull'accurato studio delle proporzioni, ha lanciato in questi anni modelli molto interessanti. Dal pubblico inizia però a sollevarsi un coro unanime: "E dov'è il divertimento?. Le forme dell'ultima Jetta e della nuova Passat appaiono infatti troppo conservative e noiose ma", secondo Phil Patton," sarà il tempo ad avere l'ultima parola: con il giusto invecchiamento quelle linee potrebbero infatti trasformarsi in ottimi esempi di gusto sobrio e classicità".Legittimo dunque il voto del professore, ben pesato tra l'indubbia forza e bellezza delle ultime realizzazioni delle due Case e quel pizzico di monotonia (vedi ultima A8) che inizia a preoccupare gli appassionati. Sia in Volkswagen che in Audi devono infatti stare attenti a valorizzare il loro grande potenziale stilistico, senza stravolgere lo stile semplice ed equilibrato, ma introducendo qualche soluzione un po' più coraggiosa, che non si limiti al solito ritocco della calandra single frame.

BMW: B+
Stesso voto anche per la Casa Bavarese
. Adrian van Hooydonk, successore del tanto discusso Chris Bangle, sta procedendo attentamente e con l'ultima Serie 5, pulita e conservatrice, "sembra essere riuscito a placare le critiche" dice Patton. La calma durerà però poco: dopo questa breve parentesi si preparano ad arrivare i modelli ispirati alla recente Vision EfficientDynamics concept, destinati ad ereditarne le particolari forme e a far riesplodere la furia dei molti tradizionalisti. Un continuo cambiamento che non giova di certo alla Casa, e che ci lascia perplessi riguardo alla scelta della votazione. A confronto, il B+ di Audi appare infatti un po' troppo stretto, soprattutto alla luce delle recenti Serie 7, X1, X3 e della Serie 6 Concept, quest'ultima spogliata della originalità del precedente modello ed uniformata ad uno stile discutibile.

SAAB: B+
Dopo le ultime travagliate vicende, Saab prova a rialzarsi, e questo B+ è davvero un buon punto da cui partire. Con Jason Castriota a capo del design (ex Pininfarina), la Casa svedese può ben sperare per il futuro. Forte dei bellissimi concept realizzati negli scorsi anni, prosegue così lo sviluppo del suo stile elegante e tecnologico, ben interpretato anche nella nuova 9-5.

MERCEDES: B
Un pizzico meno premiata la Casa della Stella che, dopo discutibili modelli, "sta ora ritrovando un buono stile, in cui Gorden Wagener ha combinato storia (nelle griglie) e scultura (con i fianchi slanciati ed importanti lati B)" dice Patton. Ne sono un esempio la SLS e la recentissima CLS, anche se Phil Patton non ha potuto non considerare nel suo giudizio anche l'ultima Classe E, sicuramente non all'altezza delle ultime realizzazioni. Un voto dunque condivisibile, e che servirà senz'altro ad incoraggiare i designer tedeschi. Le premesse per il futuro sono infatti buone e, se il team Mercedes continuerà su questa strada, potrà presto riagganciare le eterne rivali.

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NISSAN/INFINITI: B
Positiva la valutazione di Nissan ed Infiniti, ben guidate dal capo design Shiro Nakamura. Nei suoi lunghi anni di onorato servizio Nakamura è infatti riuscito a dare una chiara identità ad Infiniti e a creare, con la Nissan Leaf, un ottimo esempio di mobilità elettrica. Dunque, una B pienamente meritata, anche se non tutto della Casa giapponese può essere preso come buono: a differenza di Phil Patton, troviamo ad esempio poco riusciti i recenti facelift di 370Z e GT-R.

PORSCHE: B-
La carrellata delle tedesche si chiude con Porsche, ultima ad essere citata ed ultima nella classifica nazionale, con un B- che non passa inosservato. Con l'entrata nel gruppo Volkswagen, i puristi del marchio "temono ora che le Porsche inizino a somigliare alla 914" dice Patton. Più che a questa infondata fobia, l'aspro giudizio si riferisce alla recente Panamera, per la quale il responsabile del design, Michael Mauer (ex Saab), sta collezionando non poche critiche. Un voto che appare ancor più adeguato alla luce di un'altra considerazione di Phil Patton, che critica la poca creatività degli ultimi prodotti. "Non offrire nulla di nuovo al design Porsche", ha spiegato scherzosamente il critico, "è come imporre l'uso del cellulare agli Amish".

SUBARU: B-
Pari giudizio per le giapponesi Subaru e Suzuki. Finalmente Osamu Namba, responsabile del design di Subaru,  ha eliminato la calandra a tre elementi adottata da Andreas Zapatinas, l'ex designer che ha lasciato il mondo dell'auto per disegnare porte ed ascensori. Un buon giudizio basato anche sul design dell'ultima WRX, le cui forme sono state apprezzate per la loro funzionalità e per la capacità di esprimere i contenuti tecnici.

SUZUKI: B-
Gratificata dallo stesso voto di Subaru anche la compatriota Suzuki, che riceve però qualche critica per l'ultima Kizashi, il cui frontale viene paragonato da Patton ad un sorriso a "fetta d'anguria"! Aggiungiamo alle note negative anche la recente Swift, il cui ammorbidimento delle linee ha in parte cancellato la sua forza originaria.

MITSUBISHI: C
Duro il commento nei confronti di Mitsubishi, la cui calandra rovesciata ricorda a Bill Patton "un pesce gatto d'allevamento"! Anche là dove la caratteristica griglia non compare, come ad esempio sulla elettrica i-Miev, i giudizi non sono comunque migliori, tanto che il critico arriva a paragonare le sue forme "a quelle di un fagiolo". Una votazione un po' ingenerosa, che dovrebbe forse tener conto di altri aspetti: ad esempio, non è tanto la forma della calandra che deve essere criticata, ma la scorretta applicazione che ne viene fatta su gran parte della gamma. Se il trapezio si adatta infatti molto bene alle forme aggressive della Lancer Evolution, appare invece una scelta meno felice sulla nuova ASX o sulla ben più docile Colt.

TOYOTA /LEXUS: D+
Tra le bocciate appaiono Toyota e Lexus
, incapaci di andare oltre un misero D+. Il direttore generale del design, Simon Humphries, non sembra infatti saper trovare la giusta via per soddisfare il presidente del gruppo, Akio Toyoda, conscio che le sue auto "hanno bisogno forme più audaci ed interessanti". Se molti concorderanno con questo duro giudizio, bisogna però stare attenti a non cadere in illecite generalizzazioni e bocciare ogni soluzione formale della Casa. Alcune scelte apparentemente sbagliate e troppo azzardate, hanno infatti bisogno di tempo per essere comprese, proprio come accade con la iQ, difficilmente apprezzabile al primo sguardo.

MAZDA e VOLVO: giudizio sospeso
Phil Patton lascia senza voto sia Volvo che Mazda, per i recenti cambi al vertice che non permettono di avere un quadro preciso della situazione futura. Dentro Peter Horbury al posto di Steve Mattin in Volvo (quello di Horbury è un ritorno), e dentro Ikuo Maeda in Mazda. Per la Casa nipponica ci sbilanciamo noi con un C+, non tanto per lo stile Kodo da poco lanciato, ma per l'incapacità della Casa nel trasmettere ai modelli di serie il bellissimo stile Nagare delle ultime concept cars. Si perde così un codice stilistico che meritava sicuramente un miglior seguito, e si avvia uno stile che nella recente Shinari non fa di certo gridare al miracolo. Merita un B- invece Volvo, passata finalmente anche a linee più sinuose e sportive, apparse sulle ultime S60 e V60. Anche per lei, però, il cammino per ottenere i pieni voti è ancora lungo.


Pubblicato da Davide Varenna, 17/11/2010
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