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Nuove fabbriche:

Bmw, prima anche in architettura


Avatar Redazionale , il 10/06/08

15 anni fa - Quinto premio per la fabbrica di Lipsia

Gallerie trasparenti dove si muovono carrozzerie in lavorazione. Giochi di luce e di comunicazione, interna ed esterna: la moderna industria dell'auto che celebra se stessa in fabbriche che rivoluzionano il modo di produrre. Come in quella Bmw di Lipsia.

PREMI RIPETUTI Lo stabilimento BMW di Lipsia vince ancora. Ma questa volta non si parla di indici qualitativi o numeri esorbitanti. Il premio "Dedalo Minosse" di GranitiFiandre è stato assegnato nella patria di Palladio, a Vicenza, in questi giorni. Un riconoscimento, che riguarda il corpo centrale dello stabilimento, al talento realizzativo e immaginifico di un architetto anglo-iraniana e anche al coraggio dei committenti.

TUTTO INIZIA... Il corpo centrale non viene progettato solo per fare da centro di raccolta tra i reparti di verniciatura ed assemblaggio delle carrozzerie prospicienti, ma anche per accogliere gli spazi dedicati ai servizi e agli uffici. L'idea è di Zaha Hadid che ha destinato al corpo centrale della fabbrica di Lipsia il compito di fare da raccordo tra le ali laterali, di stampo produttivo relativamente tradizionale.

OBIETTTIVI COMUNI L'obiettivo? Realizzare una fabbrica moderna, un ambiente piacevole e stimolante per chi ci lavora e rappresentativo dell'eccellenza del marchio. Eccellenza da comunicare anche all'esterno, magari vincendo qualche premio per il design. E nel caso specifico siamo al quinto negli ultimi tre anni. In un mondo automotive sempre alla ricerca di emozione e immagine da regalare ai clienti anche una fabbrica svolge un ruolo importante, come tutto il substrato di comunicazione che parte dal marchio, passa per carta intestata e siti Internet e finisce dal bancone del concessionario.

VEDO NON TI VEDO La stessa Volkswagen per legittimare le aspirazioni upmarket della sua Phaeton ha realizzato una fabbrica di vetro a Dresda. Anche in questo caso i giochi di trasparenza e la visibilità del flusso di lavorazione rivestono il ruolo chiave. L'architetto Hadid ha scelto per BMW gallerie trasparenti lunghe 600 metri, in cui scorrono a getto continuo carrozzerie (ancora nude) in movimento in modo da regalare un'idea vera e tangibile di "lavori in corso". Un luogo dove la fabbrica diventa quasi teatro e rappresenta se stessa. Tanto spettacolo ed emozione per chi ci lavora, che si sente parte del tutto, e anche per chi la visita.

ORGIA DI COMPENETRAZIONE Uffici con addetti e ingegneri impegnati in meeting, come in solitari momenti progettuali di fronte allo schermo, visibili da tutti. Anche dai colleghi operai che a fine turno corrono a cambiarsi. E in bella vista rimangono magari anche i momenti di noia, con palpebra cadente del lunedì mattina. Nell'orgia di compenetrazione visiva, di corpi meccanici e umani, viene coinvolta anche la mensa. Pure il cuoco intento a preparare la zuppa per rifocillare la forza lavoro partecipa al gioco degli specchi.

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SENZA VELI Un bell'esempio di abbattimento di steccati e caste, ma che richiede anche un sacrificio alla voce privacy. Non solo auto quindi, ma anche persone e vita con la magnificenza del momento produttivo e il "dietro le quinte" in bella vista. Un raffinato e audace messaggio di comunicazione interna ed esterna. Che coinvolge dipendenti e potenziali visitatori, con il marchio BMW che si autocelebra nella spettacolarità e nell'esibizione di un microcosmo quasi perfetto.

COERENZA Ma perchè una Casa automobilistica si impegna tanto in un'operazione del genere? Se le aziende investono difficilmente lo fanno per fare beneficenza. Quello che conta sono i risultati economici, influenzati anche da un'immagine moderna. Soprattutto riconoscibile e coerente con ambizioni e prodotto. Una fabbrica ipertecnologica, firmata da un architetto avanguardista, premiata dagli esperti e raccontata dai media si adatta alla perfezione al messaggio di purezza meccanica BMW. Che deve essere speciale per clienti speciali.

COMUNICAZIONE INTERNA Altri benefit sono legati alla comunicazione interna e alla motivazione della forza lavoro: muoversi in ambienti stimolanti aiuta. Come sentirsi parte di un meccanismo e un corpo sociale. E l'abbattimento delle barriere architettoniche e abitudinarie stimola la creatività. Alcune aziende avanguardiste si sono spinte ad abolire gli uffici assegnati al dipendente: ogni giorno bisogna cercarsi una scrivania e conoscere un nuovo collega. Mentre c'è chi fa fortuna nelle grandi metropoli affittando spazi comuni a professionisti di settori diversi che si incontrano e si scambiano le idee. Tutto coerente con i nostri tempi fatti di contaminazione e suggestioni.

PANOPTICON Ma viene in mente anche Jeremy Bentham. Un filosofo idealista, inventore del Panopticon. Esempio di carcere (ma anche potenziale fabbrica) pensato, nel lontano 1791, per tenere sotto controllo i detenuti e il loro lavoro. Attraverso raffinati giochi di finestre e architettura e con un unico controllore al centro in grado potenzialmente di vedere tutto. La sensazione di "onniscenza" aleggiante, nell'ottica dell'ideatore, avrebbe avuto un ruolo determinante nell'obbligare i controllati, consapevoli di poter essere sempre visti, a comportarsi secondo le regole. Nulla a che vedere con le ambizioni di BMW e la creatività dell'architetto premiate, sicuro.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 10/06/2008
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