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Toyota PM


Avatar Redazionale , il 17/10/03

20 anni fa -

Una cabina-uovo, con due occhi per fari che ricordano qualche insetto di un film d'animazione, le ruote anteriori senza mozzo, prese a prestito da un prototipo di Sbarro degli anni ottanta, e quelle dietro, luminose, rubate alla moto di Tron.

TOKYO DECADENCE E' il bello dell'auto: niente sfere di cristallo per prevedere il futuro, ma vetture vere, funzionanti, a grandezza naturale. Come saremo tra 10 o 20 anni lo si può toccare con mano, vedere, giudicare. C'è solo da capire quanto le show car rappresentino anche lontanamente il futuro che ci aspetta. Prendiamo la PM, per esempio. Davvero finiremo per viaggiare in una sorta di uovo con le ruote?

KINDER AUTO

Perché di questo si tratta. I dettagli bizzarri della Toyota PM sono veramente tanti, così come i riferimenti culturali – per non dire fumettistici - che presi singolarmente fanno sorridere, incuriosiscono, stimolano la fantasia. Ma se questa concept car deve servire a prefigurare un veicolo di cui servirsi nella realtà, per quanto remota, del nostro futuro, francamente ci viene da pensare con tenerezza ai prototipi a forma di razzi interplanetari che sfilavano sulle passerelle americane negli anni cinquanta.

AUTO PARLANTI L’uovo (o rana, o cavalletta, giudicate voi) nelle intenzioni della Casa, sposterebbe in avanti anche il confine della personalizzazione della vettura e della possibilità di interagire e comunicare con gli occupanti delle altre uova. Pardon, auto. Questo attraverso luci Led piazzate su pannelli laterali, luci posteriori e sugli stessi fari che possono assumere, a piacimento e a seconda dell’umore di chi guida (joystick, non volante, ovviamente), diversi colori. Un leit motive già svelato due anni fa, sempre a Tokyo e sempre dalla Toyota, con la concept Pod, un'auto che segnalava il proprio stato "d'animo e fisico" attraverso il colore dei neon sistemati sulla sua carrozzeria.

DÉJÀ VU Per non parlare del passo e dell’inclinazione dell’abitacolo variabile a seconda dell’utilizzo (corta e alta in città ed in parcheggio, lunga in velocità), altre diavolerie che con una certa frequenza compaiono su prototipi e bellezze da salone. Insomma, saranno anche le ruote anteriori a sbalzo e senza mozzo che non sono una novità ma, nonostante la linea nel complesso bizzarra, c’è puzza di già visto.

TUTTI IN FILA A guardar bene, c'è anche qualcosa di interessante, pur se non sapremmo dire quanto vicino alla realizzazione: le PM sono “macchine sociali”, e possono formare una sorta di plotone in modalità pilota automatico agli ordini del veicolo in testa, chiaramente grazie al “drive by wire” che agisce su quegli strani mozzi anteriori. Nei posteriori, ovviamente, risiedono due motori elettrici dell’ultima generazione.

TEMPI MODERNI

Saremo anche banali e troppo affezionati alla nostra idea di auto con un volante, quattro  ruote, delle proporzioni vagamente classiche, ma ci sembra che i prototipi che facciano sognare di più siano quelli che, paradossalmente, rimangano ben aderenti alla realtà. Quelli, per intenderci, che sviluppano temi tecnici e stilistici in maniera sì creativa, ma anche plausibile in un arco temporale non troppo lungo. Proprio come le ultime due proposte da salone di Toyota. Idee più o meno originali, ma idee che ci piacerebbe vedere realizzate. Il resto lo lasciamo ai fumetti. A meno che domattina, uscendo di casa, non dobbiamo attendere il passaggio di uno strano stormo di uova a quattro ruote…
Pubblicato da Simone Coggi, 17/10/2003
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