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Concept car:

Toyota iQ


Avatar Redazionale , il 12/09/07

16 anni fa - L'auto con il dono della sintesi

Il dono della sintesi. Toyota sorprende innovando nelle misure e nei concetti. Più lunga di una Smart, meno di una Aygo. Tre posti più uno e ingegnerizzazione da leader planetari. Per dire qualcosa di nuovo, se mai era possibile, in soli 298 centimetri.

DESIDERI E chiacchiere da automobilisti comuni e da appassionati. Quante volte l'abbiamo sentito dire: "Se solo la Smart avesse un posto aggiuntivo", magari di fortuna. Ma senza perdere quelle dimensioni da parcheggio impossibile. Sogni, desideri. Qualcuno ci ha pensato. Ora esiste una terza opzione tra la microcar due posti e le classiche utilitarie. Non sono i 270 cm della creatura Mercedes, ma far stare 4 adulti in meno di tre metri rimane comunque una bella impresa.

SINTESI Il concept intelligente e con la Q dimostra chein Toyota hanno preso sul serio il ruolo da numeri uno al mondo. Pochi festeggiamenti e via veloci a presentare nuove idee e nuovi prodotti. Coprendo e inventando nuove nicchie, tentando di rendere normale l'impossibile. Magari prendendo spunto da felici intuizioni altrui, ma fedeli sempre alla regola dell'affinamento continuo. 298 centimetri di microcar che riescono a sorprendere sotto molti profili. Il dono della sintesi.

COMPROMESSO Praticità, stile e modularità. Il frullato ingegneristico in salsa jap, ma con stilisti europei, sembra elevare a qualità e innovazione l'arte del compromesso. La lunghezza limitata lascia spazio a larghezza (1,68m) e altezza (1,48m) paragonabili a quelle di una Yaris. Risultato: tre persone ci viaggerebbero benone, secondo Toyota e salvo verifiche. Esiste anche un quarto posto di fortuna. Tecnicamente il barbatrucco sta tutto nel sedile del passeggero anteriore. Normalmente si viaggia davanti in due. Ma se ci sono ospiti aggiuntivi la seduta di chi non guida si sposta in avanti, quanto basta per far posto agli ospiti occasionali. Modulare e ineccepibile. Bene, evviva, miracolo. Però non basta.

VIBRAZIONI Già che c'erano in Toyota hanno pensato bene di regalare alla neonata uno stile che trasmette buone vibrazioni, lontani anni luce dalle sensazioni di rinuncia e compromesso tipiche di molte, troppe utilitarie. Lo stile orientale qui conosce nuove frontiere. Le superfici levigate ma complesse che si inseguono in giochi di spigoli continui parlano il linguaggio del movimento e dell'energia. Senza tralasciare il rimando alla sostanza ed evitando eccessi di ricercatezza.

SUGGESTIONI Non mancano suggestioni preannunciate da altri prototipi Toyota, come la FT-HS. Nulla sembra lasciato al caso. Anche gli equilibri tra le masse con lamiere alte che ispirano protezione e aperture vetrose da navicella spaziale. E tutto sembra partire dalle ruote ai quattro angoli, quasi abbracciate dalle linee avvolgenti che culminano nei triangoli stilizzati dei fari anteriori e dei fanali posteriori. Le ruote da 17" mascherano, ma non del tutto, l'unica sfasatura: la linea di cintura altissima, da impiegatone fantozziano.

IL FUTURO E' QUI Radicale nella sua particolarità, la iQ non sembra conoscere banalità pure negli spazi abitativi. Oltre alle misure sfruttate fino all'ultimo centimetro non manca il solito trucco del tetto vetrato che, come nel gioco degli specchi, riesce ad ampliare ulteriormente gli spazi. O almeno la sensazione che ci siano. Radicale anche la semplicità dell'ingegnerizzazione ove possibile. Sia la plancia che i pannelli interni vedono la riduzione al massimo delle superfici diverse, frammentate e degli stampi. Assemblaggi solidi e veloci e, almeno sulla carta, in fuga dal rischio cigolii. Con alcuni tocchi, alcuni visibili altri celati agli sguardi dei superficiali, da "benvenuti nel futuro".

IN FUTURO, BELLEZZA Appartiene alla prima categoria l'head-up display che in stile minimalista regala un'aria terribilmente hi-tech a quello che, su altre auto, si riduce ad un banale display informativo. Peccato che in realtà molti degli sforzi relativi al packaging ingegneristico della iQ rischino di passare inosservati. Per stipare 4 passeggeri meccanica e compagnia, i plotoni di ingegneri dedicati al progetto devono aver lavorato sodo.

MINIATURIZZATA Per stessa ammissione Toyota, miniaturizzazione dei componenti e razionalizzazione del layout sono state le parole d'ordine. Tanto che hanno coniato, senza falsa modestia, il concetto di "intelligent space-saving design". Oltre al simil-head up display centrale, la strumentazione base si trova sopra la colonna dello sterzo, mentre i comandi di hi-fi e navigatore sono direttamente sul volante. Nessuna riduzione qualitativa per la cellula di sicurezza, in Toyota sanno bene che chi vuole poca auto non vuole poca protezione. La scelta per motore e trasmissione é un classico "tutto avanti". A differenza del "tutto dietro" Volkswagen per la Up!

SECCHIONA Mancano ancora dettagli tecnici e particolari su propulsori e meccanica. Come le certezze sulla data di commercializzazione, si ipotizza un 2009. Ma tante persone in poco spazio, che significa minor peso e minor dispendio energetico, sono argomenti estremamente convincenti. Oltre che intonati ai sentimenti motoristici contemporanei. Ecco, forse il nome, con il prefisso "i" che oramai usano in troppi può suonare un po' stonato. Ancora un piccolo sforzo.


Pubblicato da Luca Pezzoni, 12/09/2007
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