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Honda Airwave


Avatar Redazionale , il 03/05/05

18 anni fa - Parola d'ordine: versatilità.

Per ora è riservata solo al mercato giapponese ma questa wagon atipica pare pronta a sfidare anche le più quotate monovolume compatte europee. Le sue armi segrete sono l'incredibile versatilità dell'abitacolo e i consumi ridottissimi del motore 1.500 VTEC.

SU LE MANICHE Dopo essere rimasta per lungo tempo tra le Case meno attive nei settori delle station wagon e delle monovolume, la Honda si è rimboccata le maniche e da qualche tempo si sta dando da fare per recuperare terreno. E così, a breve distanza dalla FR-V, ecco uscire dal cilindro un'altra proposta inedita. Si tratta della Airwave, una sorta di incrocio tra una familiare e una multispazio compatta.

STRETCHING

Cugina alla lontana della Jazz, con cui condivide all'incirca il 30% dei componenti ma rispetto alla quale è mezzo metro più lunga, per un totale di 435 cm, la Airwave ha una forma molto filante e slanciata. Buona parte del merito va al disegno muso, in cui giocano un ruolo da protagonisti un fascione cromato e i fari, che si stiracchiano fino ad arrivare a ridosso dei passaruota. Luci bislunghe e un filetto tirato a specchio tornano in scena anche nella coda, in cui la fa però da padrone assoluto l'enorme portellone squadrato.

RASOTERRA

Guardando l'Airwave da dietro, la cosa che più sorprende è la ridottissima altezza da terra della soglia di carico. Grazie allo spostamento del serbatoio sotto i sedili anteriori, è posta a soli 52 cm da terra e consente di sfruttare i 473 litri di volume utile del bagagliaio senza rischiare di prendersi un colpo della strega. Questo non è però il solo particolare che denota la grande attenzione prestata dalla Honda alla versatilità d'impiego.

TRASFORMISTA

I sedili posteriori della Airwave hanno infatti doti da grandi trasformisti e assecondano ogni tipo di necessità. Senza che sia nemmeno necessario rimuovere i poggiatesta, il divano può infatti essere ripiegato fino a creare un'area di carico perfettamente piana e lunga 181 cm. Reclinando in avanti lo schienale del sedile del passeggero, si ha invece la possibilità di stivare oggetti lunghi anche 270 cm. E sollevando la seduta del divano si può contare in alternativa su un'altezza utile di 125 cm.

SOTTO LE STELLE

Per chi è stanco, c'è pure l'opportunità di schiacciare anche un pisolino. Basta togliere i poggiatesta anteriori, buttare giù gli schienali e il gioco è fatto. Per chi intende approfittare di questa opportunità in dolce compagnia ci sono le versioni Ski Roof che permettono di fare la figura dei romanticoni: dispongono infatti di un bel tetto panoramico in cristallo, lungo 110 cm e largo 77, il massimo per ammirare le stelle. In condizioni normali il pannello in vetro assicura un'incredibile luminosità che mette in risalto la spaziosità dell'abitacolo ma può essere eventualmente oscurato grazie a una tendina parasole scorrevole

MANSUETA

La plancia, solcata da un motivo a onda, ha uno stile piuttosto sobrio, nonostante la strumentazione carenata ammicchi chiaramente a chi a gusti più sportivi. D'altronde, che la Airwave abbia un'indole piuttosto tranquilla lo conferma anche il motore, un 1.500 VTEC con una potenza di 110 cv e una coppia di 143 Nm che ha come fiore all'occhiello consumi ridottissimi, nell'ordine dei 18 km/litro. La trazione può essere anteriore o integrale permanente mentre il cambio è sempre automatico a variazione continua Multimatic S, integrato sulle versioni più ricche dalla funzione sequenziale con sette rapporti.

L'ERBA DEL VICINO...

L'Airwave è venduta per il momento solo sul mercato giapponese, dove ha debuttato nelle scorse settimane. E ancora una volta duole constatare come fuori dall'Europa il prezzo delle auto sia ben più abbordabile che non dalle nostre parti. Grazie anche alle agevolazioni fiscali concesse alle auto rispettose dell'ambiente, alle pendici del Fuji questa Honda ha costi compresi tra 1.500.000 e 1.950.000 yen che corrispondono rispettivamente all'incirca a 10.700 e 14.000 euro. Inutile però farsi grandi illusioni: qualora anche arrivasse nel Vecchio Continente, il sospetto è che come al solito questi prezzi finirebbero con lievitare sensibilmente.
Pubblicato da Paolo Sardi, 03/05/2005
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