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Prova su strada

Opel Vectra e Signum 2006


Avatar Redazionale , il 06/10/05

18 anni fa - Le signore di Rüsselsheim si rifanno il trucco

Troppo teutoniche, e troppo poco visibili: le due signore di Rüsselsheim si rifanno il trucco al viso e scelgono la soluzione pesante. Per marcare meglio la loro presenza su strada, e per assomigliare ancora di più alle sorelline più giovani. Novità anche agli interni e nei contenuti.

COME SONO La politica di ringiovanimento intrapresa dal marchio Opel cerca di adeguare al nuovo corso anche alle due corazzate di Casa, Vectra e Signum, che per l'occasione ricevono un quasi nuovo frontale e consolidano con nuovi contenuti la qualità, il comfort e la sicurezza di guida. In sostanza, Vectra e Signum si tolgono un po' di polvere del tempo dal vestito e cercano di darsi un'immagine meno teutonica ricorrendo a materiali e dettagli più caldi. Più latini.

L'UNA E L'ALTRA

Va bene infatti l'eleganza sobria, la qualità che c'è ma non si vede, l'understatement come filosofia di vita, ma in una società che punta agli occhi più che al portafogli è necessario farsi notare di più. Il modo più efficace al minor costo è al solito quello di ritoccare il frontale. Signum e Vectra ricevono così una parte anteriore quasi completamente rinnovata, con un cofano più bombato, fari imponenti e allungati, una mascherina attraversata da una vistosa banda cromata e paraurti corposo con prese d'aria che si addicono a una sportiva. Viste di fronte Signum e Vectra sono ora più aggressive con un look di taglio decisamente più sportivo. Per distinguerle tra loro e dare alla Signum il ruolo di ammiraglia la crossover Opel ha in più la mascherina e la presa d'aria centrali incorniciate da un profilo cromato.

PIU' BRIO

Tutto qui sostanzialmente, ma sufficiente a dare una nuova immagine a queste due vetture, caratterizzate da una pulizia esemplare delle linee e da una eleganza che ha fatto della sobrietà il suo cavallo di battaglia. All'interno la filosofia non cambia: razionalità e qualità si toccano con mano. La plastica granulata a effetto pelle che riveste cruscotto e pannelli porta e gli inserti in legno, alluminio o simil carbonio rendono più vivace l'ambiente anche se non riescono a togliere quella sensazione di fredda razionalità che caratterizza da sempre l'abitacolo di Vectra e Signum. Piccolezze.

BIG SIZE

Dove Vectra e Signum si fanno apprezzare molto di più è nel comfort. Per spazio e versatilità siamo ai primi posti della categoria. Basta un'occhiata alle dimensioni per intuirlo. Si va da un minimo di 4,6 metri di lunghezza per Vectra Berlina e Signum, e si arriva ai 4,84 metri della Vectra station wagon, tutte con una larghezza di 1,8 metri. Per Signum e Vectra SW poi il passo è addirittura di 2,83 metri, indice di una spaziosità interna fuori dal comune. Il bagagliaio della station è di 530 litri con i sedili alzati e può arrivare ai 1850 quando si sfrutta tutto il vano di carico (1.410 con i soli sedili posteriori abbattuti). Si possono trasportare carichi lunghi anche tre metri. Misure da monovolume più che da giardinetta.

ELETTRONICA

La sostanza è invece l'arma segreta di Vectra e Signum, quello che c'è ma non si vede. In compenso si sente. A cominciare dall'autotelaio interattivo IDS Plus (Interactive Driving System) con taratura continua delle sospensioni (CDC), un sistema che abbinato a una centralina elettronica mette in comunicazione tra loro il servosterzo idraulico, l'ABS con controllo della frenata in curva (CBC) e il ripartitore elettronico della pressione frenante (EDB), con il risultato di offrire una precisione e una sicurezza di guida esemplari.

SACCO PIENO

Con il nuovo volto arrivano anche i fari adattabili AFL (Adaptive Forward Lighting) che oltre a essere bi-Xenon seguono l'andamento della curva in funzione della rotazione del volante. Arrivano inoltre: il sistema di ribaltamento dei sedili FlexOrganizer, che consente di configurare a piacere l'interno in modo semplice; il gancio a scomparsa (è nascosto sotto il paraurti e si estrae con una leva nel bagagliaio) che viene introdotto anche sulla Vectra station; il portellone apribile elettricamente a distanza con il telecomando; il sedile climatizzato MultiContour per il pilota, con sostegno regolabile e seduta allungabile, ideale per chi soffre di mal di schiena; il Travel Assistant, una specie di bracciolone centrale che sembra ideato dal mago Silvan, da cui fuoriescono tavolinetti ribaltabili, supporti per DVD, portarifiuti, portabibite, comparto refrigerato, e il modulo Twin Audio per ascoltare programmi radio differenti.

CINQUE CUORI Due i motori a benzina e tre i turbodiesel

in listino. Per i primi si va dal 1.8 litri da 122 cv al 2.0 turbo da 175 cv, mentre per i secondi sono disponibili due moderni 1.9 common-rail CDTI (versione Opel del famoso Multijet Fiat) rispettivamente da 120 e 150 cv, e un 3.0 litri sei cilindri da 184 cv di origine Isuzu, opportunamente adattato alle nuove esigenze del mercato (sono tutti Euro 4). Tutti i diesel sono inoltre dotati di serie di filtro antiparticolato che non richiede manutenzione. I cambi variano in funzione della motorizzazione e possono essere manuali a 5 o 6 marce, o automatico a 6 marce con funzione ActiveSelect.

ELEGANCE E COSMO

Due gli allestimenti per Vectra e Signum (Elegance e Cosmo) e prezzi che variano dai 21.900 euro della 1.8 Elegance ai 28.900 della Cosmo 1.9 CDTI berlina e dai 22.900 della 1.8 SW ai 33.250 della 3.0 CDTI Cosmo SW. Nemmeno tanto più cari i prezzi della Signum, che nella versione di ingresso (1.8 Elegance) parte da 23.400 euro, per finire ai 33.750 della 3.0 V6 CDTI Cosmo. A chi firmerà un contratto d'acquisto entro il 31 ottobre la casa tedesca verrà incontro con una serie di offerte di sconto che dai 300 euro del pacchetto Elegance pack (vetri scuri posteriori, Flex Organze e cerchi da 17") diventano 620 sul Cosmo pack (vetri scuri posteriori, cerchi da 18", assetto ribassato, maniglie cromate, consolle sul tetto e climatizzatore elettronico bizona). Sconti che corrispondo al 40% e 50% del pacchetto. Ai quali si aggiungerà l'omaggio del navigatore con schermo a colori.

COME VANNO

Anche su Vectra e Signum si fatica pensare di essere a bordo di vetture un tempo di categoria media. La prima sensazione è di salire su auto di categoria superiore. Persino la Station Wagon, con le sue dimensioni interne da mezzo da trasporto merci, è difficile immaginarla alle prese con barattoli di vernice e pennelli, rotoli di moquette e scale a pioli, o cassette della frutta.

CROSSOVER

La Signum in particolare è una ammiraglia a tutti gli effetti nonostante quella sua forma a metà strada una station wagon e una berlina. Una crossover molto in anticipo sui tempi e forse proprio per questo non ancora apprezzata come meriterebbe. La soluzione delle due poltrone posteriori separate abbinate a un bagagliaio capiente e modulabile solo oggi ha trovato una vera concorrente (leggi Fiat Croma). Si viaggia in un silenzio che aiuta la concentrazione, stimola le chiacchiere con gli ospiti o l'ascolto di buona musica senza stressare ulteriormente il cervello.

TARATURA CONTINUA

L'autotelaio adattabile IDS pensa poi al resto. Vectra e Signum sorprendono piacevolmente per tenuta di strada e comfort di guida, e nonostante la mole è difficile metterle in difficoltà: le curve si affrontano in velocità senza rollii nauseanti per gli ospiti e con una stabilità che gratifica. Le sospensioni tarate sul rigido da viaggio accontentano tutti e la variazione continua dell'assetto messa in pratica dall'IDS aiuta anche nel fornire un comfort adeguato al fondo stradale.

1.9 CDTI 120 E 150 CV

La sigle è diversa ma la sostanza è la stessa, identica a quella dei famosi Multijet Fiat. Il 1.9 è la cilindrata più equilibrata in quanto a prestazioni e consumi. Soprattutto il 150 cv si addice meglio alla mole di Signum e Vectra: 30 cv in più non sono pochi e la loro presenza la si apprezza in particolare nella guida in autostrada. La scheda tecnica parla di una coppia di 280 Nm per la prima e di 320 per la seconda, con un tempo di 9,8 secondi nel 0-100 per il 150 cv e di 11,5 per il 120 cv. Una differenza che si sente ancor più della differenza tra velocità massime delle due versioni: 217 km/h per la più potente e 200 km/h per l'altra.

GEMELLI DIVERSI

Le doti dei due motori sono già note, sempre pronti a scattare sin dai sin dai primi giri e progressivi fino a quando hanno fiato, elastici e mai impegnativi. Su Vectra e Signum rappresentano un ottimo abbinamento, in particolare se la voce consumi non è all'ultimo posto delle priorità. I consumi dichiarati sono simili, con una media attorno ai 17 km/l per entrambi. Cambia il listino ovviamente, e i 1.500 euro in più per la 150 cv rispetto alla 120 cv, potrebbero fare la differenza tra chi ha meno velleità di guida brillante.

3.0 V6 CDTI 186 CV

Due cilindri e 1.100 cc in più per soli 36 cv in più rispetto alla 1.9 CDTI. Oltre all'aggiunta di quasi 3.000 euro al prezzo di listino. Per non parlare dei consumi che riducono la percorrenza a 14 km/litro. Ne vale la pena? Sì, se con Vectra e Signum si vogliono percorrere lunghi tragitti autostradali in pieno relax a velocità di crociera elevate. La prontezza di risposta ripaga inoltre gli emuli di Schumacher con un piacere di guida che giustifica sia il prezzo sia i consumi più alti. 400 Nm di coppia massima a 2000 giri vuol dire anche poter guidare nel traffico cittadino utilizzando tranquillamente una sola marcia, la sesta. Quasi d'obbligo tuttavia il cambio automatico (altri 1.500 euro); la Opel ne offre uno a sei marce con funzione ActiveSelect, con una sesta predisposta per dare un giusto taglio alla voce consumi.
Pubblicato da Gilberto Milano, 06/10/2005
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