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Citroën Picasso 2007


Avatar di Mario Cornicchia , il 17/10/06

17 anni fa - Una vera esplosione di idee piccole e grandi

Ultima notizia: Picasso ha un fratello. È un tipo esplosivo, poiché di nome fa C4, ed è una vera esplosione di idee piccole e grandi, inedite e già viste, per rendere piacevole la vita a bordo. Pensato per comfort di intere famiglie o di compagnie numerose, fa sentire il suo peso quando deve cimentarsi in imprese sportive.



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COM'E' Non passa inosservata la nuova versione di C4, importante nella presenza malgrado la lunghezza massima di 459 centimetri sia mediana tra quelle di Xsara Picasso e C8, le altre due monovolume di casa Citroën. Ha un muso che si fa notare a cui segue verso la coda un corpicione vetrato quanto una vetrina da venditore ambulante, tanto da guadagnarsi il nome di Visiospace.

VISIOSPACE Con 5,2 metri quadri di superficie vetrata, uno dei 22 record pubblicizzati da Citroën per la C4 Picasso, il nome è più che giustificato. Ben vetrata sui lati, con i vetri anteriori che scavano la portiera verso il basso e il vetro laterale posteriore che per ampiezza va a rimpolpare il carnet dei record, ha la sua vera novità nel parabrezza panoramico.

FRONTE SPAZIOSA Il parabrezza si allunga fino sul tetto come una stempiatura pronunciata, allargando gli orizzonti verso il cielo di una buona spanna rispetto alle proporzioni tradizionali. Per non cuocersi fronte e retine nelle giornate più assolate, l'aletta parasole è divisa in due parti, una scorrevole, per ripristinare la copertura di un tetto normale, e una classica ribaltabile, per evitare il sole negli occhi al tramonto. Il parabrezza è acustico e i vetri laterali sono disponibili anche stratificati, per il massimo comfort interno

FINI SENZA CASINI Il parabrezza da elicottero si appoggia su montanti sottili, separati dai montanti principali su cui chiude la portiera da grandi vetri a formaggino, per completare l'effetto panoramico del posto di guida e, soprattutto, limitare il problema di visibilità tipico delle monovolume quando si affrontano le curve. Per chi non vuole perdere nemmeno un raggio di sole, è disponibile anche un tetto panoramico in cristallo, per un altro metro quadrato abbondante di luminosità.

SPACE INVADERS Visione panoramica verso l'esterno e anche verso l'interno. C4 rispolvera l'originalità delle idee di André Citroën, con una disposizione dei comandi inusuale e pensata per la praticità. La plancia è diritta e pulita, senza la classica e superconformista consolle centrale, e tutti gli strumenti sono raggruppati in un unico visore centrale, che include lo schermo del sistema di navigazione quando fa parte della dotazione, tra un visore per la velocità e uno per il contagiri. Il freno a mano è comandato da un pulsante al centro della plancia, per evitare l'ingombro della classica leva, e il cuscino del volante è fisso con tutti i comandi di uso comune, come per tutte le C4.

QUADRIZONA (QUASI) I comandi della climatizzazione sono divisi in quattro, due piccoli pannelli ai lati della plancia per la regolazione individuale della temperatura (quello del pilota completo di tutte le funzioni) e due bocchette dedicate per i posti centrali con la regolazione della portata dell'aria. È disponibile anche un climatizzatore supplementare, utile se si pensa di sfruttare spesso la configurazione a sette posti. È possibile anche la ventilazione con motore spento, un sensore intercetta e lascia all'esterno quando è troppo inquinata e non manca il diffusore di fragranze come per la C4 a 3 e 5 porte.

CIEMMEPISEI Ancora il nuovo cambio manuale robotizzato non è ancora stato degnamente battezzato e risponde al nome di Cambio Manuale Pilotato 6 Rapporti, CMP6 per gli amici. È il cambio ideale per la guida rilassata e per C4 Picasso è anche un ritorno al passato ispirato alla Dea Citroën, la DS, con la levetta infilata in alto, sul piantone di sterzo a governare tutte le funzioni scegliendo una della quattro posizioni, R, N, A e M, per Retro, Folle, guida Automatica (con cambiate in 750 millisecondi) e guida Manuale sequenziale (con cambiate in 650ms). Grazie al cambio Ciripiripì si libera spazio al centro della plancia per un cassettino refrigerato da 5,4 litri in cui infilare al fresco anche bottiglie full size, spazio altrimenti occupato dalla tradizionale leva.

TUTTO IN ORDINE Il cassettino refrigerato non è l'unico spazio disponibile nel minimalismo della plancia. Due grandi cassetti con coperchio nella parte alta della plancia sono pronti ad accogliere qualsiasi diavoleria può trovare posto in una borsa femminile o in un borsello maschile (davvero sta tornando di moda?) oppure anche per il caricatore da sei Cd. Il cassetto davanti al passeggero è una vera grotta di Ali Baba, capace e ben attrezzato, egrandi tasche sulle portiere oltre a vaschette e vanetti si ispirano al gonnellino di Eta Beta.

SETTE POSTI SETTE Nella pezzatura di una monovolume media di C4 Picasso, Citroën è riuscita a infilare sette posti veri, adeguati anche ad adulti di media stazza. I tre sedili centrali hanno pari dignità anche se non sono proprio giganteschi, scorrevoli longitudinalmente per 13 centimetri per modulare lo spazio per le gambe (non sibaritico anche con il massimo arretramento) e con lo schienale regolabile in inclinazione.

ULTIMA FILA L'accesso ai due posti dell'ultima fila è consentito da un sistema ingegnoso che, al tocco di una leva, fa salire il cuscino del sedile a baciare lo schienale e fa avanzare il tutto fino al sedile anteriore, liberando spazio a sufficienza per un accesso comodo anche a girovita abbondanti. A prima vista può sembrare uno spazio di emergenza, al massimo per ragazzini, ma se non siete una stella del basket vi troverete comodi.

TUTTO CON UN DITO Da 208 litri a 1951. È quanto bagaglio C4 Picasso riesce a ingurgitare imboccata dal suo grande portellone che si apre a filo soglia. E modulare lo spazio è un vero gioco da ragazzi. I due sedili in ultima fila dormono tranquilli sotto la soglia di carico, vicini a due grandi gavoni comodi anche per nascondere oggetti che è meglio non tenere in vista. Tirando un anello in tessuto con un dito si aprono e si mettono in posizione o, viceversa, tornando a dormire, liberando spazio bagagli per 576 litri, o 893 se si riempie fino al tetto. Stessa facilità per ripiegare i sedili della fila centrale che con il loro dorso si allineano al livello del piano di carico. Le sospensioni pneumatiche autolivellanti, disponibili per tutte le C4 Picasso eccetto la 1.8 16v, evitano l'effetto fuoribordo anche a pieno carico e possono abbassare la soglia di carico di 14 centimetri per i più pigri o per chi ha già provato il colpo della strega.

MANCA LA PAROLA Un'auto pensata per benino in ogni dettaglio la C4 Picasso, con una serie di piccole e grandi novità, dotazioni e optional per rendere la vita a bordo più piacevole. Dal sistema Easy parking che valuta, passando a meno di 20km/h accanto alle auto posteggiate se tra una e l'altra c'è sufficiente spazio per posteggiare. E poi i fari bi-xeno che orientano il fascio di luce in curva, l'ASL, che avvisa con una vibrazione sul sedile se si sta cambiando corsia senza freccia, le luci laterali automatiche che illuminano lo spazio vicino alla porta e il rilevatore di bassa pressione degli pneumatici.

E LUCE SIA Per la C4 c'è anche il Pack Lumière, che sembra essere l'ultima tendenza del momento, con una proposta simile disponibile anche la per la nuova Mini Cooper: un sistema di illuminazione interno che distribuisce aloni di luce sulla plancia, sulle portiere e sui montanti, rende le tasche delle portiere luminose al solo accostare della mano e mette a disposizione spot di lettura per i posti posteriori. Le C4 Picasso più dotate includonouna luce nel bagagliaio che si trasforma in torcia asportabile.

I MOTORI Due motori a benzina e due a gasolio per la C4 Picasso.A benzina, un 1.8 da 127 cavalli e 170Nm a 3750 giri e un duemila da 143 cavalli e 200Nm a 4000 giri, per 185 km/h e 11,9 secondi per lo 0-100km/h e per 195 km/h e 11,5 secondi per lo 0-100km/h rispettivamente. A gasolio due motori HDI con filtro antiparticolato, un 1.6 da 110 cavalli e 240Nm a 1750 giri per 180 km/h e 12,7 secondi per lo 0-100km/h, e un 2.0 da 138 cavalli e 270Nm a 2000 giri per 195 km/h e 12,5 secondi per lo 0-100km/h.

I PREZZI Il prezzo della C4 Picasso è interessante, rispetto a quanto offre in termini di dotazione e di intelligenza progettuale. 20.850 euro è il primo prezzo per la 1.8 16v Entry dotata di sette airbag, incluso quello per le ginocchia del pilota, Abs ed Esp, chiusura con telecomando, regolatore limitatore di velocità, retrovisori regolabili e riscaldabili elettricamente, assistenza alle partenze in salita, lunotto oscurato,volante e sedile guida regolabili in altezza e profondità, sette posti e computer di bordo. La Classique offre in più il climatizzatore e il minifrigo, laElegance aggiunge i sensori luci e pioggia, il climatizzatore automatico quadrizona,il diffusore di fragranze, il parabrezza atermico e riflettente,la radio con Cd Mp3, la luce torcia nel bagaglio, mentre la Exclusive ha praticamente tutto o quasi di serie. La più costosa delle C4 Picasso, la 2.0 HDI Exclusive con cambio automatico costa 29.800 euro, 900 euro in più rispetto alla analoga versione con cambio CMP6. Per una 1.6 HDI CMP6 Elegance si spendono 26.050 euro, 800 in più rispetto alla 2.0 16v CMP6 Elegance.

COME VA Un macchinone la C4 Picasso, con una presenza anche più importante su strada rispetto alle sue dimensioni. Sarà il musone pronunciato e quasi staccato come il muso di un delfino tursiope o la sua vetratura da grattacielo di Manhattan, comunque la C4 Picasso sembra più grande e sembra valere di più di quanto in realtà chieda un concessionario Citroën per consegnarvene una. Forse è anche troppo alta rispetto alle necessità: con una spanna buona sopra la testa di chi vi sta seduto dentro, il tetto sarebbe potuto essere più basso di qualche centimetro, a tutto vantaggio di baricentro, pesi ed effetto pullmino.

BELVEDERE L'idea del parabrezza a stempiatura profonda è intelligente e risponde ai fanatici dei tetti apribili, accessori ormai destinati e apprezzati soltanto da chi siede dietro per effetto del continuo e incessante aumento dell'inclinazione dei montanti anteriori. Con il tetto panoramico di C4 Picasso la sensazione di claustrofobia è scongiurata ed è un peccato non attraversare zone panoramiche perché la possibilità dell'occhio di spaziare verso l'alto è davvero piacevole, quasi come un tetto apribile. I montanti sottili, invece, interferiscono spesso con la linea di corda delle curve, ma essendo sottili e affiancati da un gigavetro, consentono a chi guida C4 Picasso di evitare pedoni che incautamente attraversano dietro l'angolo e di impostare correttamente le curve. Quella che può sembrare una idea di marketing pensata per far parlare di C4 Picasso e per superare la soglia dei 20 record da pubblicizzare, in realtà offre una sensazione piacevole di stare in auto.

QUALITA' 5 STELLE Stupisce di C4 Picasso il rapporto qualità/prezzo. La sensazione all'esterno di auto solida e ben fatta continua anche all'interno, con materiali ineccepibili per la categoria, finiture di buon livello e una serie di idee intelligenti a dimostrazione della teoria per cui fare le cose bene e con intelligenza costa quanto farle male o in maniera banale. L'ambiente in cui C4 Picasso accoglie i suoi ospiti appaga l'occhio, il tatto e stimola anche le cellule cerebrali, con il piacere di vedere dettagli pensati con intelligenza. La C4 Picasso sotto il profilo delle originalità delle soluzioni è più figlia della DS di quanto non lo sia la sua figlia naturale, la C6. I 22 record pubblicizzati, anche se non tutti di serie su tutte le versioni, rendono davvero la vita a bordo più piacevole.

IL PESO DELLA TRADIZIONE La posizione di guida è da monovolume, un poco alta e in piedi, ma comunque confortevole e in linea con il ruolo panoramico della C4 Picasso. La sensazione percepita quasi da fermo e fin dai primi metri è di un'auto pesante, con qualsiasi motore. Sensazione piacevole per chi apprezza la percezione del peso come indicatore di qualità, ma che influisce sulle doti di agilità della C4 Picasso. Messa sulla bilancia, la tuttavetri francese fa segnare valori compresi tra i 1510-1600 kg delle versioni a benzina e i 1530-1620 delle versioni a gasolio, più o meno quanto pesano le concorrenti dirette, ma la C4 Picasso sembra un poco più pesante.

DURO LAVORO Si ha sempre la sensazione che i motori siano un poco sotto stress se ci si vuole muovere rapidamente. Anche la regolazione morbida delle sospensioni, pensata più per il comfort che per le strade da prova in salita, fa sentire il peso che si appoggia all'esterno nelle curveo che spinge sulle ruote anteriori, rendendo facile agli incauti ottenere il sottosterzo, con la C4 Picasso che tende a raddrizzare le curve. È pensata per grandi viaggi famigliari con ritmi vacanzieri, con grande comfort acustico e dinamico, più che per le galoppate, anche se un bravo pilota riesce comunque a tirarne fuori il meglio. La C4 Picasso non tradisce.

CARATTERE FAMIGLIARE A benzina o a gasolio, i motori della C4 Picasso sono discreti nelle loro manifestazioni tenendo sempre basso il tono di voceper non turbare l'ottimo comfort dell'abitacolo. Che sia il duemila a benzina o uno dei due diesel HDI, quelli a disposizione per la prima prova su strada, nessuno offre una sensazione di accelerazione bruciante, semmai di una costante progressione. Se pensate di occupare spesso tutti e sette i posti a disposizione è meglio pensare a uno dei duemila, altrimenti il millesei HDI è un buon compromesso tra prezzo e prestazioni, con consumi ridotti.

CIRIPIRIPI' Il cambio CMP6, che si è già dimostrato eccellente sulla C4 regular, non soffre del maggior peso della versione Picasso e si guadagna la palma di miglior cambio manuale robotizzato attualmente sul mercato, velocissimo nelle cambiate e con logiche di funzionamento in automatico perfette per qualsiasi disciplina, turistica o sportiva. La risposta del cambio al tocco della paletta è immediata, fulminea, e l'unico difetto è l'avere le palette solidali con il piantone invece che solidali con il volante, scelta che costringe a staccare le mani dal volante se si vuole cambiare in curva e, da bravi piloti, si tengono le mani nella corretta posizione delle nove e un quarto.


Pubblicato da M.A. Corniche, 17/10/2006
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