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L'ultima moto


Avatar Redazionale , il 20/01/03

21 anni fa -

Ultima perché dopo di lei non ce ne saranno più... Nera come la notte, ha la sua particolarità nel sidecar che si porta appresso, unico nel suo genere: si viaggia sdraiati, circondati da pareti di legno e fiori. Ideale per l'ultimo viaggio. L'ha realizzata un prete inglese, biker incallito.

Il quesito se l’è posto un anno fa un prete inglese con una passione viscerale per le due ruote: perché, si è chiesto il 36enne Paul Sinclair di Willesden (GB), dopo una vita trascorsa in moto, l’ultimo viaggio deve avvenire a bordo di una tristissima limousine Volvo o Mercedes? Perché un vero biker deve viaggiare nel retro di un’auto proprio nell’ultimo tratto di strada che gli resta da compiere?

In effetti una risposta non c’è, ma la soluzione l’intraprendente Sinclair, abituale presenza nei raduni inglesi di café racer con il nome di “Faster Pastor”, l’ha subito trovata. Presa la sua amata Triumph Speed Triple, vi ha affiancato un sidecar speciale, con telaio in acciaio, ruote ribassate per migliorare il grip e l’agilità di guida anche sulle tortuose strade d’Oltremanica, ma, soprattutto, con un piano orizzontale capace di trasportare una bara di dimensioni medie. I cinque grandi finestrini tutt’attorno sono per gli omaggi floreali che sempre accompagnano questi “trasferimenti”.

Quanto alla moto, la Speed Triple sembra particolarmente adatta all’uso, con un motore potente e versatile, ideale sia per i raduni di café racer sia per i tratti da percorrere a bassa velocità… A grande richiesta il reverendo Sinclair sta allestendo un’altra “motorcycle funeral” utilizzando le qualità e il prestigio di un’Harley Davidson. 

Il servizio comprende anche tour prefunerari riservati agli amici biker, che potranno seguire in moto il caro estinto sulle sue strade preferite, con tappe presso i locali che frequentava abitualmente da vivo. Purtroppo per i motociclisti italiani, il servizio è riservato per ora ai soli biker del Leichestershire e delle contee vicine; non è detto però che l’idea possa trovare seguaci anche nel Bel Paese. Nel caso servano consigli ci si può rivolgere a Paul Sinclair collegandosi al sito ufficiale del Motorcycle Funerals.


Pubblicato da Gilberto Milano, 20/01/2003
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