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Aprilia Pegaso 650 Strada


Avatar Redazionale , il 14/09/04

19 anni fa - Cambia faccia la mitologica monocilindrica di Noale

La "mitologica" monocilindrica di Noale dà una bella strigliata alle plastiche e finalmente cambia faccia dando un taglio netto alle forme tonde e paciose un po' troppo pesanti dell'ormai stanca, vecchia versione. Obbiettivo, divetrtimento a 360°, senza dimenticare la versatilità che da sempre contraddistingue i cavalli alati Aprilia. Per ora la motard, a breve arriverà anche l'enduro.

SPORTIVITA' Dopo anni la Aprilia Pegaso sembra tornare alle origini, andando a ripescare nel passato l'ispirazione giusta per il futuro. Nulla a che vedere con la Pegaso che conosciamo oggi, questa Strada 650 è snella e svelta nelle forme, finalmente armoniose e non più pesanti, con un bel paio di scarichi ridisegnati (derivati da quelli della RSV 1000R) che spuntano fuori dalle slanciate fiancatine.

PER DIVERTIRSI Non è una enduro per farci del comodo turismo, ma una moto tutta divertimento almeno a vederla in foto. Una Motard per tutti i piloti e per tutti i giorni in puro stile "urban", lo stesso che la Gilera nel 1991 lanciò con la sua incompresa Nord-West 600 per poi esser ripreso dalla KTM Duke e in un certo senso anche dalla Ducati Multistrada.

MADE IN JAPAN

Divertimento e semplicità sono la spina dorsale della Pegaso strada. Nel suo telaio monotrave di acciaio non pulsa più il monocilindrico italiano a cinque valvole, ma il quattro valvole giapponese della Yamaha, lo stesso montato sulla XT 660X e R. Un motore dal giusto compromesso: moderno come piace alla Pegaso, potente il giusto (50 cv a 6250 giri sono molti di più di tante altre concorrenti) godibile e ben sfruttabile da tutti per via della spinta pronta e non cattiva (6,25 kgm a 5200 giri).

CORPO AGILE

Comunque, con il peso ben distribuito e contenuto sotto i 170 kg e la giusta ciclistica anche 50 cv bastano e avanzano per divertirsi su strada. E se c'è una cosa che in Aprilia sanno mettere a punto è proprio la ciclistica. La forcella ha steli di 45 mm di diametro (record di categoria) e 140 mm di corsa, con ponticello antisvergolo. Il monoammortizzatore è regolabile nel precarico molla e nel ritorno dell'idraulica (escursione 130 mm) mentre le aggressive ruote in lega d'alluminio hanno misure di 110/70-17" davanti e 160/60-17" dietro, e anche loro richiamano il mondo RSV con lo stesso disegno della cattivissima Factory.

MISURE SPORTIVE Le misure dell'impianto frenante (discone di 320 mm e pinza a quattro pistoncini davanti e 240 con pinza doppio pistoncino dietro), poi, rafforzano questo concetto di sportività insito nel progetto dell'Aprilia, che come sempre si affida alla Casa italiana, la Brembo.

NON SOLO PIEGHE

Ovviamente la nuova Pegaso Strada non è una vera supermotard e perciò non ne condivide i limiti in fatto di sfruttabilità. La sella è alta solo 780 mm da terra ed è ben imbottita anche per farci su un po' di chilometri. Per il passeggero non mancano due comode maniglie mentre sul serbatoio spunta un comodissimo vano portaoggetti (un po' come per la BMW Scarver) che si affianca al vano sottosella. Inoltre, in Aprilia stanno già studiando una serie di accessori (come borse laterali, cupolino maggiorato, manopole riscaldabili e ABS) per rendere la Pegaso Strada più confortevole nei lunghi tragitti. Tra gli optional anche una sella rialzata a 820 mm, adatta agli spilungoni che troveranno anche in dotazione un kit pedane per adattare l'erognomia alla sella "alta".

PEGASO 650 ENDURO

Chicca dell'ultima ora: più in là vedremo di certo l'arrivo anche della versione tassellata della Pegaso Strada 650 (si chiamerà Pegaso 650 Enduro?). Avrà di serie il cupolino rialzato, il portapacchi e le ruote a raggi con misure enduristiche (19"  anteriore), anche per contrastare lo strapotere della Honda Transalp e della Suzuki V-Strom 650.
Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 14/09/2004
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