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Superbike 2011

Gran Premio di Olanda


Avatar Redazionale , il 16/04/11

13 anni fa - Il mondiale Superbike va all'università

Checa e Rea mettono i loro sigilli sulle due gare di Assen, Biaggi para il colpo con due podi, ma lo spagnolo della Ducati appare più in palla che mai. Melandri e Haslam giocano in difesa.

L’UNIVERSITÀ NON DELUDE Assen da sempre vita a gare entusiasmanti e anche stavolta il Dutch TT non si è smentito. Dopo il freddo di Donington l’altra gara nordica è stata dominata dal caldo. E nel caldo si è rivisto Max Biaggi che con due secondi posti torna in ballo per il mondiale anche se il distacco da un Carlos Checa sempre più impressionante è già piuttosto pesante.

FURIA CHECA Lo spagnolo durante tutte le prove sembrava essere un po’ fuori dai giochi, in realtà lavorava per la gara e in superpole, quando i tempi sul giro contano davvero, si è piazzato davanti per poi tornare protagonista in gara, ancora due podi e una gara capolavoro nella seconda manche sono un chiaro segnale per la concorrenza: quest’anno Checa è uno schiacciasassi, guida forte sbaglia poco o niente e la Ducati Althea (non sarà ufficiale ma è moooolto assistita dalla Casa Madre) è competitiva come non mai e francamente non mi è sembrata nemmeno così  in difetto di motore rispetto alle 4 cilindri.

QUASI IMBATTIBILE La verità, comunque, è che Checa la sta guidando in modo magistrale, insieme al team azzecca ogni mossa e soprattutto ha capito che quando è davanti e può fare le sue linee batterlo è una cosa difficile per chiunque. Inoltre sa azzardare la scelta giusta al momento giusto e sa anche gestire le gomme morbide come pochi altri. Nessuno ha vinto come lui quest’anno (4 vittorie su sei gare). In compenso Biaggi, che partiva come strafavorito quest’anno, non è ancora salito sul gradino più alto del podio, perché anche in gara 1 è stato messo dietro da un Jonathan Rea finalmente tornato ai livelli a cui ci si aspetta di trovarlo. Biaggi si può consolare con il secondo posto in classifica: non ha ancora dato la zampata ma almeno è costante.

GIOCANO IN CASA Assen è la gara di casa per il Team Ten Kate che qui fa sempre molto bene, al Nord irlandese non è riuscita la doppietta dello scorso anno, ma una vittoria e un podio possono far respirare alla Honda Castrol l’aria buona dell’alta classifica. Week end sostanzialmente opaco per Marco Melandri, seconda fila per lui dopo una superpole non esaltante e le solite gare in rimonta. Solo che le rimonte non riescono mica sempre, e se in Gara1 il quarto posto può essere considerato soddisfacente, la caduta in Gara2 ha tolto parecchi punti al ravennate che adesso si ritrova dietro a Biaggi, anche se solo di due punti.

GLI ALTRI A SPRAZZI  Alti e bassi dalla BMW Haslam guida sempre un gran bene, ma stavolta Corser ha fatto meglio di lui in prova e anche in gara1 dove l’inglese è caduto. Meglio in Gara2, dove Leon ha conquistato con i denti un quinto posto che gli consente di restare attaccato al trenino di quelli buoni. In fondo Checa a parte tutti gli altri sono piuttosto vicini in classifica. La Kawasaki va a sprazzi è anche veloce sul giro secco ma non c’è costanza di rendimento. La moto appare effettivamente competitiva ma è tutta nuova e di dati il team ne ha pochini e questo in parte giustifica tutti questi alti e bassi. Lo stesso si può dire per la BMW del team Motorrad Italia, Badovini è andato a punti in entrambe le gare, ottimo il nono posto della prima manche, ma poi il pilota di Biella si è spento… Va apprezzato invece lo sforzo  di Michel Fabrizio, la Suzuki non è così competitiva e ad Assen Fabrizio partiva indietro. Un quinto e un settimo posto possono essere considerati più che soddisfacenti.  

HIGHLIGHTS SBK GARA 1

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HIGHLIGHTS SBK GARA 2

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Mondiale Supersport
Nella serie cadetta Continua la serie vittoriosa della Yamaha che si aggiudica la terza gara su tre disputate. Questa volta ad imporsi è stato Chaz Davies (Yamaha ParkinGO) che ha guidato per tutta la corsa, arrivando alla fine con un vantaggio di sette secondi su Fabien Foret (Hannspree Ten Kate Honda). Il francese ha approfittato, involontariamente, dell'uscita di scena di Florian Marino (Hannspree Ten Kate Honda) e soprattutto di Luca Scassa (Yamaha ParkinGO), entrambi caduti. La consolazione per l'aretino è quella di non aver perso la testa della classifica che però si è accorciata notevolmente. Ha chiuso il podio Broc Parkes (Kawasaki Motocard.com), che insegue Scassa in classifica. Il migliore degli italiani è stato Massimo Roccoli (Lorenzini by Leoni Kawasaki), sesto, mentre Roberto Tamburini (Bike Racing Team Yamaha), che era ottavo, è stato squalificato ed eliminato dalla classifica finale, poiché la sua moto, nel corso delle verifiche tecniche di fine gara, è risultata non conforme alle norme sulla rumorosità.

SUPERSPORT HIGHLIGHTS

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Superstock 1000
Si è interrotta la serie positiva della BMW in Superstock. La prima prova della FIM Cup Superstock 2011 è stata, infatti, vinta da Davide Giugliano (Althea Racing Ducati) che ha vinto di forza il duello con Danilo Petrucci (Barni Racing Ducati). Sylvain Barrier (BMW Motorrad Italia Superstock Team) ha provato a tenere il passo delle bicilindriche bolognese ma ha preferito pensare al campionato ed ha concluso al terzo posto, dopo aver realizzato il giro più veloce (e nuovo record). Quarta posizione per Lorenzo Baroni (Althea Racing Ducati) che ha preceduto l'australiano Bryan Staring (Team Pedercini Kawasaki).

HIGHLIGHTS SUPERSTOCK 1000

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Pubblicato da Stefano Cordara, 16/04/2011
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