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Kawasaki VN 1600 Mean Streak


Avatar Redazionale , il 28/08/03

20 anni fa -

La sport-cruiser di Akashi mette su un po' di muscoli passando al nuovo motore da 1600 cc. Stesso stile da dragster e stesso appeal da sportiva ribassata, la Kawasaki Mean Streak promette maggior divertimento grazie ad un motore gonfio di coppia, insieme alle sue eccellenti doti dinamiche.

La Kawasaki da sempre è molto legata al mondo delle custom-cruiser l’impegno nel rinnovare quasi ogni anno le sue "piccole" ne è una conferma che non può che non far felici gli estimatori del genere.

PIU' CARNE AL FUOCO Al rinnovo non poteva certo mancare la più sportiva del lotto, la VN Mean Streak che si è vista passare dai precedenti 1.470 cc ai 1.552 cc di quest’ultima versione da 1600.
In verità i cc sono 1.552 visto che la Mean Streak il nuovo twin l’ha ereditato dalla VN 1600 Classic, debitamente ritoccato nel disegno delle teste, nei condotti di aspirazione, nell’uso di valvole di maggior diametro, tanto che ora gira ancora più in alto per sfruttarne la maggior erogazione della potenza.

TWIN COPPIOSO Ma alla Mean Streak di toccare il fondoscala non gliene importa un fico secco. Qui quello che contano veramente sono i valori di coppia e potenza, sì come a tutti, ma non a 10.000 giri.
Il calcio nel didietro lo si esige subito e tutto, lì proprio dove alle altre manca il fiato e tossiscono. E il 1600 della Classic fa giusto al caso della Sport-Cruiser nipponica, con la sua spinta esagerata ai bassi e medi regimi per divertire su strade tutte curve dove consumare il pneumatico posteriore da 170.
Così la Mean Streak potrà rivaleggiare con le più potenti concorrenti e farle mangiare un po’ di gas di scarico (ovviamente puliti secondo la Euro 2).

POWER-CUSTOM Per il resto, la nuova sport-cruiser non si cambia di una virgola. L’aspetto è sempre grintoso, anche se nella nuova colorazione arancio l’aspetto da tenebrosa l’ha perso un po’. Il nero è decisamente il suo colore, anche perché risaltano ancor di più tutte le cromature, specie quelle del nuovo 1600 e dello scarico 2-in-1-in-2.
Il telaio basso e lungo ha ricevuto un forcellone ancora più rigido per via del motore più potente, mentre nulla è cambiato per l’avantreno, con la sua rocciosa forcella con steli rovesciati da 43 mm e la coppia di disconi da 320 mm con pinze a 6 pistoncini (dietro c’è un bel 300 mm con pinza a 2 pistoncini).

BUONA PER TROTTARE Tutto come su di una vera power-cruiser d’accelerazione made in USA cui corrisponde una buona taratura delle sospensioni, ma non estrema, dato che su questo punto ad Akashi hanno puntato più al comfort di marcia (come sulla precedente 1500): così taratura media per forcella e mono (regolabile nel precarico e in estensione su 4 posizioni), sella guidatore a soli 700 mm dall’asfalto e micro sella per passeggero, non proprio adatta per le lunghe tratte.


Pubblicato da Alfredo Verdicchio, 28/08/2003
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