In una gara a eliminazione vince chi fa meno errori e in questo caso è stato Lorenzo, che adesso allunga in campionato. Rossi sbaglia e atterra Stoner.
COM’ERA Lo sport è strano e il motociclismo se possibile lo è ancora di più. Dopo i test invernali il campionato pareva già essere stato assegnato alla Honda, troppo palesemente superiore, c’era solo da capire chi tra Stoner e Pedrosa potesse avere la meglio. Lorenzo sembrava in difficoltà Spies alle stelle.
RIBALTONE? Ma le gare sono un’altra cosa, e spesso gli episodi possono ribaltare situazioni che parevano inamovibili. Dopo due gare Jorge Lorenzo fa capire che buttarlo giù dal trono della MotoGp non sarà uno scherzo per nessuno. Nei test e nelle prove sembra sempre un po' appannato, ma in gara c’è sempre perchè lui sbaglia poco, guida forte, conquista sempre il massimo bottino che la situazione gli concede e questo in ottica campionato vale più di ogni altra cosa.
FORTUNA MA NON SOLO Certo a Jerez è stato indubbiamente fortunato, l’errore di Rossi ha tolto di mezzo in un sol colpo due piloti che oggi potevano sopravanzarlo e Simoncelli (grandioso finché è stato in piedi) si è autoeliminato. Così Lorenzo si è trovato primo, sopreso pure lui del “regalo” ricevuto con tanto di fiocco. Di fatto in una gara a eliminazione come quella di Jerez chi sta in piedi ha sempre ragione.E stavolta ha avuto ragione lui.
CAMOMILLO LIMITA I DANNI Così come ha avuto ragione Pedrosa che a Jerez pensava di dover limitare i danni in attesa dell’ennesima operazione che consenta al suo braccio di non perdere sensibilità durante la gara. Partito calmissimo (forse fin troppo) Dani si è trovato in una insperata seconda posizione e se questo è limitare i danni, per lui (ora secondo in campionato) va benissimo. é stata una gara a eliminazione, al traguardo sono arrivati in 12 e con distacchi presi con il calendario, come è tipico delle gare bagnate, ma tutto questo conta poco perché da qui all’Estoril si parlerà solo ed esclusivamente del contatto tra Rossi e Stoner.
ERRORE ROSSI Partiamo dal presupposto che Rossi (come lui stesso ha ammesso) ha fatto un errore arrivando lungo alla prima curva. Poteva scivolare per i cavoli suoi, come tutti gli altri (da Simoncelli a Spies a Abrham, Edwards, Crutchlow e compagnia) e tutto sarebbe finito li, con Rossi che faveca la figura del pollo. Ma per sua sfortuna (e soprattutto sfortuna di Stoner) la sua scivolata ha coinvolto anche Stoner che non gliele ha mandate a dire nemmeno quando Rossi è andato al suo box per scusarsi. Stoner dapprima lo ha sfottuto: "la spalla sta bene?" e poi "l'ambizione è stata più grande del tuo talento", probabilmente (cerco di interpretare) riferita alla situazione specifica del sorpasso (come dire, ma dove cavolo volevi andare?) ma comunque sia una frase parecchio acida. Scuse accettate? Mah...
VOGLIA DI RISCATTO Ora, appare chiaro che dopo una gara frustrante come quella del Qatar e qualifiche che definire mortificanti è dire poco, per Rossi la possibilità di vincere sul bagnato e guadagnare punti pesantissimi per un campionato che si preannuncia in salita, appariva come la classica lepre che al cinodromo si utilizza per far correre i cani quanto più veloci possibile. Voi non ci avreste provato ad arrivare davanti? Lui ci ha provato, sbagliando probabilmente per eccesso di foga e facendo la figura del principiante. Se c'è una cosa da condannare, piuttosto, è la scarsa democrazia dei commissari spagnoli che si sono precipitati ad aiutare Rossi a ripartire (quinto al traguardo grazie a una buona rimonta ma anche alle cadute degli altri) lasciando Stoner da solo a prendersela con tutti gli dei dell'universo. Curioso notare che in Moto2 una cosa analoga (e nella stessa curva) è accaduta tra Marc Marquez e Jules Cluzel che arrivato lungo ha travolto l'incolpevole spagnolo, uno che punta chiaramente al mondiale, buttandolo fuori. In quel caso però tutto è finito in niente e di strascichi polemici non ce ne sono stati.
I TONNI DI JEREZ In ogni caso va ammesso che in un momento in cui contava la pura guida Valentino e Simoncelli hanno dimostrato di averne più di chiunque altro in quel momento in pista. Certo è che poi se cadi passi sempre dalla parte del torto. A loro parziale giustificazione il numero impressionante di cadute che ha caratterizzato il Gran Premio, con piloti che si trovavano per terra senza nemmeno rendersene conto e gomme devastate a fine gara.
GOMME SCIOLTE Probabilmente la Bridgestone non ha azzeccato la mescola giusta per questo tipo di fondo, fosse piovuto un po’ meno i problemi sarebbero stati molto seri e probabilmente avremmo visto dei pit stop in stile endurance per consentire ai piloti di finire la gara.
HAYDEN A PODIO Tra i “bravi” mettiamo anche Hayden anche lui uno tranquillo che non ha mai preso più rischi del dovuto e per la prima volta quest’anno ha portato la Ducati sul podio. Ducati che probabilmente adesso farà la danza della pioggia ad ogni gara visto che con l’asfalto bagnato le Desmosedici sono decisamente più competitive. C’è davvero da chiedersi perché, visto che, se il difetto della Ducati è essere troppo rigida e quindi poco comunicativa, questo difetto dovrebbe essere amplificato sul bagnato dove la rigidezza è da scacciare come la peste. Invece sul bagnato le Desmosedici vanno forte. Mistero.
CASEY “STYLE” Quanto a Stoner, mi permetto una piccola considerazione. L’australiano è un talento assoluto, probabilmente il pilota più veloce in pista in questo momento ma quanto a stile di strada ne deve fare tanta. Non tanto per la reazione poco "fair" alle scuse di Rossi (che a caldo ci sta tutta visto che Stoner si è trovato coinvolto suo malgrado nella scivolata di Rossi e tra i due non corre proprio buon sangue), ma perchè è dall’inizio dell’anno che continua a denigrare, in modo del tutto gratuito, ciò che ha guidato fino all’anno scorso.
PUNZECCHIATURE Non ha mai perso occasione di rimarcare le difficoltà che aveva nel guidare la Ducati e quanto adesso sia tutto molto più semplice, frecciate del tipo “con la Ducati facevo già fatica ad uscire dal box” oppure “quando sono salito per la prima volta sulla Desmosedici 800 ho detto ma che roba è questa?” non sono certo degne di un campione qual è Casey, che troppo presto si è dimenticato del grande vantaggio motoristico che la Ducati gli ha dato quando è diventato campione del Mondo nel 2007. Insomma campioni bisognerebbe esserlo non solo quando si guida, ma questo ovviamente resta un mio parere. Detto questo prepariamoci a un campionato davvero intenso, le forze in campo sono incredibilmente equilibrate e la tensione è già al calor bianco. Ci sono un po' di litiganti e l'impressione è che il terzo che gode sia Lorenzo, che intanto è li in testa alla classifica.
MOTO 2 Un cenno alla Moto2 che per fortuna rimedia alla disfatta dei colori italiani nella MotoGP con la vittoria di Iannone e il podio di Simone Corsi una bella soddisfazione che dimostra che l’Italia ha ancora molto da dire.