Sulle colline della Repubblica Ceca, Stoner piazza un altro colpo importante per il campionato. Pedrosa si autoelimina e Lorenzo azzarda sbagliando. Lotta in famiglia (HRC) tra Dovi e Sic, che si giocano, oltre al podio, anche le moto “buone” per il prossimo anno.
VOLATA FINALE IN SETTE GARE Brno è la classica di ferragosto, la gara che riapre il campionato dopo la breve pausa estiva e che proietta nella fase più “calda” del mondiale. Dopo questa della Repubblica Ceca mancano ancora sette gare da qui alla fine del campionato: 175 punti che Lorenzo e Stoner si contenderanno fino alla fine. 32 sono i punti che dividono i due, per cui, sulla carta tutto è da giocare.
PROVE DIFFICILI In realtà viste le prestazioni di Casey e Jorge delle ultime gare la bilancia sembra pendere pesantemente dalla parte dell’australiano. Sempre scontento in prova e non più veloce come nelle prime gare (vederlo addirittura terzo è qualcosa a cui non eravamo più abituati) Casey sembrava un po’ in difficoltà a facile preda non solo di un Pedrosa velocissimo in ogni sessione ma anche di Jorge Lorenzo che, giova ricordare, era a soli 20 punti dal leader prima di Brno.
PEDROSA SPRECONE Invece la gara è andata tutta all’opposto di quanto ci si poteva aspettare. Stavolta Pedrosa non avrà nessuno con cui arrabbiarsi a parte sé stesso. Lo spagnolino della HRC era assolutamente in palla, ha messo dietro tutti fin dalle prime prove libere mettendo in mostra un passo inarrivabile per chiunque. Insomma la gara era la sua e probabilmente Pedrosa in cuor suo non sperava solo di essere l’arbitro del campionato, ma sperava anche di rientrare in lizza per il titolo. Ha strafatto e ha sbagliato regalando a Stoner una vittoria (la sesta di quest’anno) che forse nemmeno Casey sperava di ottenere.
LORENZO D’AZZARDO L’altro regalo a Stoner (che di regali non ne ha certo bisogno perché guida in modo impressionante) lo ha fatto Lorenzo scegliendo una gomma anteriore morbida (che nessun’altro ha utilizzato) che lo ha penalizzato in gara. Più che un errore (il team di Lorenzo sbaglia ben poco) lo definirei un azzardo. Solo che gli azzardi non pagano sempre, e stavolta il maiorchino ha preso paga non solo da Stoner ma anche da un bravissimo Dovizioso e da Simoncelli, che stavolta non ha sbagliato niente e finalmente si gode il primo meritato podio in MotoGP.
ITALIANI IN LOTTA Quella di Dovizioso e Simoncelli è stata una gara nella gara. I due, si sa, sono in bilico per l’anno prossimo e vivono momenti di grande incertezza. Entrambi sanno che si devono sudare una Honda ufficiale per il 2012 (e domani non proveranno la 1000 che invece proveranno Pedrosa e Stoner) e sperano di guadagnarsela a suon di risultati. Sanno che come minimo dovranno ridursi lo stipendio, ma in un momento come questo, dove di Yamaha libere non ce ne sono e le Ducati non è che siano moto molto ambite dai top rider e la Suzuki non ha ancora ben chiaro cosa fare, restare in Honda è una priorità e avere una Honda “buona” lo è ancora di più. Il risultato è che i due italiani finiscono su un podio dove non c’è nemmeno uno spagnolo ed è da parecchio che non succedeva.
SPIES FA LO SCUDIERO Quanto agli altri, non male Spies che protegge le spalle del compagno di squadra (e probabilmente rinuncia ad attaccarlo nel finale per non portare via altri punti), non male nemmeno Bautista che è caduto mentre lottava con Rossi ma sta dimostrando di essere in forma e con lui anche la Suzuki che forse sta trovando il bandolo della matassa della sua GSV-R 800, adesso che le 800 hanno finito la carriera. Peccato per Hopkins che ha dimostrato di poter fare molto bene ma si è trovato ingessato dopo le libere.
ROSSA IN CRESCITA? Rossi è sempre lontano, ma il week end è stato piuttosto positivo per lui, sempre se positivo si può considerare un sesto posto. È riuscito a tenere il passo di quello che lui chiama “il secondo gruppo”, peccato che sia partito alla moviola perché forse poteva fare anche meglio. Lo stato confusionale in cui versava la Ducati qualche gara fa sembra essere risolto, probabilmente anche in rientro di Burgess in squadra ha avuto il suo peso.
CANTIERE APERTO Certo fa un po’ strano sentire che dopo tutte queste gare gli uomini in rosso stanno ancora lavorando sulla posizione di guida o sui semimanubri, cose che in teoria si fanno la prima giornata di test. Ma evidentemente tutto fa brodo per cercare maggior feeling con la moto e Rossi almeno a Brno si può consolare con i numeri.
LA CONSOLAZIONE DEI NUMERI Ha girato più forte di sé stesso nel 2010 (e non poco: 11 secondi in meno sul tempo di gara) con la Yamaha, e anche dello stesso Stoner con la Ducati nel 2010. Insomma il passo avanti c’è stato, peccato che gli altri di passi avanti ne hanno fatti due e queste siano magre consolazioni. Infatti, Rossi non sorride nelle interviste, certo non può essere contento di lottare per la sesta posizione. Ma, se per lui questo si può considerare un nuovo punto di partenza per una seconda parte di campionato più brillante della prima, ben venga.