SBK 2011

Gran Premio di Inghilterra


Avatar Redazionale, il 31/07/11

13 anni fa - Doppietta di Checa, che ipoteca il titolo

Doveva essere una pista difficile per la Ducati. Invece Checa ha dominato vincendo due gare su due e allungando con decisione in campionato. Gare spettacolari a Silverstone e Melandri è stato uno dei protagonisti.

CAMPEON?  Lucido, veloce, spietato. Mettetela come volete ma Carlos Checa in questo 2011 ha i segni particolari del campione del mondo. A oggi il pallottoliere degli errori è  per lui fermo a quota 1. Caduta ad Aragon mentre era in rimonta su Biaggi e Melandri. In quell’occasione e nelle due gare successive le speranze dei due italiani di riaprire il campionato erano più che legittime, ma a Silverstone il toro scatenato (il simbolo di Checa è un toro) del team Althea sembra aver chiuso definitivamente la partita. Lo ha detto lo stesso Melandri nell’intervista in parco chiuso, subito dopo aver conquistato con i denti un ottimo terzo posto.

DOPPIETTA VINCENTE Con questo risultato Checa sembra proprio aver ipotecato il campionato. Faccia pure tutti gli scongiuri del  caso, il buon Carlos, ma dopo questa doppietta in un circuito in cui teoricamente doveva patire la potenza delle 4 cilindri, la Ducati sembra avviata verso l’ennesimo mondiale. Certo mancano ancora 4 gare (8 manches) ma un Checa così determinato e che guida così bene (è pulitissimo fa pochissimi errori e la sua moto è perfetta) difficile da raggiungere. Anche perché gli altri fanno di tutto per portarsi via punti l’un l’altro. Biaggi e Melandri sono in lotta aperta tra loro, vincono una gara per uno e quando va bene uno l’altro fatica.

MELANDRI COMBATTIVO Qui è stato Melandri ad avere la meglio dopo due gare molto combattute e con una moto che scappava da tutte le parti (certo la sua Yamaha non era un binario come la Ducati). Macio ha guidato da campione lottando senza paura con Hopkins in gara 1 e passando Biaggi e Camier con due staccate magistrali. Si vede che si diverte a guidare e che si trova bene e adesso è a soli 9 punti da Biaggi. Se il mondiale è ormai andato (parole sue) arrivare davanti al romano e al secondo posto al debutto in superbike resta comunque un bello stimolo per le prossime gare.  Unico neo… come a Monza Melandri ha preso paga per due volte dal compagno di squadra.

BIAGGI BENE A METÀ Per Biaggi invece il fine settimana è stato molto complicato, caduto in superpole ha perso l’occasione buona per partire davanti. Poi ha avuto problemi la frizione in gara 1 ed è finito undicesimo perdendo l’occasione di restare almeno agganciato a Checa. In gara 2 si è riscattato con una bella prestazione, ha fatto il giro più veloce della gara ma nel tentativo di recuperare ha distrutto le gomme e non è riuscito ad andare oltre il quarto posto.  Tra i “buoni” questa volta mettiamo anche Haslam che sulla pista di casa è stato autore di due buone gare sfiorando anche il podio in Gara 1.

SPETTACOLO Belle gare quelle di Silverstone, come al solito le piste storiche, tecniche (e non disegnate al computer) fanno sempre da scenario a gare spettacolari. Traiettorie differenti, incroci di linee sorpassi, abbiamo visto un po’ di tutto e soprattutto abbiamo visto un Hopkins che di sicuro si merita più di quello che ha attualmente. Non per sminuire la Suzuki Crescent, ma Hopkins con i suoi tempi e la sua pole ha dato un po’ la sveglia a tutti i big del mondiale.

HOPPER SUGLI SCUDI La Suzuki non è certo la migliore moto in pista, anzi è una delle più vecchie, e il team Crescent certo non vale l’Alstare. Ma Hopkins ha abbassato il record della pista (girando a due secondi dalla Pole di Casey Stoner con una Suzuki Supebike privata…) e disputato due gare maiuscole. Possibile che tra MotoGP e Superbike lui debba correre in un campionato nazionale, seppur di altissimo livello come il British Superbike? Spero che qualche manager abbia messo il suo nome sul taccuino Hopper è un talento (e adesso sembra aver messo anche la testa a posto) e merita di essere in un grande team.

POLEMICA 2 CONTRO 4 Nel frattempo cresce la polemica tra Ducati e resto del mondo. Genesio Bevilacqua non perde occasione per sottolineare che loro vincono con una moto molto meno potente delle altre. I piloti delle quattro cilindri (Biaggi su tutti) sottolineano il vantaggio che la Ducati ha nel correre con un 1200. Chi ha ragione? Diciamo che la ragione sta nel mezzo. Vero è che le 4 cilindri sono più potenti ma vero è che come dice Melandri in un circuito ci sono 2 rettilinei e 20 curve e in curva i cavalli non servono, serve altro. Inoltre l’erogazione del bicilindrico è molto favorevole in accelerazione, la Ducati “mangia” meno le gomme e Checa a Silverstone (dove ha girato più forte di Rossi con la Desmosedici, non è che adesso Rossi fa un pensierino alla 1198?) pagava 9 km/h a Biaggi (290 contro 299). Tanti, ma non una differenza abissale. Insomma, inutile girarci attorno, se una moto non va, non vince.


Pubblicato da Redazione, 31/07/2011
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