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Moto GP:

Gran premio del Qatar


Avatar Redazionale , il 11/03/07

17 anni fa - Ducati sopra a tutti.

Un motore stratosferico, ma anche un Casey Stoner in stato di grazia regalano alla Ducati il primo GP della stegione. Rossi limita i danni grazie alla sua classe, ma la M1 arranca in rettilineo e va più piano anche della Honda di Pedrosa, terzo. La prima gara dice anche che le 800 volano, e meno male che dovevano andare più piano


CHE MOTORE!
Più del pilota, questa volta, sono stati gli ingegneri a fare la differenza e anche Valentino Rossi non ha potuto fare niente contro la devastante superiorità della Ducati in rettilineo. Questo, naturalmente, senza nulla togliere a un bravissimo Casey Stoner, straordinario a non commettere errori nonostante la pressione di Rossi, fantastico nel realizzare il primato della pista all'ultimo giro, quando le gomme sono ormai alla frutta. Ma chi ha visto la corsa sarà rimasto impressionato dalla velocità in rettilineo della Desmosedici GP7, con Stoner in grado di sverniciare la Yamaha di Rossi, ma anche la Honda di Pedrosa. Ecco perché a vincere sono stati gli ingegneri di Borgo Panigale capitanati da Filippo Preziosi, direttore del reparto corse della Ducati e artefice principale della potenza della quattro cilindri desmodromica.


DUCATI A PIU' 15
L'analisi dei dati ufficiali delle velocità massime, aiuta a capire il primo successo in MotoGP di Stoner. Cominciamo con le statistiche riferite al terzo turno di prove libere, quelle del venerdì mattina. Ai primi cinque posti ci sono quattro Ducati, con il solo Daniel Pedrosa capace di tenere testa alle moto italiane. Vediamo nel dettaglio. Venerdì, Stoner è stato cronometrato in fondo al rettilineo a 321,0 km/h (rimarrà la velocità più alta nell'intero fine settimana), con una media delle cinque migliori velocità massime di 319,8 km/h, seguito da Hofmann con 318,3 km/h (media 317,5 km/h), Pedrosa 317,9 km/h (media 315,3 km/h), Barros 317,3 km/h (media 316,3 km/h), Capirossi 316,3 km/h (media 315,6 km/h), Hopkins 310,5 km/h (310,2 km/h). In questa classifica, la prima Yamaha è quella di Tamada con 309,1 km/h (media 305,2 km/h), mentre Rossi non ha superato i 307,2 km/h, con una media di appena, si fa per dire naturalmente, 304,8 km/h. Una differenza media, quindi, di ben 15 km/h.

E la situazione non è cambiata in gara, dove il più veloce questa volta è stata la Ducati di Barros con 316,3 km/h per una media delle cinque migliori velocità di 312,8 km/h, con Stoner a 314,1 km/h (media 313,0 km/h), mentre Rossi non è andato oltre i 302,4 km/h, per una media di 301,0 km/h. Nei 22 giri del GP del Qatar, solo tre moto sono state più lente della Yamaha di Rossi: la Yamaha (guarda caso) di Edwards (302,3 km/h, media 300,3 km/h), la KR di Roberts (301,7 km/h, media 300,9 km/h) e la Ilmor di Pitt (296,1 km/h, media 292,4 km/h).


DUBBIO
- A questo punto, sorge spontanea la domanda: perché la Yamaha M1 andava così piano? Valentino Rossi, a fine gara ha ripetuto quanto aveva già detto durante i test invernali."Da sempre - è la sua analisi - la Yamaha predilige la guidabilità alla potenza e anche se dovessimo lavorare per 20 anni, non avremmo mai i cavalli della Ducati... Indubbiamente, comunque, bisogna fare qualcosa, perché la differenza adesso è troppo grande".Ma è solo questione di filosofia costruttiva? Secondo me no, perché la Yamaha andava troppo piano in rettilineo, non solo rispetto alla Ducati, ma anche alla Honda di Pedrosa."Non so perché, ma la moto di Rossi andava meno della nostra" ha ammesso il pilota spagnolo, anche lui stupito dalla mancanza di velocità della M1. C'è quindi qualcos'altro e non solo una scelta di prediligere la guidabilità rispetto alla potenza. Il primo dubbio è sorto nel warm up del mattino, quando Valentino, dopo aver dominato per due giorni le prove, si è beccato oltre un secondo al giro di passo.


QUESTIONE DI BENZINA?
Come mai? Forse - da sottolineare che la mia è soltanto una ipotesi - analizzando i dati delle prove, i tecnici Yamaha si sono accorti che Rossi ed Edwards non avrebbero finito la gara per problemi di consumo e sono così stati costretti a "sgonfiare" il motore, tagliando giri e limitando la potenza. "In effetti, qualche problema con i consumi l'abbiamo" ha ammesso Rossi e sembra così più chiaro perché Valentino veniva sverniciato da Casey in rettilineo, senza nessuna possibilità di replica. Alcuni ingegneri del motomondiale hanno fatto un calcolo teorico e hanno ipotizzato una differenza di 15 cavalli tra la M1 e la Desmosedici, naturalmente a favore della moto italiana.


LE DELUSONI
Sono principalmente due le delusioni del GP del Qatar: Nicky Hayden e Loris Capirossi. Il campione del mondo ha chiuso all'ottavo posto dopo essere scattato dalla nona posizione, incapace di entrare in curva con la giusta velocità, mentre il pilota della Ducati è finito a terra nel corso del settimo giro, mentre si trovava quinto e stava recuperando alla grandissima dopo una brutta partenza. La sensazione è che Nicky faticherà un bel po' a difendere il numero uno sulla carenatura, anche se nel corso della stagione lo vedremo sicuramente più competitivo che in Qatar, mentre per Loris si tratta solamente di un episodio sfortunato in una pista che non ha mai amato.


MENO CILINDRATA=PIÙ EQUILIBRIO
La prima gara della nuova era, quella con le moto da 800 cc e le gomme limitate nel numero si è conclusa con quattro moto differenti ai primi quattro posti - Ducati, Yamaha, Honda e Suzuki - a conferma del grande livello di competitività e di equilibrio tra le moto, a tutto vantaggio dello spettacolo. Un applauso speciale per John Hopkins, che ha fatto sudare fin sotto alla bandiera a scacchi il terzo posto a Daniel Pedrosa: non male per un pilota al rientro dopo essersi infortunato allo scafoide della mano destra solo tre settimane fa.


Pubblicato da Giovanni Zamagni, 11/03/2007
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