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Moto GP:

Gran Premio del Portogallo


Avatar Redazionale , il 17/09/07

16 anni fa - Torna il dottore, tornano le Honda

Le emozioni mancate negli ultimi GP sono tornate in Portogallo assieme a Honda, Yamaha, le Michelin, Pedrosa e Rossi. Una gara entusiasmante dove Stoner ha comunque fatto vedere di che pasta è fatto.

ASTINENZA Un successo ricco di significati, perché mette fine a un lungo periodo di astinenza (oltre due mesi e quattro gare), e, soprattutto, permette a Valentino Rossi di tornare a sorridere dopo la bufera fiscale che l'ha travolto durante l'estate. Una vittoria che Valentino ha cercato, voluto, inseguito e ottenuto con la solita caparbietà, la solita classe, quella che gli ha permesso di conquistare sette mondiali e 87 successi iridati. Ma al di là del bel trionfo di Rossi, il GP del Portogallo ha finalmente regalato spettacolo ed emozioni come non si vedevano da tempo, offrendo molti spunti interessanti. Eccoli.


ROSSI È SEMPRE GRANDISSIMO
- Criticato, messo alla gogna per una evasione fiscale che al momento è solo presunta e tutta da dimostrare, trattato quasi come il peggior delinquente sulla faccia della terra, Rossi ha dovuto fare i conti, per la prima volta nella sua vita, con critiche feroci e spesso fuori luogo. Un attacco su più fronti, dal quale era tutt'altro che facile uscire. Invece, in una situazione obiettivamente difficilissima, Rossi è comunque riuscito a trovare dentro di sé forza e motivazioni incredibili. Quello che ha subito avrebbe ucciso anche un toro, ma non Valentino, che dopo un naturale sbandamento a Brno, già a Misano era tornato quello di sempre.

Non solo. Nonostante fosse chiarissimo che le difficoltà sportive di Rossi erano dovute solamente ad una netta inferiorità tecnica - Germania a parte, dove a sbagliare è stato Valentino, cadendo nel tentativo di superare De Puniet - c'era già chi affermava che il campione della Yamaha avesse già imboccato il viale del tramonto. Niente di più sbagliato e il GP del Portogallo ne è la migliore conferma: quando la Yamaha e le Michelin sono competitive, Valentino Rossi rimane il pilota da battere.


STONER E' UN DEGNO (FUTURO) CAMPIONE DEL MONDO
- Spesso "accusato" di vincere solamente grazie alla superiorità della Ducati e delle Bridgestone, Stoner ha dimostrato una volta di più di essere soprattutto lui quello che fa la differenza. All'Estoril, gli altri "Ducatisti" e gli altri piloti con le Bridgestone non sono praticamente esistiti e, soprattutto, Casey per tutta la gara ha dovuto lottare con la frizione e il freno motore della GP7. A causa della rottura di un particolare meccanico, la frizione rimaneva spesso attaccata anche quando Stoner mollava la leva e la Desmosedici è diventata difficilissima da guidare. Nonostante questo, nonostante gomme sicuramente inferiori alle Michelin, l'australiano è rimasto lì, a non più di un secondo e mezzo dalla coppia di testa. Conquistare un terzo posto in queste condizioni equivale a una vittoria e, non a caso, Stoner è stato elogiato anche da Valentino: "Ha dimostrato di avere gli attributi".


PEDROSA, CHE CARATTERE -
E' stata forse, anzi sicuramente,la più bella gara in MotoGP di Daniel Pedrosa. Mai era stato così aggressivo, mai si era visto lo spagnolo rendere la vita difficile a Rossi in frenata. Alla fine, Pedrosa è stato comunque sconfitto, perché nel carena contro carena Valentino rimane il più forte e Daniel deve ancora crescere, ma ha comunque dimostrato di aver fatto grandi progressi. Caratterialmente e come modo di guidare, il tre volte iridato regala poche emozioni, ma è comunque uno che va forte e con il quale in futuro bisognerà fare i conti per vincere le gare.


BRAVO HAYDEN -
E' uno dei piloti più bistrattati e meno considerati, nonostante abbia vinto un mondiale battendo nientemeno che Valentino Rossi. Ma Nicky Hayden è uno che non si arrende mai, che porta sempre a casa punti importanti. Sicuramente - almeno a mio modo di vedere -l'americano non è un fenomeno, ma è un pilota più che valido, uno che sa guidare, come dimostra la bella pole position di sabato e il dignitoso quarto posto, anche se a 13 secondi dal compagno di squadra.

SONO LE GOMME A FARE LA DIFFERENZA - Se qualcuno è convinto che Rossi esagera quando dice che le gomme fanno una grande differenza, forse si ricrederà analizzando la classifica del GP del Portogallo. All'Estoril le Bridgestone erano chiaramente inferiori alle Michelin e così Suzuki e Kawasaki sono ampiamente ritornate nei ranghi. Entrambe considerate due moto molto valide e competitive, sono completamente sparite sulla pista portoghese, a conferma che le coperture sono in grado di dare e togliere anche un secondo al giro. Con conseguenze importanti sullo spettacolo del GP.


Pubblicato da Giovanni Zamagni, 17/09/2007
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