Cavalcata solitaria di Dani Pedrosa che in Catalunya ammazza la gara e corre come piace a lui: senza nessuno a dargli fastidio. Grande rimonta per Rossi che parte nono, passa tutti e doma uno Stoner sempre più in palla. Fantastico Dovizioso. La lotta per il campionato sembra ormai essere un duello tra l'italiano e lo spagnolo.
L'IMPORTANZA DELLE QUALIFICHE Nella MotoGP di oggi, la gara si vince soprattutto in prova. L'ulteriore conferma arriva dal GP della Catalunya, dominato da un grandissimo Daniel Pedrosa, con uno spettacolare Valentino Rossi secondo e il favorito Casey Stoner solo terzo. Un risultato, per la verità, non così scontato dopo le qualifiche di sabato, perché Stoner sembrava avere un passo insostenibile per i rivali, con Pedrosa un po' in difficoltà per una messa a punto non ottimale. Ma mentre Dani era comunque riuscito a conquistare il secondo tempo, Valentino non era andato oltre al nono e anche se domenica nel warm up è poi riuscito a trovare il bilanciamento della sua Yamaha, come Pedrosa per la sua Honda, questo non è bastato per completare una rimonta che sarebbe stata clamorosa.
STARE DAVANTI "Quest'anno, per vincere devi partire dalla prima o, al massimo, dalla seconda fila", ha confermato Rossi, che ha comunque avuto il merito di effettuare una serie di sorpassi clamorosi in una categoria dove è sempre più difficile superare. In rimonta dalla nona posizione, il fenomeno della Yamaha ha infiammato il pubblico con staccate da paura alla prima variante dopo il lungo rettilineo, dove ha infilato nell'ordine: Toseland (secondo giro), Hayden (quinto giro), De Puniet (settimo giro), Stoner e Dovizioso (nono giro) a distanza di due curve.
TESTA A TESTA, COME L'ANNO SCORSOCon il campione del mondo, Valentino ha dato vita a un lungo testa a testa, che si è concluso soltanto a due giri dalla fine, quando ha infilato definitivamente Casey, allungando immediatamente, senza dargli alcuna possibilità di replica. Ma partendo così indietro, Rossi non ha potuto giocarsi la vittoria, anche perché Pedrosa ha potuto impostare la gara come meglio preferisce: davanti a tutti, con la possibilità di imporre il suo ritmo. In queste situazione, il campione spagnolo diventa irresistibile e quasi imbattibile.
COSTANTE COME POCHI E' vero che nel corpo a corpo Daniel è inferiore sia a Rossi sia a Stoner, ma è innegabile che è un pilota molto concreto e veloce, tanto che in sette gare è già arrivato quattro volte davanti a Valentino. In altre parole, il fenomeno di Tavullia ha vinto la sfida sul rivale solamente quando è salito sul gradino più alto del podio e questo la dice lunga sulla pericolosità del pacchetto Pedrosa-Honda-Michelin, con le gomme francesi che a Montmelò hanno ribaltato la situazione rispetto al Mugello:in Italia erano state inferiori alle Bridgestone, in Spagna sono state superiori.
GRANDE SCONFITTA La grande sconfitta del GP della Catalunya è la Ducati, che non solo ha perso tutto il vantaggio della trionfale passata stagione, ma è adesso sicuramente inferiore a Honda e Yamaha. La GP8 continua andare forte in rettilineo, ma il suo vantaggio è ormai ridotto a pochi km/h, mentre in curva la rossa di Borgo Panigale non si guida. Un'esagerazione, naturalmente, ma non poi così tanto, visti i risultati degli altri piloti Ducati e le difficoltà di Stoner ne sono l'ulteriore conferma.
SUPERSTONERL'australiano, sia chiaro, sta facendo miracoli, solo che essendo troppo spesso al limite, l'errore è sempre in agguato. Anche a Barcellona ne ha fatti un paio in gara (che gli hanno fatto perdere subito il contatto con Pedrosa), ma solo perché la suaGP8, dopo essere stata quasi perfetta in prova, ha fatto vedere un marea di problemi in gara.
MISTERO DUCATI E questo è un mistero difficile da spiegare, perché non è la prima volta che accade che la domenica i risultati sono inferiori alle aspettative. Urge correre ai ripari, ma non è facile: tra lunedì e martedì Stoner proverà la nuova GP9 con telaio di carbonio, ma più che a guardare all'anno prossimo, il campione del mondo vorrebbe che si pensasse al presente, migliorando una moto in evidente difficoltà. E la situazione di Marco Melandri (undicesimo su 13 al traguardo) è obbiettivamente imbarazzante: così non si può più andare avanti e sia per il bene della Ducati sia per quello del pilota bisognerebbe arrivare a una soluzione consensuale del contratto.
DOVI DA APPLAUSI Ha invece disputato un'altra gara da applausi Andrea Dovizioso, che senza una piccola sbavatura a metà gara avrebbe anche potuto insidiare l'ultimo gradino del podio a Stoner. Dovizioso sta guidando benissimo una moto "standard", migliorando GP dopo GP. A Barcellona, il Dovi è finalmente migliorato anche con le gomme da tempo (era settimo) e con una partenza fantastica ha potuto correre da grande protagonista.E' forte vero Andrea e non c'è da sorprendersi se diventerà (ammesso che non lo sia già diventato...) l'uomo mercato del 2009.
INCIDENTI ED ESCLUSI E' stato un fine settimana con, purtroppo, tantissimi incidenti: venerdì, Jorge Lorenzo era finito a terra nelle prove, riportando una commozione cerebrale, senza perdita di conoscenza, che ha consigliato i medici spagnoli e gli uomini della Yamaha a tenerlo a riposo per un GP, mentre poche ore prima di lui Esteve Rabat, 19enne della 125, era caduto rovinosamente, andando poi in coma, risoltosi fortunatamente nel migliore dei modi. Sia Lorenzo sia Rabat saranno in pista a Donington (GP Gran Bretagna, 22 giugno), mentre difficilmente ci sarà Loris Capirossi, che si è fratturato in modo scomposto il quinto metacarpo della mano destra. Loris è finito a terra dopo un contatto con Alex De Angelis, con i due che si sono poi parlati a fine gara, rimanendo però sulle proprie posizioni: ognuno è convinto che a sbagliare sia stato l'altro.