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Superbike:

GP Australia


Avatar Redazionale , il 01/03/09

15 anni fa - Inizio alla grande, Haga subito davanti

Haga è il mattatore con un primo e un secondo posto, ma i risultati non dicono tutta la verità sulle potenzialità in campo che sicuramente emergeranno nelle prossime gare. L'Australia apre alla grande un grande campionato.

PRIVATI E VINCENTI Il bello della Superbike, scrivevamo parlando dei test di Portimao, è che anche un "privatone" può arrivare ed essere protagonista. Dopo la gara australiana confermo e sottoscrivo: il Mondiale SBK è ancora un posto dove chi non è un superufficiale può giocarsi almeno un podio. La pole provvisoria di Jakub Smrz (Ducati Guandalini) durante la prima sessione di prove ufficiali, la performance del redivivo Regis Laconi (Ducati DFX), ma soprattutto il podio di Leon Haslam (Honda Stiggy) dicono che i privati sono lì, a dare fastidio, a portare via punti preziosi ad ogni gara a quelli che poi, inevitabilmente, si giocheranno il mondiale. Quindi occhio, chi si ferma è perduto.

NORI VA VELOCE Tra questi va messo, ovviamente, in prima fila Haga; Nitronori non ha mai spiccato il volo nei test, è perfino finito fuori nella seconda sessione degli shootout della nuova superpole (a proposito, bello spettacolo e gran casino per i team). Però Haga, lo sanno tutti, è uomo da gara, così pur partendo dalla terza fila, ha fatto capire a chiare lettere che l'apprendistato con la 1098 R (se mai c'è stato apprendistato) è finito. Due partenze incredibili e subito protagonista fin dai primi giri, rimettendo al suo posto l'arrembante Fabrizio che pur ha fatto una buona gara, ma che dopo le prove invernali forse pensava di essere lui quello davanti a tutti.

LA PRIMA GARA
Chi corre in moto sa comunque che la prima gara è sempre un po' anomala, ci sono delle motivazioni esagerate, dopo mesi che ci si misura "a distanza" nascondendosi più o meno per non far capire le proprie prestazioni agli avversari (anche se io sono sempre propenso a credere che non si nasconda mai nessuno, tutti vogliono stare davanti) si ha l'occasione per dimostrare a tutti che la scelta fatta (squadra, moto, pilota) è quella giusta. Per questo tutti guidano al 200%, e spesso arrivano dei risultati sorprendenti che poi non vengono replicati nl corso del campionato. Però i tasselli giusti impiegano poco ad andare a posto, quelli che devono stare davanti, davanti ci arrivano.

BUONA LA PRIMA Se l'antipasto è quello visto in Australia prepariamoci a vivere una stagione davvero grandiosa. Haga davanti a tutti non è una sorpresa, ma in questo campionato ci sono almeno una decina di piloti che potenzialmente possono andare vincere ad ogni gara. Spies è di sicuro uno di questi. Dominava nell'AMA, ma tutti pensavano che fosse un campionato inferiore, adesso però Spies fa paura. Elbowz (questo il suo nomignolo) non aveva mai visto la pista Australiana (che certo non è facile) e si è piazzato in pole. In gara uno non è stato protagonista solo perché è andato fuori alla prima curva. In gara 2, invece, nemmeno un super Haga ha potuto niente contro questo talento texano. Il fatto che Spies abbia vinto impiegando 2 secondi in meno di quanto abbia fatto Haga in gara 1 la dice lunga sulle potenzialità dell'americano e della sua Yamaha a scoppi irregolari che, non so se ve ne siete accorti, fa lo stesso rumore della Aprilia RSV4.

APRILIA IN PALLA
E a proposito di Aprilia, che la Casa di Noale potesse essere competitiva lo si poteva immaginare, il secondo tempo in superpole ne è una conferma e i risultati di gara non sono reali. In gara 1 Biaggi ha fatto la fine di Spies e poi ha tirato subito i remi in barca (perchè poi? Mah) ma in gara 2 Max (nonostante la gomma morbida fosse un po' in crisi) si poteva giocare tranquillamente il podio con Haslam, Fabrizio e Laconi finendo però fuori quando macavano pochi chilometri alla bandiera a scacchi. L'Aprilia c'è e Biaggi anche, state certi che saranno lì davanti anche la prossima volta, il giudizio è positivo.

POLEMICHE E INVIDIE
Brutto constatare però che il debutto positivo della Casa di Noale, abbia avuto subito un risvolto polemico. Francesco Batta, il team manager Suzuki, in diretta TV ha detto di voler fare reclamo perchè a suo modo di vedere l'Aprilia è un prototipo e non una moto derivata dalla serie. Secondo il potente manager belga i meteriali utilizzati non sarebbero di serie (ma come fa a dirlo? ha fatto una analisi spettrografica) e inoltre di RSV4 di serie nessuno ne ha viste. Forse Batta era arrabbiato perchè i suoi sono finiti entrambi fuori dalla superpole, forse adesso che sono andati entrambi sul podio in gara uno sarà un po' meno aggressivo. Certo è che, se vogliamo dirla tutta, nemmeno di Suzuki K9 di serie ne abbiamo vista ancora una... In questo caso è proprio il concetto di derivate di serie a scricchiolare. In teoria, il concetto sarebbe che si possa comprare una moto dal concessionario per correre. Sappiamo tutti che non è assolutamente così, per nessuno, e le moto da corsa arrivano sempre molto prima delle moto di serie. Quindi, perchè Batta protesta?

BMW WORK IN PROGRESS Un mistero per ora la BMW, sempre indietro nei test, indietro anche in prova dove è uscita subito dalla superpole (strategia di gomme sbagliata) ha però fatto una gara 1 straordinaria con Corser (evidentemente ultramotivato nella gara di casa) ma con Xsaus indietrissimo. Ruoli invertiti in gara 2 (Xsaus 11mo, Corser 22mo) senza però essere più molto incisiva. Il cantiere è aperto, però le moto sembrano essere più competitive di quanto sembra.

INGLESI AGGRESSIVI
Le Suzuki sono sicuramente vellci ma ancora da interpretare, Neukirckner ha tenuto testa con autorevolezza ad Haga in gara 1, poi però si è perso in gara 2, quello di Kagayama è stato un bell'exploit, ma quando in gara 2 i protagonisti sono tornati davanti loro sono un po' spariti. Occhio poi alle Honda ma non quelle di Checa e Kyonari che dovrebbero essere quelli da cui attendersi risultati importanti. L'arrivo di Rea e Haslam, due ragazzini terribili dal polso particolarmente snodato, ha messo in chiaro che per "gli anziani" di Casa Honda quest'anno sarà una vitaccia. Il nordirlandese è velocissimo ed ha un gran talento, se solo riuscirà a limare un po' la foga che lo porta a sbagliare un po' spesso le linee sarà stabilmente davanti. Haslam (che non ha la stessa Honda di Rea) appare altrettanto veloce ma anche più consistente e non a caso è terzo in classifica. Il team Stiggy è una bella conferma, aveva delle belle moto l'anno scorso in supersport ed ha iniziato alla grande in Superbike. Kawasaki? Chi l'ha vista?

SPONSOR ASSENTI Chiudo con l'ultima considerazione: sebbene i responsabili del Campionato ostentino grande sicurezza, la crisi si vede eccome, e se si esclude la Ducati, che ha talmente tanti stickers da non avere più un centimetro libero sulla carena, gli sponsor latitano anche nel mondiale delle derivate di serie. Aprilia, BMW, Yamaha sono le Case ufficiali senza un vero sponsor e le moto private (Guandalini, DFX, Stiggy) hanno carene tristemente vuote, sembrano le moto dei privati che vanno a girare la domenica. Sinceramente non è un bel vedere, ma per (nostra) fortuna i piloti non pensano a quanti adesivi hanno sulla carena, danno il gas e basta.


Pubblicato da Stefano Cordara, 01/03/2009
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