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Made in Italy:

Givi Open Factory


Avatar Redazionale , il 23/03/07

17 anni fa - Una fabbrica tutta italiana

Quanta tecnologia ci potrà mai essere dentro ad un semplice bauletto? Forse faremmo meglio a chiedercelo perché questo accessorio diffusissimo nasconde studi che nemmeno immaginiamo. Per capirlo siamo andati a visitare la GiVi, azienda tutta italiana all'avanguardia nel mondo.


MADE IN ITALY
La Cina è vicina, tutti temono l'invasione gialla ma dalle parti di Flero sono assolutamente tranquilli. È qui, nella provincia di Brescia che nascono tutti i prodotti GiVi, l'azienda nata 25 anni fa dalla passione di Giuseppe Visenzi, pilota di buon livello che ha deciso di buttarsi sugli accessori per moto di alta qualità.

AZIENDA FAMILIARE Oggi è ancora lui a capo di questa azienda di tipo "familiare" (le virgolette sono d'obbligo): la GiVi è sì gestita dalla famiglia Visenzi (oltre a Giuseppe se ne occupano anche i figli Hendrika e Vincenzo) ma conta 5 siti costruttivi e due magazzini su 50.000 metri quadrati di superficie e oltre 120 dipendenti. Mentre tutti si spostano nel Far East per produrre a basso costo, la GiVi resta fortemente radicata in Italia, "solo qui possiamo trovare la qualità che ci serve, in Cina costa meno, è vero, ma se cerchi la qualità non c'è niente da fare", afferma sorridendo Vincenzo Visenzi.


FASO TUTO MI
E a gironzolare per i capannoni, ci si rende conto di quanta tecnologia è impiegata in questa azienda. La GiVi si fa davvero tutto in casa, a partire dagli stampi per le macchine che stampano le resine termoplastiche, per arrivare alle infinite minuterie metalliche necessarie per adattare i portapacchi alle varie moto.

LA VELOCITA' PRIMA DI TUTTO È una azienda molto reattiva, da quando una moto è disponibile dal concessionario a quando esce il portapacchi a lei dedicato non passano mai più di 3 settimane, in un anno escono mediamente dai 60 ai 70 modelli nuovi.

UTENSILERIA O OSPEDALE? I macchinari sono di ultima generazione ultrasofisticati, l'automazione spinta al massimo, ecco perché con ben 5 siti produttivi ci sono "solo" 120 persone impiegate. Ne ho visitate di fabbriche ma non ne ho mai vista una così ordinata e pulita, girare per i lindi capannoni fa davvero impressione. Ma anche il reparto disegno e progettazione è di notevole impatto. Ordine e pulizia svizzeri ovunque si passi.


DALLE VALIGE AI CASCHI
Credo che chiunque abbia avuto una moto abbia avuto a che fare con GiVi, prima o poi. Le sue valigie per moto sono attualmente un riferimento per i costruttori di tutto il mondo, ma GiVi ultimamente ha differenziato molto la sua produzione, parabrezza, accessori vari e adesso anche caschi con il marchio HPS (Head Protection System), anche questi realizzati interamente a Flero, dallo studio su computer, ai test (c'è un laboratorio prove omologato) all'assemblaggio.



L'UOVO DI COLOMBO
 La visita guidata è stata anche l'occasione per presentare alcune novità come il casco integrale, che rappresenta attualmente la punta di diamante della gamma, e due valige geniali. Il Trolley è il classico uovo di Colombo, si monta sul portapacchi GiVi con qualsiasi attacco (Monokey o Monolock) e quando è smontato diventa un vero e proprio trolley da portarsi anche in aereo. Una manna per tutti quei manager che vanno in aeroporto con lo scooter nel classico Milano-Roma.




VALIGIA PER L'UFFICIO
La Business case non è meno interessante, è la classica 48 ore con cu affrontare un paio di giorni fuori casa per lavoro, è piatta in grado di contenere anche la 24 ore o un portatile 17 pollici e una volta rimossa può anche essere portata in ufficio con una certa eleganza. Tutto rigorosamente Made in Italy e di questi tempi non è poco.


Pubblicato da Stefano Cordara, 23/03/2007
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