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Prova su strada

Da Milano a Taranto come un tempo


Avatar Redazionale , il 28/07/04

19 anni fa - Un inviato molto speciale ad una gara che ha fatto storia

Una moto d'altri tempi e tanta voglia macinare chilometri e chilometri sotto il caldo torrido. Ma chi glielo fa fare? La passione, innazitutto. Abbiamo mandato un nostro inviato speciale a seguire passo passo la Milano Taranto. Tra personaggi bizzarri e moto incredibili. Ecco il motociclismo storico vissuto da dentro.

PIANETA STORICO C'è un altro motociclismo, che viaggia parallelamente, anche se con ritmi diversi, rispetto al "nostro" attuale, quotidiano mondo a due ruote. Quello che conosciamo tutti, segue progresso, prestazioni, sicurezza e nuove tecnologie, quest'altro, invece, va a ritroso nel tempo, alla ricerca di gioielli perduti, da ritrovare, restaurare per poi rivalorizzarli. E rigorosamente conservarli, mostrarli, utilizzarli.

EPOCA CHE PASSIONE E' l'universo delle moto d'epoca: non ce ne occupiamo quasi mai a MotorBox, ma per una volta siamo andati a esplorarlo, per cercare di capire quelle migliaia di appassionati in tutto il pianeta, irresistibilmente attratti dalle motociclette di un tempo. Da quelle che hanno fatto la storia a quelle che, pur avendo i "capelli bianchi", rappresentano qualcosa di particolare, posseggono qualche innovazione che abbia determinato rivoluzioni nel settore o semplicemente abbia fatto scuola. Oppure semplicemente perchè "l'oggetto" ricorda un determinato periodo della loro vita. IL FASCINO DEL BARATTO Questo affascinante mondo, aperto a tutti, senza confini di età o estrazione, muove notevoli interessi economici, e riunisce gli irriducibili appassionati (ma spesso e volentieri soltanto curiosi non "praticanti" tale costoso hobby) in una ventina di mostre/mercati in Italia, dove c'è rigogliosissima attività di compro/vendo/scambio. Un esempio è il noto mercatino di Novegro che si svolge due volte all'anno: è gettonatissimo pure dai collezionisti stranieri i quali acquistano con maggior disinvoltura rispetto agli appassionati nostrani anche perché, tra le atre cose, hanno meno difficoltà burocratiche nelle immatricolazioni e nella gestione dei veicoli d'epoca (tra cui costi inferiori).

MISCELE STORICHE Nelle ultime stagioni il sempre crescente interesse attorno a questo bel mondo ha fatto lievitare notevolmente i prezzi delle moto d'epoca e specialmente dei ricambi. Non vuole essere un trattato sulle moto d'epoca, questo che leggete, ma una capatina in questo strano mondo, il cui carburante principale, lo abbiamo capito bene, altro non è che una miscela sana e sincera tra passione ed esibizione. E, perché no, anche un po' di sana (si fa per dire) speculazione.

INVIATO SPECIALE Per saperne di più abbiamo mandato un nostro inviato, Alvaro Cecotti, classe '36 e con un passato agonistico a cavallo tra gli anni sessanta e settanta, alla XVIII rievocazione storica della Milano-Taranto, romantica e leggendaria corsa motociclistica su strada che infiammò per generazioni gli appassionati, piloti e addetti ai lavori tra gli anni '30 e '50. Oggi la Mi-Ta non è più una gara indiavolata e pericolosa, "non stop" fino a Taranto, lo spirito con cui la si affronta è diverso (si impiegano 5 giorni) ma l'atmosfera che si respira in quella settimana della manifestazione ha il sapore, gli odori e i suoni di un tempo.

REGOLARITA'  La rievocazione ha ugualmente una classifica generale e di categoria, stilata con il regolamento delle gare di regolarità. Una sfida contro il tempo ancora, ma non più in velocità... Alvaro ha dunque seguito per noi la manifestazione e ci ha riportato un divertente diario di viaggio, senza parlare di classifiche ma portando a casa tutto ciò che di curioso e interessante ha raccolto, oltre al ritratto di alcuni personaggi degni di nota e molteplici, strampalati, aneddoti.

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MI-TA DOVE, COME,QUANDO

I PERSONAGGI

CURIOSITA'

RELAZIONE DI VIAGGIO

MI-TA COME, DOVE, E QUANDO

XVIII Rievocazione storica per moto d'epoca. Dal 4 al 9 luglio 2004

Organizzazione:

Moto Club Veteran "San Martino"

Via Orvieto, 2 06070 S. Martino in colle (PG)
Tel. +39 075 607223 fax +39 075 6070728
www.milanotaranto.it
info@milanotaranto.it 

L'organizzazione è a conduzione famigliare: Franco Sabatini, moglie e tre figlie, coadiuvati da un consistente staff di collaboratori molto motivati e volonterosi. Quella del 2004 è stata la 18° edizione e la manifestazione migliora anno dopo anno grazie, tra l'altro, alla passione di Franco.

MOTOCICLI E CATEGORIE AMMESSI

Tre categorie:

- "Storica": marche e modelli che hanno partecipato alla Milano Taranto "vera" dal 1937 al 1956, come da elenco allegato al modulo di iscrizione.

- "Sport": suddivisa nelle seguenti classi: 75 cc, 100 cc, Sidecar, Cyclecar, Scooter, 125 cc, 175 cc, 250 cc, 350 cc, 500 cc, ed oltre, prodotti dal 1925 al 1983.

- "Assaggiatori": qualsiasi tipo di moto, anche con passeggero. Fuori classifica, la loro missione è quella di degustare e giudicare le grandi varietà di prodotti eno-gastronomici offerti negli appositi punti di ristoro. Il loro compito è semplicemente dare un voto.

Tappe:

1) lunedì 5 luglio
partenza da Milano Idroscalo, ore 00.00.
Milano - Imola: km 356

2) martedì 6 luglio
partenza ore 8.30
Imola - Viterbo: km 331

3) mercoledì 7 luglio
partenza ore 8.30
Viterbo - Avezzano: km 328

4) giovedì 8 luglio
partenza ore 8.30
Avezzano - San Marco in Lamis (FG): km 327

5) venerdì 9 luglio
partenza ore 8.30
San Marco in Lamis - Martina Franca: km 300

Giunti a Taranto, la manifestazione è finita. Ognuno è libero di tornare come, dove e quando vuole. La direttissima via autostradale (scelta per esigenze di tempo dal sottoscritto) è logicamente la via più veloce, meno dispendiosa sotto tutti i profili (pedaggi velenosi a parte). In molti, i più fortunati (e sfaticati) se la viaggiano al ritorno su furgone, o i più privilegiati in camper. La scelta dipende anche tanto dal tipo e dall'affidabilità della moto. La cilindrata e l'età del mezzo, in questo senso, giocano un ruolo primario nella decisione.

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I PERSONAGGI

CURIOSITA'

RELAZIONE DI VIAGGIO 

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NOTE SUI PARTECIPANTI

RAZZA D'ANNATA I partecipanti a questo tipo di manifestazioni sono di variopinta estrazione e provenienti da ogni dove: ci sono laureati, professionisti dei più disparati mestieri, ex piloti veri o alcuni che in moto stanno a malapena in equilibrio. Durante e al termine delle varie tappe se ne sentono di tutti i colori. Persone che fino al giorno prima dello start di Milano erano bancari, bidelli, farmacisti o industriali, si spacciano improvvisamente per esperti meccanici. E il bello è che ne sono convinti !

TUTTI ESPERTI Scattano così discussioni tecniche da far rabbrividire l'eventuale meccanico vero che per sbaglio si ritrovasse tra i fuochi di una battaglia all'ultima brugola. La maggior parte sono pensionati, per cui il restauro è diventato un hobby ma in alcuni casi anche un vero mestiere. Per i più scafati anche redditizio. Per chi ha pure uno spiccato senso commerciale, l'attività può essere molto remunerativa. Tra gli iscritti, ci sono stati alcuni personaggi che mi hanno particolarmente incuriosito e che ho perciò immortalato, con i quali mi sono più volte soffermato e confrontato:

MARCO: Guzzi Falcone 500 del 1951, n° 106. Svizzero, da Mendrisio

.
Per partecipare ha restaurato perfettamente dalla prima all'ultima vite uno splendido esemplare di Guzzi Falcone 500. Sembra uscito dalla fabbrica; lo guida con molta calma e circospezione, lo lustra amorevolmente tutte le sere, fa quasi tenerezza. Lo segue la moglie, la quale, dichiaratamente, non ripone molta fiducia nelle doti di pilota di suo marito.

PRIMA LA MOTO Alla terza tappa, dopo un Controllo Orario, parte tranquillo: forse per il caldo o per distrazione arriva lungo alla prima curva, blocca i freni dalla paura e fila dritto in un cespuglio. Si rialza in men che non si dica, prima di guardare se stesso, si fionda sulla sua adorata creatura, cercando di riportarla in strada da solo, con sforzi sovraumani, senza nemmeno

togliere il casco!

POI LA FORTUNA Non ce la fa, anche perché il dislivello dal ciglio della strada è di un metro buono; fortuna vuole che nelle vicinanze c'è un mulettista che si offre di aiutarlo. Con mille raccomandazioni da parte dello svizzero per non infierire ulteriormente sulla propria moto, viene recuperato il Falcone. Macchi osserva e a mala pena trattiene un evidente magone. Io, presente, cerco di rincuorare il malcapitato, dicendogli che i danni non sono gravi e soprattutto sono riparabili.

MOGLIE MIA... Alle sue spalle, la moglie mi fa grandi cenni in silenzio per suggerirmi di convincere il marito a desistere! Io faccio finta di non capire; alla sera il meccanico ripara la moto e rimette in corsa l'appassionatissimo elvetico. La moglie, in altri frangenti, mi dirà che tentava il possibile per far desistere il marito in quanto ha paura per la sua incolumita'.

ULTIMO MA FELICE Al mattino seguente ritrovo il Macchi a mezzo sorriso alla partenza: il Falcone è un po' sbilenco ma funziona; gli offro la visione delle foto alla moto appena dopo la caduta e lui, gentilmente rifiuta perché . Lo ritrovo poco prima del traguardo, dove transita ultimo perché la sua moto ad ogni riavvio fa grande fatica a partire. Incito alcuni volontari a spingerlo fin sotto il traguardo finale. Il suo volto, ora, è radioso. Sembra un'altra persona rispetto a stamattina. LORIS, da Riva del Garda (TN), su Caproni Capriolo 75 del 1955, n°1.
Seguito dalla famiglia al completo sul camper. Padre con i baffoni stile '800. Guida lui la moto, che fa la prima e la seconda tappa dopodiché si strappano i prigionieri della testa, che si scoperchia letteralmente dal cilindro. Alla sera, cambiano in blocco il motore; la tappa successiva si rompe anche il secondo motore. Senza scomporsi minimamente o mostrare alcun segno di nervosismo, scaricano dal camper la moto di scorta, anch'essa iscritta alla gara con il numero di gara 2: pressoché una gemella della prima ma del '53, che però viene ora condotta da Boninsegna junior, Ivan.

CHE FATICA All'ultima tappa anche la seconda moto sta tirando le cuoia. E' talmente spompata che non riesce neppure a superare i cavalcavia. Sempre in grande relax, si attacca al camper, ora guidato dal padre per risparmiare qualcosina al motore. Arriveranno al traguardo, con grande soddisfazione da parte del terzetto, mamma appassionata compresa.irriducibili. ROBERTO, da Prattertn (Svizzera) su Vespa 125 Gran Turismo del '53, n°15
Irriducibile. Per il viaggio di ritorno, fino in Svizzera, tiene a bordo due ruote complete di maggior diametro per aumentare il rapporto finale e, di conseguenza, la velocità di crociera di qualche unità. Ottimo restauro, quello della sua Vespa. Ogni sera smonta e rimonta a occhi chiusi e in un batter d'occhio il motore: spesso e volentieri lo si poteva beccare con in mano pistone e carta abrasiva per lisciare al massimo le frequenti grippate. Ogni mattina, lo si ritrovava bel tranquillo a 50 all'ora alla tappa successiva. Bel tipo.

FIEGE JOOP, classe '42, da Badhoevedorp (Olanda), su Moto Guzzi Falcone 500 del '55, n° 137.

Guzzista incallito. Possiede ben cinque Falcone, è marchiato Guzzi da capo a piedi. Appena qualcuno lo guarda, lui, prontamente mette in moto il suo cimelio per far sentire il "superminimo". Senza che nessuno glielo chieda, tra l'altro. Per un fatale (e letale) errore di distrazione, ha fatto rifornimento con il gasolio anziché la benzina.

DISTRATTO... Il suo motore fuma come un Benelli 125 2 tempi degli anni Settanta.
Alcuni lo sfottono senza riguardo per il suo "dramma": e' diventato un diesel ? L'olandese, incavolato nero e totalmente privo di senso dell'umorismo, ribatte come può nel suo stentato italiano, ma visibilmente nervoso e da vedersi piuttosto comico: . Infatti, alla sera lo trovo tutto indaffarato mentre cerca di aspirare il gasolio dal serbatoio.

...E PERMALOSO Inevitabilmente, però, dal gran nervoso si spruzza addosso il liquido imbrattamdosi tutti i vestiti di gasolio e puzza come una cisterna. Mi trattengo a stento dal ridere anche perché temo lo sguardo inferocito. Il mattino seguente la moto è naturalmente perfetta e chiama tutti quelli che gli capitano a tiro per far sentire il proverbiale minimo della sua Guzzona. Il suo sorriso smarrito, ora, è tornato a 32 denti.

GABRIELE, da Genova, su Moto Guzzi Lodola 250 del '58, n° 59

Gran personaggio. Professione: Maggiore dei Carabinieri, appassionatissimo motociclista. Ha rotto i registri della ruota posteriore e la catena. Sapete cosa ha fatto? Invece di chiamare l'assistenza ufficiale dell'organizzazione si è rivolto... al 112 naturalmente!e in breve tempo sopraggiungono due colleghi carabinieri in moto, ma con propri mezzi "civili" (Yamaha TDM e Honda Varadero). 

SOLIDARIETA' Lo assistono con grande spirito di solidarietà portandolo al meccanico più vicino, dove viene riparato il tutto. Dopodiché gli assistenti speciali scortano rispettosamente il Maggiore Vox fino a San Giovanni Rotondo. Il tutto fatto più per amicizia e solidarietà che per dovere, naturalmente. "Simpatici".

REMO VENTURI, classe '27 da Spoleto, (PG) su MV Rapid Sport 150 del 1957.
Non si può pretendere che i giovani se lo ricordino, ma per gli appassionati delle corse di un tempo è una specie di idolo vivente. Questo affascinante signore, infatti, è stato un buon pilota tra gli anni '50 e '60 e ha partecipato a questa rievocazione dopo ben 50 anni dalla sua straordinaria affermazione nella vera Milano Taranto.

IO C'ERO Chi, come me, ha avuto la possibilità di seguirlo da vicino in questa occasione ha potuto riscontrare che è ancora bello vispo e viaggia ad un passo assolutamente dignitoso. Se poi, pensiamo che nel 1954 vinse l'assoluta della gara con una piccola Mondial 175 bialbero battendo le 250 e 500 competizione con una media di 96,901 km/h e avendo ragione di 388 concorrenti... Beh non c'è altro d fare che inchinarsi per il risultato di allora e per lo spirito brillante di oggi, che ha 77 anni. Complimenti! " Inossidabile."

TIPOLOGIE DEI PARTECIPANTI

Stando a contatto per quasi una settimana con questa carovana ho stilato una mia classificazione del partecipante tipo, che suddivido in tre categorie.

MANIACI PROFESSIONISTI: è il puro appassionato del restauro, cura tutti i minimi dettagli ed è documentatissimo. Possiede foto e dati originali della propria moto d'epoca. Partecipa alla rievocazione per rivivere l'atmosfera di un tempo e per sfoggiare il proprio gioiello. Guida con calma, ad ogni sosta controlla tutto, ma proprio tutto. La lucida all'inverosimile, la parcheggia solo all'ombra; piuttosto sta in

giro finchè non trova un angolo adeguato. Alle soste incatena la moto come fosse una Rolls; è abbigliato rigorosamente con capi d'epoca d.o.c. di proverbiale eleganza, senza lasciare nulla al caso. Non bada a spese, quando si tratta della propria moto; piuttosto si priva di qualcosa per se stesso. Sono prevalentemente italiani e alcuni svizzeri.

APPROSSIMATIVI: Le loro moto sono restaurate o conservate in modo grossolano: per loro il divertimento consiste nella partecipazione, nel poter dire "io c'ero", nel fare gruppo e spesso e volentieri bisboccia. Nel caso, non si arrendono ad eventuali guai tecnici, mostrando inventiva e grande senso pratico. Solitamente hanno a seguito auto o furgone con amici o famigliari, allestito con attrezzature in grado di sistemare tutto alla bene in meglio. Alcuni stranieri hanno carrello con sponda idraulica e moto generatore. Sono vestiti un po' alla "Carlona": qualche esempio? Giacca da aviatore con tanto di pelo (siamo a luglio, ndr), piuttosto che stravisssuti e bisunti Barbour, oppure stivali stile pugile, anfibi o scarpe ginniche assolutamente inadeguate. Inserisco in tale classe un gruppo di olandesi che ha fondato un club Aermacchi. Tra di essi è consistente la presenza femminile: quasi tutti in sella ad Aermacchi monocilindriche 250 e 350 degli anni Settanta.

ULTRACOMPETITIVI: Sono gli sportivi indiavolati. Hanno sempre seguito le corse e idolatrato i piloti della propria epoca e non solo: hanno per la prima volta la possibilità di indossare e sfoggiare un numero di gara. Si sentono protagonisti e non fanno nulla per nasconderlo. Si impegnano al massimo per il risultato: ai C.O. (controllo orario, stile regolarità, ndr) sono concentratissimi e imperturbabili. Nulla o niente li può distrarre o distogliere dal proprio obiettivo primario. Mi è capitato di salutarne uno per l'appunto in prossimità di un C.O. e

mi ha cacciato via in malo modo, dopo che la sera precedente ci passavamo calici di vino. Sono talmente emozionati che diventano emotivi, e perciò fanno errori clamorosi (e spesso al limite del comico). Alcuni di essi hanno montato tre cronometri , road book da campionato del mondo rally e cartina geografica a portata di mano. Miracolo se non ho visto GPS! Se la classifica di fine tappa non è loro amica si arrabbiano come bambini e rimangono di traverso tutta la sera. Per loro, più che altro, una settimana all'anno da protagonisti per poi raccontarlo agli amici al ritorno.

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MI-TA DOVE, COME,QUANDO

CURIOSITA'

RELAZIONE DI VIAGGIO

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CURIOSITA'

Il più anziano: Ettore Carlini, da Torino, classe 1925, in gara con una BMW 60/5 del '73 conservata perfettamente.
Un bel soggetto, ancora in attività (commerciante). E' seguito come un'ombra da un suo amico/dipendente/maggiordomo/autista,"stampella". Un "tuttofare" che lo accompagna con un Fiat Ducato lungo tutto il tragitto, che dorme in una cuccetta ricavata sul furgone: ciò per evitare la vicinanza con il suo "capo" in quanto lo stesso, . Alla sera, per non aspettare l'intera carovana della Mi-Ta vanno alla ricerca di trattorie tipiche locali. Si tratta bene, il nonnetto, che dice: ".indomabile" Il più giovane: Marco Ravinale, da Cuneo,classe 1989, su Morini 48 Corsaro del 1963, 4 tempi con lo scarico a tromboncino.
Fa il fracasso di un "mille" ma non va' piu' di 50 all'ora. Per altro già alla sua seconda partecipazione: l'anno scorso seguito dal nonno, quest'anno dal padre con un furgone. Grande spirito e passione per il teen ager: non è facile spararsi 350 chilometri al giorno in sella ad una zanzara che va al massimo a 50 km/h." Stoico "

La moto più interessante

: non facile da definire ma sicuramente la Puch 800 bicilindrica del 1937 (n° 117) è un pezzo raro degno di interesse. Proprietario e pilota, Benito Battilani, classe '39 da Imola che è pure Presidente dell'A.S.I. (archivio storico italiano).


DISCORSI DEL "DOPO CENA":
ANEDDOTI ANNEBBIATI DAL VINO

PATACCARI Al termine di ogni giornata, al classico raduno serale per la cena di gruppo, ne sono quotidianamente saltate fuori di tutti i colori... foraggiati e incoraggiati da qualche bicchier di vino di troppo, i discorsi gira che ti rigira finivano sull'argomento principe: no, non le donne! Le nonnette a due ruote... Ne ho sentite di ogni, ma quella di un partecipante napoletano d.o.c. che tentava di vendere, o meglio rifilare (ad un prezzo obiettivamente esagerato) la sua Lambretta "conservata" ad un distinto quanto rigido tedescotto non è niente male: il crucco, facendo giustamente notare consistenti strati di ruggine in molteplici parti dello scooter, si sentiva così rispondere, chiaramente in perfetta lingua internazionale: Tentando in questo modo di far passare addirittura come valore aggiunto un avanzato stato di decadenza del Lambrettone in questione. Grande, unico.

E ancora: nel cortile dell'albergo, notato un gruoppo di persone intorno a una moto, mi avvicino. Il proprietario (olandese) vorrebbe cambiare il cavo della frizione e chiede collaborazione. I volontari che si accingono ad aiutarlo gli chiedono il cavo di ricambio e lui, disinvolto, inizia a svuotare lo zaino leggermente vissuto. Estrae così nell'ordine: un clacson, tre lampadine,

cinque candele (tutte, rigorosamente incrostate), una vecchia pedana ,di un'altra moto, un "giratubi" da idraulico. Gli viene chiesta almeno una pinza: non ce l'ha. Dispone in compenso di un cacciavite da elettricista completamente isolato (e anche ben smussato, praticamente inutilizzabile). Tutto qui: morale, ha portato tutto ciò che non serviva.

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RELAZIONE VIAGGIO

C'ERO ANCHE IO MA... Quest'anno, avrei dovuto prendere il via alla Mi-Ta con la mia Suzuki GT 380 del 1974, ma prevedendo il viaggio di ritorno piuttosto in fretta e in autostrada non ho voluto rischiare la mia assetata 3 cilindri ( 9kmlt. A 140 kmh.) per una autonomia di 90 km. Non volendo rinunciare assolutamente alla Mi-Ta '04 (anche perché oramai ero iscritto) ho recuperato un'altra mia moto (non particolarmente gloriosa ad onore del vero) e soprattutto non d'epoca, con la quale l'unica possibilità per prendere il via è stata ella classe "Motoassaggiatore". Meno entusiasmante, anzi un po' umiliante per un ex pilota ma, tant'è, non avevo altra soluzione. MOTOASSAGGIATORE A pensarci bene e con il senno di poi, devo ammettere che non è poi così male questa classe. Totalmente estraneo a qualsiasi classifica di tappa seppur con "l'obbligo" di passare i vari controlli lungo il percorso, il Motoassaggiatore ha soli un "pesantissimo" compito... quello di dare una valutazione (dando veri e propri voti) a tutti i ristori piazzati lungo l'intero tragitto. Non male, no? Per altro, tali punti di ristoro sono in genere "allestiti" con le varie specialità gastronomiche tipiche delle località di transito della manifestazione. DIETA AL CONTRARIO Non so se ho reso l'idea: se così non fosse, sappiate che di tali banchetti tipici ne erano previsti 5-6 al giorno! Se avessi assaggiato tutto ciò che mi è stato offerto avrei preso lungo le cinque tappe un paio di chili al giorno. Eppure alcuni "colleghi" della mia categoria sono riusciti a non rinunciare a niente. Incredibile. Comunque, non male, anzi, molto "gustoso" seppur con un minor coinvolgimento alla gara. IN COMPAGNIA DELLA GUZZI Per la cronaca il mio "ferro" è una Moto Guzzi V50 ex Polizia Municipale del 1997. In tutta onestà non è bellissima ma è comodissima, carenatura molto protettiva,cardano, baulotti in ferro, non ce l'hanno in tanti, non se la fila nessuno se non per mera curiosità con qualche ghignatina annessa. Va da se, perciò, che la suddetta è in-rubabile, neppure lasciandola con le chiavi inserite. PERCORSO FEDELE Ovviamente, il percorso della Mi-Ta riproduce il più possibile fedelmente quello della mitica gara, ragion per cui, solo per questo varrebbe la pena partecipare, anche perché i ritmi che si tengono sia come chilometraggio giornaliero, sia come "passo", assolutamente turistico (anche se non mancano certo le occasioni per sfogarsi su tratti misti da sogno) rendono il tutto alla portata di chiunque abbia un minimo di condizione fisica decente e almeno vaga idea di come si conduce una motocicletta. Altrimenti, per chi avesse problemi di "stabilità" ci sono sempre i sidecar, sia come pilota che come passeggero.


SPESE SOSTENUTE

Per chi fosse interessato a sapere quanto mi è costata la partecipazione a questa settimana di "vacanza" su due ruote attraverso alcuni fra i più bei paesaggi e strade italiane, ecco qui sotto un conteggio, per altro realistico:

Viaggio A/R
- Carburante andata e ritorno (autostrada): tot. 2707 km x 137 litri (19.8 km/litro): 149,29 euro
- Autostrada (solo ritorno) da Bari a Milano: 43 euro
- Olio: 7 euro
Totale: 199,29 euro

Varie:
- Un pernotto nel viaggio di ritorno: 50 euro
- Pranzo 18,50 euro
- Cena 20,00 euro
- Bibite e varie 20,00 euro
- Crema 4,85 euro
- Masterizzazione foto 8,00 euro
- Souvenir 10 euro
Totale: 131,35 euro
Totale generale: 330,64 euro

Il costo dell'iscrizione alla Mi-Ta 2004 nella classe Motoassaggioatore è stato di 878 euro comprendenti i pasti e i pernotti durante tutte le tappe. Per le categorie Storica e Sport la tariffa è stata fissata in 981 euro mentre sidecar e cyclecar hanno pagato 1343 euro (per due persone). Da notare che chi fosse stato sprovvisto di motociclo l'organizzazione ha messo a disposizione persino un servizio di noleggio moto storiche, in collaborazione con alcuni collezionisti fotoamatori.

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Pubblicato da Alvaro Cecotti, 28/07/2004
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