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Lotus Esprit my 2002


Avatar Redazionale , il 20/02/02

22 anni fa -

Non che sia cambiata poi così tanto, diciamolo, in questi trent'anni. Chiamiamolo tradizionalismo, timore di toccare una sacra icona, mancanza di fantasia - ma è difficile che sia così, viste le creature che escono da quella Casa - o quant'altro. È così e punto.

Con quelle linee che hanno creato scompensi nel 1972, quando si presentò come concept car al salone di Torino, e successivamente quando impazzò sul mercato tra un James Bond e l’altro, supercar del Regno Unito per antonomasia.

Arriva ora la versione 2002, presentata al salone di Ginevra, con quei minimi ritocchi estetici e il solito carisma. Russell Carr, capo del Design di Lotus, decide di festeggiare così i trent’anni della Esprit, con un model year che conserva le linee classiche, dando più che altro una spolverata. Dimensioni: 4,369 metri di lunghezza, per 1,150 m di altezza e 1,883 m di larghezza, con un peso di1380 kg.

La coda è stata ridisegnata con gruppi ottici tondi da GT con gli attributi e sprazi di Elise qua e là. Davanti c’è lo spoiler derivato dalla leggendaria Sport 350, dentro un abitacolo più curato con sedili in pelle di due tonalità di serie e alluminio su plancia e consolle centrale.

Il motore è il V8 di 3.5 litri con doppio turbocompressore, da 350 cavalli di potenza massima a 6,500 giri e sottolineano in Casa di quanto poco ci voglia per raggiungere gli oltre 500 cv della versione da corsa. La coppia è di 400 Nm a 4250 giri al minuto, il cambio è manuale a cinque rapporti. Prestazioni: 280 orari a fondo corsa e 4,9 secondi da zero a cento. Prezzi? Non si sa ancora, ben poco cheap però, seguendo la tradizione.


Pubblicato da Ronny Mengo, 20/02/2002
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