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Editoriale

Sui 150 in autostrada: le mie due ragioni per il no (e non sono le solite)


Avatar di Lorenzo Centenari , il 23/04/23

1 anno fa - Il tema della sicurezza, ma non solo. Ad esempio, le elettriche...

Limite a 150 km/h in autostrada: e l'autonomia delle elettriche?
I temi della sicurezza e della CO2, ma non solo. C'è anche una categoria di auto che è contraria. Saranno forse le elettriche?

A volte ritornano. Anche se in realtà non se ne sono mai andati, anche se in realtà - io dico, per fortuna - non sono nemmeno mai arrivati. Dei 150 all'ora in autostrada se ne chiacchiera da più di due decenni. Anzi, da molto di più. Ma è solo dagli anni Duemila, col decreto Lunardi, quella misura che nel 2001 interveniva sul Codice della Strada e autorizzava le concessionarie ad elevare il limite a determinate condizioni, che l'ipotesi ha acquistato contorni più nitidi. Con cadenza di cinque o sei anni, il tema torna sempre alla ribalta. A questo giro, il ''merito'' è dell'onorevole Matteo Salvini, in qualità di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. 

Limite dei 150 km/h in autostrada: l'argomento torna di moda Limite dei 150 km/h in autostrada: l'argomento torna di moda

IL VECCHIO SAGGIO Avanzo di riportare le dichiarazioni di Salvini, peraltro abbastanza generiche. Sta di fatto che Salvini, come è tradizione della Lega, medita di alzare i limiti. Sin dal titolo, credo sia chiaro quale sia la posizione di chi scrive. È la posizione di un automobilista che grazie alla sua prospettiva privilegiata di giornalista dell'auto, nel tempo è sceso a un sofferto compromesso tra passione per la guida e, via via, maggiore consapevolezza del significato della guida stessa. Di quella, almeno, nel traffico aperto. In autostrada, in modo particolare. Fine della premessa, andiamo al sodo.

CHI VA PIANO... Leggo qua e là di appelli affinché il Governo ritiri la proposta e lasci il limite così com'è, a 130 km/h. Sia che la carreggiata ospiti tre corsie anziché due, che il flusso di veicoli sia intenso oppure no, che il fondo stradale sia di ultima generazione, oppure di penultima, che tu sieda su un crossover con la guida autonoma livello 2, oppure un'auto storica senza ABS né servosterzo. Tra le ragioni del no, al primo posto figura sempre la sicurezza: cresce la velocità, crescono gli spazi di arresto a parità di tempi di reazione. Cresce la probabilità che in caso di incidente i danni alle persone e ai veicoli siano di entità grave, oppure gravissima, persino fatale. Molto completo e dettagliato, a tal proposito, il report di Altroconsumo, ricco anche di simulazioni matematiche che aiutano a comprendere come, all'aumentare della quantità di moto, i rischi aumentino seguendo una curva esponenziale. Per avvalorare il proprio dissenso, Altroconsumo chiama in causa altri due cavalli di battaglia: inquinamento e consumi

Tu vai più veloce, i tir vanno veloci come prima. Male Tu vai più veloce, i tir vanno veloci come prima. Male

TEORIA DELLA RELATIVITÀ Alle considerazioni condivise dall'associazione, ne aggiungo una. L'aumento della velocità relativa. Cioè l'aumento della differenza tra la velocità delle autovetture e quella dei tir o anche dei pullman. Cioè mezzi i quali, anche in caso di riforma del CdS, credo continerebbero a viaggiare - rispettivamente - a 80 km/h e 100 km/h. Sempre che Salvini non abbia voglia di scherzare, e di contraddire le leggi della fisica, permettendo ai mezzi pesanti (chennesò) di marciare a 110 all'ora, magari allo scopo (chennesò) di ''accelerare'' la ripresa dell'economia. Ironia a parte: anche una forbice più ampia tra la velocità delle auto e quella dei tir non farebbe altro che trasformare le autostrade in luoghi più pericolosi. E per lo stesso identico principio valido per la velocità assoluta: minor margine di errore in caso di manovre di emergenza, vedi il caso di un semirimorchio che scarta all'improvviso dalla prima corsia a quella di mezzo (non capita mai, vero?). 

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NON ME LA SENTO Velocità relativa tra auto e camion, ma anche velocità relativa tra auto e auto: sono persuaso che, per una quota di automobilisti che coglierebbe al volo l'occasione di premere sul gas, o di impostare il cruise control a una soglia di crociera superiore di 20 chilometri orari, una larga fetta di utenti rimarrebbe invece affezionata ai ''vecchi'' limiti. Per questioni di consumi, ma - mi immagino io - per il disagio di modificare le proprie abitudini ed esplorare una dimensione con la quale non hanno tutta questa confidenza, indipendentemente dalla tipologia di veicolo. Avresti quindi auto che sfrecciano a 150 (beh, a molto di più), altre inchiodate da una vita a 120: non me lo immagino, così, un posto sereno, l'autostrada. E a proposito di tipologie...

Autostrada ed auto elettriche, un matrimonio complicato Autostrada ed auto elettriche, un matrimonio complicato

A FONDO SCALA? Come la mettiamo con le auto elettriche? Sollevo l'argomento per due ragioni distinte. La prima: non sono la minoranza le vetture 100% elettriche, specie tra quelle più accessibili (cioè le uniche, Tesla a parte, che al momento registrano un briciolo di diffusione sul mercato), la cui velocità massima è autolimitata a una soglia che oscilla tra i 150 km/h e i 160 km/h. Non è saggio viaggiare in modo continuativo al limite del potenziale della vettura. Dal canto loro, i Costruttori ''strozzano'' la velocità massima come misura per preservare l'autonomia. Ripeto, il caso Tesla è leggermente differente: parlo delle elettriche dei brand tradizionali. E così ho nominato anche la ragione numero due: l'autonomia.

QUEL CHE GUADAGNI, PERDI Sebbene secondo una curva leggermente differente rispetto ai consumi di carburante di un'auto con motore endotermico, anche il consumo di energia di un'auto elettrica cresce, all'aumentare della velocità istantanea, in forma esponenziale. Con buona pace dei maggiori studi aerodinamici ai quali vengono sottoposte le vetture a batteria. Se anche i limiti crescessero, gli utenti di auto elettriche (almeno, quelli più ''maturi'') difficilmente si adeguerebbero: hanno imparato che in autostrada l'indice di percorrenza è assai inferiore rispetto ai valori sbandierati dalle Case, quelli calcolati sul ciclo misto (e qui Tesla, in linea di massima, non fa eccezione). E in fondo: quale senso avrebbe guadagnare qualche minuto in una fase del viaggio, per poi vanificare il vantaggio sulla tabella di marcia, effettuando una sosta in più, o una sosta più lunga, alla colonnina? Già, quelle soste a quelle ancora rare colonnine autostradali... 

Elettriche a 150? Una inutile corsa alla colonnina più vicina Elettriche a 150? Una inutile corsa alla colonnina più vicina

MA CHE C'AZZECCA Decidiamoci. O il bene più prezioso è il nostro tempo, e allora l'elettrico a me non suona come la soluzione ideale. O la priorità - e tutti i messaggi commerciali e istituzionali corrono in questa direzione - sono riduzione delle emissioni e incremento della sicurezza attiva e passiva. E allora l'elettrico può anche avere senso. Ma i 150 all'ora, con la narrazione odierna non c'entrano un fico secco. 


Pubblicato da Lorenzo Centenari, 23/04/2023
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