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Società: le nuove tribù dell'auto


Avatar Redazionale , il 19/05/05

18 anni fa - Dimmi che adesivo hai e ti dirò chi sei.

Segno dei tempi o disturbi della personalità? Dopo gli Usa, la moda degli sticker per auto impazza anche nel Regno Unito, scatenando riflessioni, problemi di sicurezza e indagini sociologiche sulle nuove famiglie di automobilisti. Nove secondo un'indagine dell'Automobil Club di sua Maestà. Che le ha catalogate.

VOGLIA DI COMUNICARE Sti inglesi, sempre loro. L'argomento è quello degli "sticker", tradotto: gli adesivini da appiccicare alla macchina. Non solo un vezzo, una sciocchezzuola, ma va: tanto di "dimmi che sticker hai e ti dirò chi sei". Perché il fenomeno da loro è diffuso. Sono milioni gli automobilisti del Regno con la macchina attaccata agli adesivi. Un modo di comunicare con chi segue in tangenziale, un'occasione per rendere pubbliche idee più o meno private.

PUNTI CIECHI

Ma anche qualche rischio. Facile suscitare lo scatto d'ira del passante incline agli scatti d'ira, facile farsi prendere la mano, attaccarne uno e poi un altro e un altro ancora, tanto da trovarsi con una macchina irrimediabilmente sfiancata nella valutazione in caso di rivendita. A pensarci prima, mannaggia. Non solo. Tappezzare i finestrini di stickers non è poi del tutto raccomandabile: parrebbe una banalità ma provate a dirlo ai motociclisti inglesi arrotati da sticker-cars con un conducente dietro. Ok per il bebè a bordo, ma poi chi si allarga con cani e gatti, college e club, sport e politica, rischia di creare punti ciechi con problemi di sicurezza seri. E implicazioni legali in violazione di leggi del Codice: più di due adesivi sul lunotto possono costare fino a 1.000 sterline di multa (circa 1.500 euro).

OLTREMANICA

Insomma, si personalizza e si personalizzi pure, con i dovuti modi magari. La macchina è mia e la gestisco io. E tornando a dove avevamo iniziati: sti inglesi, hanno ben pensato di redigere un vero e proprio catalogo in proposito, suddiviso per tribù in base al tipo di sticker esibito. Nel quale, ogni tanto, ci si può rivedere anche noi al di qua della manica. Eccolo (l'elenco).

1) TRIBU' DELLE FAMIGLIE FELICI

"Bebè a bordo" è lo sticker di riferimento. Gente magari insicura al lavoro, in palestra o all'aperitivo serale ma fierissima di comunicare al mondo la propria fertilità ripagata. E sicura, nel frattempo, di aizzare il prossimo alla guida tranquilla, vista prole che rigurgita nel seggiolino. Guidano spesso Multipla o utilitariette non meglio specificate.

2) TRIBU' DEGLI ECO-GUERRIGLIERI

Parola d'ordine: "Salviamo il mondo" o "Salviamo le balene" o "Energia nucleare: no grazie". Gente di mezza età, spesso con barba, moderatamente benestante, solita chiacchierare di sviluppo eco sostenibile salvo poi guidare vecchi Transporter Volkswagen o Peugeot 405 che inquinano più della centrale dove lavora Homer.

3) TRIBU' DEI SOGNATORI

Tipi che: "Preferirei surfare/sciare/andare in bici/arrampicare". I sognatori. Gente che tutto vorrebbe fare tranne che lobotomizzarsi nel casa-ufficio con l'occhio cisposo. Oppure: gente che ama passare per lo sportivone di turno, quello che guai se non mi sparo i miei 353 km di mountain bike nel week-end e che in realtà detiene il record di pop-corn ingurgitati in un minuto davanti alla tele, inglobato nel divano. Guidano New Beetles, Citroen o Renault.

4) TRIBU' DEI GUERRIGLIERI DI DIO

"Ama il tuo nemico" è il loro motto. Gente convinta di avere amicizie in alto, molto in alto. Posseduta da deliri di cristianità più o meno convinti, periodiche visioni ultraterrene, rosari sparsi ovunque. Guida male perché, appunto, convinta di essere costantemente assistita da santi e simili. La Godmobile è spesso una Opel Omega. Non chiedeteci il perché.

5) TRIBU' DEI GENITORI MARTIRIZZATI

"Mamma taxista" o "Papà chauffeur". Genitori perennemente accalappiati dai figli per lo strappo dall'amico, agli allenamenti, alla pizzata del liceo. Evidenti le false lamentele di mà e pà, in realtà solo felici di sentirsi necessari e richiesti. Tanto da attaccarlo al finestrino, rassegnati all'ineluttabile arrivo dei momenti bui: quelli in cui i pargoli prenderanno la patente, slegandosi dagli antichi passaggi di un tempo. Guidano Kia.

6) TRIBU' DEGLI SPORTIVI

"I surfisti lo fanno in piedi". Gente con buon gusto rivedibile. Sportiva o presunta tale. Orgogliosa di far parte di uno (sporting) club o di sentirsi prescelta da discipline particolari. La realtà: i soggetti (prevalentemente di sesso maschile) spesso bevono quantità prodigiose di birra, tali da rendere matematicamente impossibile lo svolgimento di qualunque attività fisica, sportiva e non. Hanno Golf GTI o Skoda Octavia.

7) TRIBU' DEI BURLONI

"Se leggi qui ho perso il mio rimorchio" o "Le donne sono leader naturali, tu ora ne stai seguendo una". Ecco: soggetti che amano far battute per poi essere gli unici a riderne. Che tengono sempre il naso rosso nel cassettino di fronte al passeggero, che si reputano delle sagomacce o peggio "un po' pazzi, che ci vuoi fare, sono così" e via con le spallucce. Detestabili. Guidano Mondeo e Fiesta.

8) TRIBU' DEI POLITICIZZATI

Sono i driver più o meno esposti, dei quali ci eravamo già occupati dando un occhio alla sponda americana in pieno turbinio Bush-Kerry. Rischiano più di tutti. Spesso sostenitori di un partito, spesso intellettuali che non resistono a esibire slogan o a offendere gli avversari. I sostenitori del Labour (il partito di Tony Blair) prediligono le Audi A3, i Tories (conservatori) le Land Rover Discovery; i Lib Dem (progressisti) le Micra e le Smart.

9) TRIBU' DEI COUNTRY CHIC

Amano sticker tristaruoli tipo "Amo pescare" e simili: piuttosto vintage e insomma di scarsissimo interesse. Possiedono o desiderano animali, e di sicuro viaggiano su fuoristrada Mitsubishi. Detto degli altri, passiamo al suolo patrio. Voi, ad esempio? In quale tribù vi riconoscete? Quale sticker vorreste sui vostri paraurti?
Pubblicato da Andrea Sperelli, 19/05/2005
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