Duecentodue pagine da leggere velocemente. Che si fanno leggere velocemente. Perché di velocità si parla, con chi della velocità ne ha fatto una scelta di vita. Dunque Valentino Rossi, il più attuale nel talento, ma molti altri nomi più o meno noti, a discutere di una malattia, una fissazione, un'irrinunciabile scarica di battiti.
EMOZIONI Al tavolino di un bar di Londra, tra le dune dell’oasi di Siwa, al sessantacinquesimo piano del Rockfeller Center, New York. Nel delirio dell’Isola di Man, quando il Tourist Trophy trasforma i marciapiedi in cordoli, sulle paraboliche di uno speedway dell’Indiana o nella notte di un box alla ventiquattrore del Bol d’Or. Inseguendo una forma irraggiungibile. Un concetto privo di fissità. Per parlare di velocità, annusarla, avvicinarcisi il più possibile.
3,5 M/SEC
Casco e guanti, come immaginabili protagonisti di molte delle storie, ma non solo moto e auto nelle righe. Vela, alpinismo, subacquea, per stringere la mano a una velocità più lenta. "Le cose fanno sempre più paura a terra che in mare" (Giovanni Soldini), "Atterrai, sentii le ossa andare in frantumi e urlai. Tutto tacque, poi il dolore esplose" (Joe Simpson, scalatore). Quando 3,5 metri al secondo non danno l’idea del rischio: vanno letti attraverso i 100 metri di oceano sopra la testa, in assetto costante.ROLLING STONE
A tratteggiare l’ossessione per una visuale accelerata è Michele Lupi, giornalista milanese, attuale direttore responsabile di "Rolling Stone" Italia e portatore sano di una passione da cronometrare. Descrive sguardi e oggetti, musiche e silenzi. Lega il tutto spiegando cosa c’è alla base, tranquillizzando "quelli che sono confusi, che si sentono ancora un po’ inadatti, che sfuggono alle regole", perché a loro "la velocità regala un rifugio impossibile da individuare".PROTAGONISTI
"Racers. Storie di uomini con la velocità nel cuore". Ecco. C’è Joey Dunlop in copertina, c’è Valentino, dentro, che racconta di quando gli si staccavano i piedi dalle pedane alle prime prove della MotoGP: Philip Island. Virgolettati per guardare negli occhi uomini veloci, cinque anni di incontri riuniti in ventun capitoli, prima di una lunga chiacchierata finale con Alex Zanardi, a bordo dell’Akuna Matata II, ormeggiato a Montecarlo.STORIE
"Una ricca selezione di momenti lenti". Storie che scorrono via, tra sentimenti e rumore, personaggi e familiarità. Gare, gas, la velocità vissuta come professione e non solo: la velocità incontrata, cercata, anche da chi di professione fa altro. Questo è. Sensazioni forti come necessità, in un vortice che crea dipendenza, cambia la visuale, restringe i confini. Facendo perdere valore al resto, emotivamente lontano, non paragonabile. Frasi da leggere in realtà lentamente, nonostante l’argomento, la tentazione.Pubblicato da Andrea Sperelli, 03/02/2004