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Costume e società

Montecarlo, GP a colpi di testa


Avatar di Luca Cereda , il 25/05/13

10 anni fa - Alla tappa monegasca, livree speciali sui caschi del circus

Immagini storiche, piloti del passato, scene di vita domestica e perfino santi sui caschi del Gran Prix di Montecarlo 2013. Livree speciali per una corsa che rimane unica nel suo genere

A CIASCUNO IL SUO Dorati, commemorativi, devoti, chiacchierati. Oppure solo straordinariamente colorati e coloriti: sono i caschi che i piloti di Formula Uno indossano questo week-end in occasione del GP di Motecarlo, realizzati apposta per una corsa che rimane unica nel suo genere. Per la sua tradizione, la mondanità, gli eccessi. E un po’ anche per le storie che ciascuno di questi caschi one-off ha da raccontare.

MOSS E CEVÉRT In primis quello di Sebastian Vettel, campione del mondo in carica. Speciale non tanto per la procace bionda simil Marilyn Monroe disegnata sulla nuca, che è lì a catturare l’attenzione, ma per la rievocazione storica messa in scena nella parte superiore del casco: la stoica vittoria di Stirling Moss nel Gran Prix di Monaco del 1961, quando l’inglese su Lotus fu capace di resistere fino all’ultimo all’attacco della Ferrari di Ginther. Cenni storici anche dal casco di Jean-Eric Vergne (Toro Rosso), qui un po’ malinconici; la livrea replica in parte il casco di Francois Cevért commemorando i 40 anni della sua precoce scomparsa.

LA FAMIGLIA HAMILTON Il ferrarista Fernando Alonso, come l’anno scorso, sfoggia invece un casco dorato, dove l’immagine dominante è un puzzle in cui ogni pezzo registra una delle 32 vittorie ottenute in carriera. Che siano di buon auspicio per il Mondiale? L’Italia intera se lo augura. Hamilton, invece, i suoi portafortuna se li è disegnati sul casco, per l’occasione: le caricature della fidanzata Nicole e dell’ormai famoso cane Roscoe, che insieme a Lewis formano un perfetto quadretto domestico in stile cartoon. Vedere per credere sfogliando la gallery.

KIMI ON THE HUNT Fin qui tutto liscio. Ma c’è anche chi, con il suo casco monegasco, è riuscito a scatenare polemiche. Magari nemmeno se lo immaginava, Kimi Raikkonen, quando ha deciso (per la seconda volta consecutiva) di dedicarlo al pilota britannico James Hunt, con una bela scritta in calce “Kimi o the Hunt” (che significa anche “Kimi a caccia”). E invece, puntuale, è arrivata la tirata d’orecchie di Bernie Ecclestone: secondo il boss del Circus, il casco di Raikkonen farebbe pubblicità occulta al film di Ron Howard Rush, ricostruzione hollywoodiana della storica rivalità tra Hunt e Lauda (vedi correlate) in uscita nelle sale tra qualche mese. Raikkonen, di tutta risposta, sembra aver archiviato la questione con un bel chissenefrega.

CHI COI FANTI, CHI COI SANTI… La lista però non è finita. Anche Daniel Ricciardo della Toro Rosso, senza spiccare per creatività, si è fatto un casco nuovo apposta per Montecarlo, seguito a ruota da Grosjean (Lotus), Di Resta (Force India) e Sergio Perez, tutti concordi nell’omaggiare la belle vie del Principato, il cui simbolo resta il casinò. Pastor Maldonado, fin qui deludente con la Williams, infine ha le idee chiare: a Montecarlo si festeggia solo andando a punti, No points…no party recita il suo casco. E per riuscirci ha chiesto aiuti molto in alto, facendosi disegnare sul retro casco addirittura l’effigie di Sainte-Dévote (la santa patrona di Monaco, ndr).  


Pubblicato da Luca Cereda, 25/05/2013
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