Catenoni d'oro e bandana per loro, cerchi luccicanti, dorati, big size per le loro auto. Che poi sono Ferrari, Lamborghini, Mercedes, Hummer. Il top, insomma. Gusto rapper. O DUB, secondo la nuova bibbia. Una moda che impazza Oltreoceano e che potrebbe sbarcare anche nel Vecchio Continente. Nel caso, meglio prepararsi
ESSERE DUB Se non sei su DUB non sei nessuno. O meglio: se sei su DUB sei qualcuno. Che poi è la stessa cosa, direte voi. Mica tanto. Parliamo di un magazine sfornato a Los Angeles che è molto più di un semplice giornale per tuner. È la classica cosa che fa tendenza, con tutto ciò che questo comporta. Vip e vippetti, glamour e donnine. Con una parola d'ordine. L'auto.
SLANG Dunque, non fate l'errore di non entrare nell'USA pensiero prima di giudicare. Rapper, catenoni, mani impegnate in gestualità perenne, anellazzi, bandanoni sotto il cappello da baseball. E Hip Hop e slang e cool e insomma tutto ciò che di là dall'oceano fa fico mentre di qua lascia perplessi.
TAGLIA LARGE Fate conto: pantaloni a vita bassa con boxer (o tanghino) bello in evidenza. Roba nata là, tra skater e grunge, e sbarcata qua, che oggi non c'è adolescente che si salvi. Bene. Fascino e influenza degli States: roba nota. Nell'auto il sentore si trasforma in cerchi a specchio di dimensioni eccessive, altezza da terra (per i fuoristrada) da calesse, motori truccati, lusso che sconfina nel kitch, fiamme, pelle, colori, con ancora fiamme, ancora pelle, ancora colori. Dollari ostentati dai vetri fumé.
TRENDY Tutte cose messe per bene sulla patina di DUB, dove ci trovi l'attore losangelino orgoglioso del suo pick-up, il Kobe Bryant di turno (sì, il nuovo Jordan, impegnato però tra canestri e accuse di stupro) che mostra felice la Murcielago giallo canarino, la pin up che parla, non ascoltata, di piacere di guida e volanti in pelle. Ciò che dice DUB fa tendenza. Poche storie. Altro che Rolling Stone, altro che People.
DUB, ossia 20, twenty, in slang: 20 come i pollici minimi per un cerchio per essere considerato tale. "The new face of racing": tra Mercedes-Benz cabrio e Hummer verde pisello, Chrysler di ogni genere e Rolls da paura. Il dio pick up, certo o il jeppone tradizionale tirato a lucido e impreziosito con dolby surround, ma anche l'immancabile gusto italico con Ferrari e Maserati e Lamborghini. L'importante è che niente sia discreto. Ripudiare la sobrietà, lanciarsi negli eccessi. Lamiere attaccate a terra, interni da luna park, scarichi che sparano fuoco, rumori molesti, dimensioni spropositate. In una parola: cool. Anzi: dub.