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Radical SR8


Avatar Redazionale , il 03/02/05

19 anni fa - E' arrivata la castigamatti.

Poche storie: questa barchetta lascia al palo tutti, Rosse comprese. A vederla non si direbbe ma è omologata per girare in strada ed è in vendita pure in Italia. Il suo habitat, comunque, resta la pista e il cronometro ne dà ampia prova

BASTA LA PAROLA Siamo sinceri: che compromessi ci si possono aspettare dai prodotti di un'azienda che si chiama Radical? Non ci si deve dunque stupire se la SR8, l'ultima creatura sfornata dall'atelier britannico e presentata all'Autosport di Birmingham, è semplicemente la quint'essenza dell'auto sportiva. Forse, a volersi sbilanciare, quanto di più estremo si possa acquistare e targare nel nostro Paese. Rosse comprese.

RACING STYLE La sagoma è quella di un prototipo da corsa, con il muso basso, bordato da uno spoiler rasoterra, e con una presa d'aria vorace come un buco nero. La linea del frontale prosegue senza soluzione di continuità fino a un accenno di parabrezza la cui presenza è più simbolica che altro. Per i finestrini e il tetto, invece, gli ingegneri si sono risparmiati anche la finta...

A TESTA INGIU' Ai lati, i due parafanghi si alzano giusto lo stretto indispensabile per permettere di definire la SR8 "a ruote coperte" e tornano subito dopo a livello bassotto, per ripetere poi la scena all'altezza delle ruote posteriori. In coda svetta un'ala che avrebbe fatto crepare d'invidia Manfred Von Richthofen (per gli amici Barone Rosso), tanto ampia che potrebbe usare anche come asse da stiro o tavolino da picnic a seconda del bisogno. Nella parte bassa si nota invece l'estrattore del fondo piatto con effetto Venturi che con la complicità dell'ala di cui sopra assicura alla SR8 una deportanza incredibile, con un carico verticale di 750 kg. Quanto basta, in teoria, per viaggiare a tutta velocità in volo rovescio sul soffitto di un tunnel, visto che il peso a secco è di 550 kg.

PICCOLI TESORI I dettagli che fanno perdere la testa degli appassionati sono innumerevoli. Si va dagli specchietti che paiono mazze da golf conficcate nelle fiancate, alla gabbia di tubi del rollbar (rigorosamente omologato FIA) passando per i cerchi scomponibili BBS che montano pneumatici semislick Dunlop Formula R. L'abitacolo non è da meno, con due sedili a guscio dotati di cinture di sicurezza a sei punti e arredi che più essenziali non si può.

TUTTO SOTTO CONTROLLO La plancia è costituita da un pannello in fibra di carbonio e ospita una strumentazione a cristalli liquidi che permette di tenere monitorate costantemente tutte le funzioni vitali della SR8. Altre informazioni possono essere visualizzate su piccoli display sistemati in cima al volante. I comandi sono ridotti all'osso e tra di loro svetta la manopola del ripartitore di frenata tra avantreno e retrotreno.

ATTACCATA A TERRA Sotto la pelle in fibra si trovano un telaio tubolare in acciaio, freni a disco flottanti e autoventilanti da 280 mm e sospensioni dotate di molle e ammortizzatori Avo regolabili. Un simile assetto permette alla SR8 di sopportare accelerazioni laterali nell'ordine dei 2,1 g. Si tratta di un valore mostruoso, praticamente doppio rispetto a quello consentito dalle più acclamante sportive in circolazione.

GEMELLI SIAMESI La ciliegina sulla torta è però il motore che, contrariamente a quanto spesso accade per altri piccoli costruttori, non viene da fornitori esterni, bensì dalla Powertec, una sorta di reparto interno alla stessa Radical. E' un V8 di 72 gradi 2.600 che nasce dalla diabolica unione di due motori motociclistici Suzuki 1.300, destinati in origine alla strapotente Hayabusa, da sempre in lizza per il titolo di moto di serie più veloce del mondo.

MACCHINA INFERNALE Facile capire perché si racconta che in azienda gli operai chiamino questo mostro Christine, come la macchina infernale del romanzo di Stephen King. La potenza massima dichiarata è di 380 CV, con un regime di rotazione che arriva allegramente ai 10.000 giri e un peso contenuto in soli 90 kg. Il cambio è sequenziale Quaife a 6 marce, di tipo transaxle e con differenziale autobloccante integrato.

PISTAAAAA! Le prestazioni sono da lasciare di stucco qualsiasi concorrente. Per scattare da 0 a 100 km/h la SR8 impiega poco meno 3 secondi mentre la velocità massima dipende dai rapporti adottati. I 300 km/h sono comunque sempre a portata di mano. C'è un dato però che la dice ancora più lunga sulla prestanza della Radical. I tecnici della Casa contano infatti di ritoccare con la SR8 il tempo record di 7'19'' fatto segnare sul giro al vecchio Nurburgring dalla sua progenitrice , la SR3 Turbo. L'obiettivo dichiarato è di infrangere la barriera dei 7 minuti. E' un dato che dice poco? Per fare un paragone basta pensare che Walter Rohrl alla guida dell'ultima Porsche 911 Carrera S gira sullo stesso tracciato in un tempo di circa 8 minuti...

ANCHE SU MISURA Ce n'è a sufficienza insomma per fare sembrare quasi un prezzo ragionevole (tutto è relativo...) i 108.000 euro che rappresentano la cifra base da versare alla UkGarage di Milano, che della Radical è l'importatore. Sempre che non si decida di attingere a piene mani dalla chilometrica lista degli optional che comprende di tutto, inclusi assetti personalizzati e colorazioni su campione.


Pubblicato da Paolo Sardi, 03/02/2005
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