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Hyundai CCS


Avatar Redazionale , il 01/11/03

20 anni fa -

Il nome dice (quasi) tutto. Coupè Cabriolet Study: una prova generale di quella che potrebbe essere la versione topless della Coupè coreana più bella che c'è. Anche perché, per lo meno qui in Italia, tra le coreane è l'unica.

SARTORIA TEDESCA La Hyundai è andata sul sicuro quando si è trattato di scegliere il sarto che si occupasse di imbastire il vestito estivo: se la Coupè è stata disegnata da un certo Pininfarina (e le somiglianze con la Ferrari 456 sono tutt’altro che peregrine), per questo prototipo presentato allo scorso salone di Francoforte, la scelta è stata di affidarsi al Centro Stile europeo di Francoforte della Casa. Coadiuvato però da Karmann, specialista tedesco in operazioni di questo tipo.

STANDARD E che Karmann metta spesso lo zampino nella creazione delle Coupè-Cabriolet che tanto vanno di moda al giorno d’oggi, ne è prova il fatto che la CCS, pur bella ed invitante, non spicca per personalità, soprattutto dietro. Ormai il taglio della terza luce laterale, del montante posteriore e del bordo del bagagliaio, seguono linee quasi standardizzate. Piacevoli, sicuramente, ma già viste.

CIELO NUOVO

C’è però del nuovo, lassù. Il tettuccio di vetro può scorrere indietro sovrapponendosi furbamente al lunotto, liberando il cielo sopra le teste degli occupanti. Si evita così di aprire totalmente l’auto, mettendo d’accordo uomini calorosi e donne con la messa in piega fragile. E’ una modalità introdotta qualche anno fa dalla Porche Targa (che però non si scopriva del tutto), e ripresa ormai anche su vetture più economiche (vedi Citroën Pluriel).

APRI E CHIUDI Il cabriolettamento totale non dovrebbe essere comunque complicato, visto che il meccanismo di apertura del cofano-ripiegatura del tetto-chiusura è analogo a quello di tante scoperte recenti. Il peso totale, rispetto alla versione chiusa, aumenta parecchio: circa 140 chili in più.

EXIT POLL

Il resto della concept non presenta novità appariscenti, se si escludono i cerchi da 18" a raggi, i sedili Recaro ed i fanali anteriori più "barocchi" di quelli del modello di serie. Ovviamente nuova è la vista posteriore, con i fari che non cambiano ma sono differentemente integrati nel profilo generale della coda, con un bello spoilerino a tutta larghezza.

YANKEE

Nel complesso c’è un vago sapore di America, e immaginiamo che proprio il mercato statunitense sia visto come mercato d’elezione di questa coupé-cabriolet. Che, lo ricordiamo, è pur sempre una concept, ma se il pubblico mostrerà di apprezzarla (anche in virtù del fatto che il prezzo, se prodotta, sarebbe a dir poco concorrenziale, come tradizione Hyundai), la potremmo presto vedere dai concessionari.
Pubblicato da Simone Coggi, 01/11/2003
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