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GTM Libra & Spider


Avatar Redazionale , il 20/11/02

21 anni fa -

Uscireste mai con una donna con il sex appeal e i vestiti di Camilla di Inghilterra? Se la risposta è sì allora siete fulminati per tutto ciò che "fa english". Quindi vi piacerà la Libra, una sportiva due-posti molto, ma molto inglese. Nel bene e nel male. Con la "i" si intende. È un attimo sbagliare lettera e ritrovarsi in piena gamma Lancia.

Partorita dalla piccola Casa che porta il nome di GTM, è la classica quattro ruote prodotta artigianalmente, con piccoli numeri destinati a una ristretta cerchia di appassionati di un genere d’auto molto particolare. Gente che dopo un corsa notturna a tavoletta su strade deserte, scende, si fa una birra e dice: "Bestiale!", oppure: "Ragazzi, questa piccolina è brutale!".

Eleganza fatti da parte, qui servono solo aggettivi pesanti. La Libra non è corta, è tozza. Non è bassa, ma schiacciata come se fosse stata colpita da una pressa di dieci tonnellate, non ha scanalature aerodinamiche lungo i fianchi, ma una cicatrice profonda lasciata dalla zampata di un tirannosauro. Il muso è demodè come può esserlo una sportiva anni ‘70, fanaloni e antinebbia rotondi, presa d’aria che sembra la bocca di un pesce gatto, niente spoiler: dentro ci vedresti Roger Moore con impermeabile bianco e bavero alzato, che va a caccia dei cattivi di turno.

Ruote e cerchi ci riportano per una frazione di secondo nel XX secolo: da 16 pollici, in lega, a sostenere pneumatici Goodyear Eagle F1. Ma ci pensa subito il posteriore ad alzare la bandiera inglese del kitch: cortissimo, taglio verticale, fanali adeguati, spoiler assente. Baule e cofano si aprono con la discrezione di un’ostrica che mostra la sua perla: si solleva tutta la carrozzeria, restano nude le ruote, il motore e il terminale cromatissimo, la ruota di scorta (davanti). Una controllatina all’olio e si girerà tutto il quartiere, garantito.

L’abitacolo? Come nei vecchi cinema, c’è velluto rosso e nero ovunque, dalla sommità del cruscotto alle paratie delle portiere. Il volante è insolitamente grande, la parte bassa, schiacciata, sembra il polo sud della Terra. Sedili in linea con l’arredamento minimalista, cioè sottili e in pelle (rossa), in mezzo il cambio lungo e con soffietto d’altri tempi.

Gli inglesi quando si arrabbiano fanno sul serio, e il motore è figlio loro: un milleotto da 118 cavalli che può permettersi di alzare la voce visto che la Libra pesa solo 700 chilogrammi. Si vola a oltre 200 all’ora, si va da 0 a 100 in 5 secondi e mezzo.

Esiste anche una versione spider della Libra, e almeno in questo caso, l’estetica ci guadagna. Ma l’estetica non conta, anzi. Quindi se volete fare il passo (prezzi non definiti) fatelo completo: scegliete la Libra celeste, o gialla, o rossa. Finirete per attirare l’attenzione di qualche ragazza. Inglese, naturalmente.


Pubblicato da Boc , 20/11/2002
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