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Superbike 2009:

Gran Premio del Sud Africa


Avatar Redazionale , il 18/05/09

14 anni fa - Ducati 1 e 2. Due doppiette che mettono (quasi) la parola fine al campionato. Haga domina Fabrizio lo insegue, Spies prima soffre poi si ritira per il cedimento del rinvio del cambio. Dal Sud Africa il campionato prende una strada ben precisa, che porta a

Ducati 1 e 2. Due doppiette che mettono (quasi) la parola fine al campionato. Haga domina Fabrizio lo insegue, Spies prima soffre poi si ritira per il cedimento del rinvio del cambio. Dal Sud Africa il campionato prende una strada ben precisa, che porta a Borgo Panigale.


DEA BENDATA? Come dire, la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. Uno sconsolato ben Spies prende la via dei box con il rinvio del cambio rotto. Quarto ritiro, quarto zero in classifica proprio mentre il suo avversario Haga vola un'altra volta verso la vittoria. Solo sfortuna? Forse no, forse è anche lo scotto che si deve pagare quando si fa debuttare in un campionato una moto completamente nuova, che non si conosce a fondo, che pensi consumi meno e ti lascia a secco a 400 metri dal traguardo, che rompe un particolare da 5 euro e ti lascia a piedi.

BATTAGLIA PERSA, MA LA GUERRA? Cose che in Ducati non succedono perché la 1198 è moto matura figlia di anni si sviluppo e gli uomini del team Xerox la conoscono in ogni sua vite. Però, va detto, è un vero peccato. Perché in questo modo la battaglia Haga-Spies che sembrava dover infuriare da qui alla fine del campionato qui a Kyalami ha subito uno strappo che il pur fortissimo texano difficilmente riuscirà a ricucire.


HAGA IMPRESSIONANTE Non con questo Haga, che non butta via niente, che (uccelli a parte) arriva sempre davanti, che su 12 gare è arrivato 11 volte sul podio, che, se andrà male, quando vincerà Spies arriverà secondo, o terzo. Insomma al giapponese basterà giocare in difesa perché il mondiale diventi finalmente suo. E ricordo che di solito Haga i campionati li finisce sempre in crescendo. Per Spies, una sola possibilità vincere sempre sperando che la sfiga (che proprio sfiga non è, come abbiamo detto) guardi un po' anche altrove.

IL TERZO INCOMODO Tra l'altro l'americano adesso se la deve vedere anche con Michel Fabrizio che a Kyalami ha dimostrato che i risultati di Monza non sono stati un fuoco di paglia. Michel in Sud Africa ha guidato alla grande e bene ha fatto a provarci su Haga, perché in lizza per il campionato c'è anche lui (adesso è secondo). Gli altri, ancora una volta, hanno fatto da comprimari per una lotta che era a due ed è diventata a tre. Migliorano le Honda con un Jonathan "spazzolata" Rea (incredibili le sue derapate in ingresso curva) capace di finire sul podio, e Haslam che avrebbe potuto fare altrettanto bene ma ha sbagliato troppo.


BIAGGI Mi è piaciuto Biaggi, che ci ha provato fino alla fine con una moto velocissima ma non così a punto sulle buche del bellissimo tracciato sudafricano (si vedeva anche in TV come saltava). Non sono d'accordo con chi lo ha giudicato arrendevole, per me non lo è stato affatto, l'unica colpa che si può attribuire a Biaggi è il non essere stato così cattivo al via. È partito due volte alla grande e poi dopo poche curve ha perso troppe posizioni preziose che non è più riuscito a recuperare. Avesse seguito il trenino giusto, tempi alla mano, avrebbe potuto essere della partita almeno per il podio. In ogni caso in Aprilia non si possono davvero lamentare, direi. Per BMW invece è una giornata disastrosa, rinuncia a Corser acciaccato (rimpiazzato da Martin) e Xaus vola due volte.

ASPETTANDO REGIS Chiudo il commento con un pensiero a Regis Laconi, sperando che dopo i primi passi avanti l'esito dell'operazione sia positivo e che presto possa tornare a far parte del circus della Superbike. Forza Regis, facciamo tutti il tifo per te!


Pubblicato da Stefano Cordara, 18/05/2009
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