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Come eravamo/

Con le Opel, le pinne e gli occhiali


Avatar Redazionale , il 20/07/07

16 anni fa - Trent'anni di manifesti pubblicitari dedicati all'estate

Dopo il revival della 500 ecco un altro tuffo nel passato. Trent'anni di manifesti pubblicitari Opel dedicati all'estate, che vi proponiamo in una ricca gallery. Per capire come siamo cambiati dagli anni Cinquanta agli albori degli anni Ottanta. Dentro c'è la storia dell'auto, senza dubbio, con la trasformazione delle forme e delle linee delle Opel. Ma c'è anche moltissimo altro: la storia dell'idea di vacanza, di viaggio, di tempo libero, di famiglia e di donna.

UN'ESTATE AL MARE La pubblicità è l'anima del commercio, deve far sognare, proporre mondi idilliaci, ma è anche lo specchio di una società, dei suoi miti e dei suoi costumi. Dopo il viaggio a ritroso a cui ci ha costretti il lancio della 500 ecco un'altra opportunità per rivedere il nostro passato: un viaggio a ritroso sull'onda della nostalgia attraverso le immagini d'epoca utilizzate dal 1951 al 1979 dalla Opel per promuovere i suoi sogni su ruote. Sfogliare l'album dei ricordi nelle numerose immagini che vi proponiamo nella gallery servirà comunque a capire meglio come siamo cambiati e come sono cambiate anche le nostre auto.

IL TORPEDONE Il cambiamento si vede, e sivede eccome. La prima vittima dei tempiè il pullman, un vero protagonista negli anni Cinquanta: mezzo per adulti ebambini, tutti insieme alla scoperta del mondo, accompagnati da una guida. Simbolo delle vacanze di gruppo, ilpullman sparirà dalle pubblicità in pochi anni, poof, a discapito delle giovanicoppie di amici, ciascuna in giro con la propria auto. Tra gli anni Cinquantae gli anni Sessanta le mete preferite sono il mare, il lago, la montagna e ilfiume e in vacanza si fa molto sport.

INSIEME A TE NON CI STO PIU' A cavallo tra i Sessanta e i Settanta compaiono nuove formazioni vacanziere accanto alle famiglie: abbiamo la coppia diamiche a piedi, con l'uomo in auto stile viveur, seguiti più in là negli annida coppie senza figli, pargoli lasciati ai nonni e donne sole con i propribambini. Anche lo sport si fa menofrequente; lo si pratica ancora, ma sifa anche altro: le coppie al ristorante si guardano languidamente negli occhi lasciandol'aragosta ad aspettare nel piatto, i papà aiutano i figli con il materassinoin acqua, le mamme giocano con la sabbia insieme ai loro bambini.

NON HO L'ETA' Intrent'anni è la figura femminile a cambiare di più. Gonnaal polpaccio negli anni Cinquanta, per nascondere costumi interi che fannocapolino sulle spiagge, allungati sui fianchi in una specie di gonnellino; appena soprail ginocchio negli anni Sessanta, ma solo per le ragazze giovani, mentre le donne adulte tengono illook del decennio precedente, non sia mai detto. Gli anni Settanta sono quelli della trasformazione definitiva. Spuntanole minigonne e il look della swinging London: ragazze sottili come Twiggy conocchialoni da sole e costume a due pezzi inspiaggia.

STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE La meta del viaggiodiventa quasi a tema unico: la montagna precipita, il lago tiene, maentrambi sono per le persone più anziane, mentre il mare guadagna sempre più popolarità. Moltissime le foto inluoghi generici che evocano l'Italia e le Alpi della Svizzera, mentre alcuni manifesti immortalano simboli delturismo culturale di quegli anni: l'Acropoli di Atene e il Ponte di Mostar,ad esempio. Tutte dedicate alla clientela tedesca invece le foto sulle spiaggedel Mare del Nord.

FIN CHE LA BARCA VA Unico punto fermo,l'automobile. Ovviamente una Opel. Cambiano le forme e le linee, come ènormale che sia, ma l'auto continua aportarci ovunque le sia possibile, facendosi anche avventurosanell'attraversare ponti di tronchi e scalando ripide stradine di montagna. E sedobbiamo lasciare la terraferma, arriva fin sotto l'aereo (che però comparesolo nelle immagini degli anni Cinquanta, quando era un mezzo assolutamenteesclusivo) o all'ultimo centimetro libero prima del mare: quella barca vi porterà anche in mare, sembra dire, ma qui sulla terraferma comando io.




































Pubblicato da Alberto Grisoni, 20/07/2007
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